Thursday, November 21, 2024
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IL SUO NOME E’ SULLA ‘WALK OF FAME DI HOLLYWOOD’ E OGNI SUO DISCO SEDUCE IL MONDO INTERO, MA METTE ALTRETTANTA PASSIONE NEI PROGETTI FILANTROPICI DEDICATI A CHI SOFFRE.

E’ l’artista di musica classica ad aver venduto più dischi nel Regno Unito, anche con dieci album, tutti finiti nella top ten che hanno spaziato nel grande canzoniere pop melodico del Novecento. Come questo “Cinema”, uscito il 23 ottobre in mezzo mondo, con cui ha voluto omaggiare le più belle colonne sonore della storia del cinema. Andrea Bocelli è tornato sul mercato discografico due anni dopo “Passione”, avvalendosi dello stesso team creativo di grandi artisti che dieci anni fa lo imposero, con l’album “Amore” nel mercato più difficile al mondo, quello americano. Tanto da conquistarsi una stella sulla celeberrima Walk of Fame di Hollywood. Tre maghi della musicache sono anche suoi grandi amici: David Foster, Humberto Gatica e Tony Renis. L’amicizia con quest’ultimo, decisiva per il lancio Usa, è forse la ragione del legame che Bocelli ha con l’isola d’Ischia, di cui è stato ospite in diverse occasioni. Anche nella prima edizione di Ischia Global Film & Music Fest. Uno degli artisti italiani più conosciuti e amati all’estero, forse ancora di più che nel nostro paese, è tornato la scorsa estate sull’Isola Verde per ricevere il TelegattoSpeciale di Tv Sorrisi & Canzoni. «Per me – ha spiegato l’artista, durante la serata inaugurale della 13° edizione del festival ideato e prodotto da Pascal Vicedomini – i premi hanno sempre simboleggiato l’affetto e la stima della gente. E’ al mio pubblico che li dedico. E’ una grande responsabilità riceverli, li stringo al mio cuore e penso sempre a come fare, da oggi in poi, per meritarli davvero».Secondo molti, Andrea Bocelli rappresenta una ventata d’aria nuova nell’ambito rigorosissimo dell’opera lirica, ambito che rischia spesso di dimenticare la propria vocazione popolare, restando un fenomeno elitario. Secondo altri, la commistione lirica-pop può funzionare a livello discografico, come straordinario fenomeno mediatico. Mai nella fossa dei leoni di un teatro d’opera, dove alla voce prodigiosa dell’artista toscano i puristi non perdonano nulla (volume modesto, opacità nel colore, fraseggio generico). Ma le sabbie mobili in cui restano intrappolati ammiratori e detrattori scompaiono di fronti ai numeri e ai record di uno tra gli artisti italiani più applauditi sui palcoscenici internazionali. Neil Portnow, fra i nomi più potenti dell’industria discografica americana (è il patron dei Grammy, gli Oscar della musica) lo ha presentato così nelle notti delle stelle a Lacco Ameno: «La sua musica e la sua voce ispirano generazioni di cantanti in tutto il mondo. Non posso che dirmi entusiasta di poterlo ascoltare in un nuovo, incredibile lavoro. Voglio ricordare il suo impegno umanitario e filantropico nel quale mette energia, impegno, creatività, esattamente come nel proprio lavoro. Per i popoli in povertà, in condizioni difficili e di esclusione sociale, promuovendo progetti nazionali e in-ternazionali all’insegna di una consapevolezza precisa: è l’amore che fa la giustizia». A ricordare gli inizi di Bocelli la sua scopritrice, Caterina Caselli: «Nel ’93 mi trovavo a Bassano Del Grappa, c’era Zucchero che cantava “Miserere”. Lontana dal palcoscenico, ho sentito una voce bellissima. Chi era? Subito dopo ha intonato ‘Nessun dorma’ dalla “Turandot”. Ho conosciuto un ragazzo bellissimo, con una voce meravigliosa. Il giorno dopo, in ufficio, ho chiesto a un mio compositore una partitura che richiedesse grande estensione vocale. Dopo 15 giorni, gliela feci sentire. Era “Il mare cal-mo della sera”, con cui Andrea vinse Sanremo. Un caso unico, di cui sono molto orgogliosa». L’artista ha regalato alla platea di Ischia Global una sua versione, mai affrontata prima, né in pubblico né su disco, di un classico del repertorio melodico italiano: “Rondine al nido”, di Vincenzo De Crescenzo, con l’accompagnamento speciale di Carlo Bernini e Andrea Griminelli, flautista italiano tra i più sensibili della scena internazionale. Una sola canzone per fendere la notte ischitana come una lama di ghiaccio, tanto potente, vibrante e ricca di pathos è la sua interpretazione.

text_Gianluca Castagna
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