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Photo: Riccardo Sepe Visconti
ArtDirector: Riccardo Sepe Visconti
Text: Riccardo Sepe Visconti
MakeUp: Nancy Tortora
Hair: Cristian Sirabella
Assistant: Daniela Laganà
Io dell´Harem, da quando è sbarcato ad Ischia, con la sua dirompente energia creativa, ha elettrizzato le notti ischitane.
R.: Perché hai deciso di prendere la gestione dell´Harem?
A.: Desideravo creare qualcosa di nuovo a Ischia.
R.: Quanti anni hai e da quali esperienze lavorative vieni?
A.: Ho 24 anni; finora avevo fatto il buttafuori in numerosi locali da Roma a Reggio Calabria, e poi il pierre, l´animatore, ma è la prima volta che il locale lo gestisco io.
R.: Lavori insieme a tuo padre, anche lui fa parte del by night?
A.: Assolutamente no. Ha delle agenzie di fideiussione e cauzione, ma sai, quando il primogenito maschio ha una passione, il genitore cerca di aiutarlo in ogni modo.
R.: Cosa ti ha insegnato tuo padre?
A.: A ragionare, ad essere meno impulsivo, mi ha fatto diventare umile e mi ha insegnato a non ostentare quello che ho e che sono.
R.: Quindi l´idea di lavorare a Ischia è tua?
A.: Sì, ci venivo in villeggiatura e conoscevo il locale, quando si chiamava Fly.
R.: Tiriamo le somme dei tre anni con l´Harem.
A.: Ritengo che in questo periodo il lavoro nei locali sia cambiato: lo stand by che c´era all´inizio, anche nel campo delle proposte per il divertimento notturno, è finito e credo che il merito di ciò sia della concorrenza.
R.: Diciamo le cose chiaramente: alludi ai fratelli Bondavalli?
A.: Sì, il by night si è risvegliato da quando siamo apparsi noi: prima la discoteca a Ischia era un luogo di ritrovo, dove bere un drink e ascoltare la musica ma non c´era interesse per chi era alla consolle, al bar o al piano. Oggi, invece, quando i ragazzi escono scelgono il locale che, a parità di costo, offre la serata migliore. In questo modo il mondo della notte sta riprendendo vita, sia in estate che in inverno: da quando c´è l´Harem arrivano i guest, gli speaker, pianisti diversi, animazione.
R.: Come ti rapporti ai fratelli Bondavalli?
A.: Ho imparato da loro e da Tonino Baiocco.
R.: Cosa fa la differenza tra l´Harem e il Valentino?
A.: Credo che il Valentino lavori di più perché ha una continuità di presenza, è un locale storico. Ti faccio un esempio pratico: se io fossi ischitano, per me conterebbe il fatto che i miei genitori si siano conosciuti al Valentino, che ci andava a ballare già il mio fratello maggiore e così via. È una questione di abitudine, però se si guarda alla guest list dell´Harem, ci si accorge di quanto abbiamo lavorato, portando più artisti noi che gli altri locali in 10 anni. E oggi per presentarsi nel mondo della vita notturna, in primo luogo con gli addetti ai lavori, il numero di ospiti illustri che il locale è riuscito ad avere risulta fondamentale.
R.: Cosa invidi al Valentino?
A.: Nulla: all´Harem possiamo avere fino a 600 persone che presto saliranno a 900, ci sono 3 bar, 2 consolle, doppi servizi, cucina come quella di un ristorante. Ci tengo che ogni parte del locale sia di buona qualità, anche l´office, che è una zona secondaria. Ho montato un impianto all´avanguardia; abbiamo inventato i pomeriggi per i bambini.
R.: Cosa ti chiedono i ragazzi ischitani per venire nel tuo locale?
A.: La musica e quindi un dj di buon livello.
R.: So che il tuo nuovo dj è Mauro Brandi, che per anni ha lavorato al Valentino. Avendo lo stesso dj come pensi di offrire qualcosa di nuovo.
A.: L´innovazione c´è comunque: stiamo allestendo una nuova sala e così saremo l´unica discoteca dell´isola a poter dare contemporaneamente due tipi di musica diversi.
R.: E qual è il ruolo di Tony Spignese?
A.: È il nostro direttore artistico e direttore generale del locale, lui imposta le serate, seleziona il personale, perché ritengo che sia il maggiore esperto del by night ischitano. Riesce a fare le scelte che sono più produttive per noi. E poi è bravissimo alla consolle, da dove sa tenere sotto controllo ciò che accade in pista, osserva come si comportano i clienti, non sta solo con la testa bassa sui piatti. Tony applica lo stesso sistema anche per l´andamento complessivo del locale e solo dopo essersi posto molte domande decide se la serata è andata bene o meno, quindi riflette su ciò che si deve modificare.
R.: A quale pubblico ti rivolgi?
A.: D´estate non c´è rivalità, nel senso che gli ischitani vanno dai Bondavalli e i napoletani vengono da me, che sono napoletano.
R.: So che ci sono ragazzi napoletani che si spostano a Ischia apposta per passare la serata all´Harem.
A.: È così, tutta Napoli mi conosce e quindi loro vengono a trovare un amico, è un rapporto personale, e tuttavia naturalmente conta l´innovazione che ho portato nella vita notturna dell´isola.
R.: E quali sono le differenze tra te e gli altri locali?
A.: In primo luogo il servizio e la qualità dei prodotti che uso al bar; poi si deve sempre trovare posto, a qualsiasi ora, e ci tengo che il cliente possa ordinare e sia servito subito.
R.: Cosa ti aspetti dalla stagione 2006, che si sta avvicinando?
A.: Credo molto nell´apertura del privée perché mi consente di offrire una maggiore varietà di intrattenimento. Poi vogliamo dedicare il venerdì a una fascia di clientela più adulta e per questo progetto collaborano con noi Vicki Di Bello, Michele Calise, Gianni Leo, Rosario e Luisa. Come musica proponiamo revival anni ´70 e ´80 e dance soft; stiamo concludendo anche un accordo con Gino Carannante, che suona nella band di Umberto Smaila. A dicembre cambieremo pianista ogni due venerdì.
R.: Invece per il sabato cosa proponete?
A.: Commerciale e piano show nella sala principale, house nel privée.
R.: Quali sono i progetti di Alberto?
A.: L´Harem, cui dedico tutta la mia vita, addirittura festeggio il compleanno del locale come se fosse una mia creatura, sarà il 23 dicembre. Conto di arrivare molto in alto con la mia discoteca, nel senso che vorrei creare un Harem anche a Napoli, per lavorare nella stagione invernale in città e in quella estiva qui, portando i clienti napoletani.
R.: La più grande soddisfazione che ti ha dato finora l´Harem?
A.: Riuscire bene nella prima estate.
R.: Cos´è per te la discoteca?
A.: La vera discoteca è estro, deve portarti a fare ciò che non faresti mai di giorno, alla luce del sole, anche a ubriacarti, ad essere disinibito, è il divertimento puro e intesa così nessuno dei locali presenti a Ischia, compreso il mio, è una discoteca, perché ci limitano molto le forze dell´ordine e la SIAE. Siamo piuttosto luoghi di ritrovo dove si va a bere qualcosa e ad ascoltare musica.
R.: I ragazzi ischitani sanno divertirsi?
A.: L´80% si diverte in modo pulito, fra tanti, però, è inevitabile che ci sia qualcuno che non si comporta bene.
R.: Il fatto di essere proprietario di una discoteca ti rende più interessante agli occhi delle ragazze?
A.: È molto relativo, forse d´estate, ma in inverno le ragazze ischitane sono poco interessate a queste cose. Anzi, oggi preferisco le ragazze acqua e sapone che si vestono con la tuta e non si mettono in mostra. Sicuramente i miei gusti sono cambiati vedendo certi comportamenti dentro i locali. Vorrei una donna che, quando sto con lei, sappia farmi lasciare i problemi del lavoro fuori della porta.
R.: Cosa chiedi ai ragazzi ischitani?
A.: Di essere intelligenti, cioè di saper apprezzare coloro che li trattano bene, che li fanno sentire a casa loro, devono capire che oggi a Ischia il locale dove andare si può scegliere e che noi li trattiamo bene tutto l´anno, non in modo diverso d´inverno e d´estate. Il mio obiettivo non è lucrare ma farmi una clientela fedele.