n.06/2005
Photo: Archivio Ischiacity
Text: Marco Cortese
Solare, seducente, graffiante, sono gli aggettivi con i quali possiamo descrivere in questo caso sia l´abitazione che la sua proprietaria: Mara Migliaccio. Farmacista, dai molteplici interessi, appassionata di architettura e di design, sempre alla ricerca del bello, caratteristiche che la sua abitazione rispecchia in pieno.
Nel cuore di Forio, tra la chiesa di San Vito ed una delle splendide torri saracene superstiti, è un´oasi destinata al “buen retiro” estivo. Attraversando un giardino rigoglioso, tra piante di aranci e alberi di noci, fichi, ulivi e melograni, giungiamo ad un angolo scavato nel tufo verde, un palmento ricavato in tre grotte, posizionato proprio ai piedi della torre. Una storia popolare racconta che la torre era collegata al palmento da un passaggio, e che quest´ultimo fosse una strada per piacevoli avventure notturne tra il proprietario del podere e le belle contadine.
Lì dove un tempo si produceva vino, oggi si susseguono suggestive cene a lume di candele. Intorno, gli antichi oggetti di uso comune, come la vecchia pompa, tuttora funzionante, o il variegato insieme di ruote di carri e lucenti suppellettili in rame, diventano citazioni romantiche di un passato contadino.
Il giardino è su più livelli ed offre lo spunto per continue sorprese, come un pozzo situato all´ingresso; un gazebo, coperto da un grande glicine, che ripara con la sua ombra durante le giornate calde un tavolo con piano smaltato in lava e base in ferro; o ancora una fontana in tufo, che con il rumore dell´acqua crea un angolo di piacevole relax, per giungere poi, alla fine di questo percorso esterno, al tetto solarium, che presenta quasi incastonato un grande tavolo in muratura, ricoperto da ceramiche policrome.
Dal giardino entriamo in casa ed è una vera e propria sorpresa, un´esplosione di energia, di colori: ogni abbinamento è studiato con cura, ovunque splendidi pezzi di modernariato, mixati ad arredi anni ´20 e ´40, ed oggetti volutamente kitsch. Guardando con attenzione l´interno si può trarne una vera lezione di stile.
Il kitsch è da sempre sinonimo di discutibile gusto ma, in questo caso, diventa una citazione vagamente snob e sofisticata, che trasforma così questi estremi in oggetti divertenti, ironici, collegati tra loro in un sapiente gioco perfettamente bilanciato con il resto dell´arredo.
Ecco, quindi, un bancone di farmacia d´epoca riutilizzato come consolle hi-fi affiancarsi ad un flipper originale degli anni Sessanta perfettamente funzionante; le sedie Thonet, essenziali e di una bellezza senza tempo, rapportarsi a mobili anni ´20 o a pezzi di artigianato orientale; un letto matrimoniale degli anni Cinquanta, dalle linee rigorose, sormontato da una coppia di stampe americane. Bella la scelta dei telefoni, come il mitico Ericophone Ericsson nella camera padronale, uno dei più bei telefoni fissi, che si siano mai visti prima dell´avvento dell´elettronica e che con le sue forme estremamente plastiche ne hanno decretato l´ascesa ad oggetto di culto per tutti i collezionisti di modernariato, o ancora un altro telefono da collezione che riproduce Marilyn Monroe nella celebre scena della metropolitana nel film “ Quando la moglie è in vacanza”, con tanto di suoneria cantata.
Ovunque intorno è colore, con soluzioni personalissime che esprimono, ancora una volta, la creatività di chi abita questa casa, come una parete blu-mare, dalla superficie irregolare ed increspata, completamente ricoperta da conchiglie e stelle marine, ideata e realizzata dalla figlia della padrona di casa, o i rivestimenti di uno dei bagni, che assumono la forma di un´onda frantumata dalle tonalità multicolor, o le lampade realizzate su disegno. Quasi una casa giocattolo, dove si è saputo accostare con sapienza vecchi ricordi, splendidi arredi di antiquariato e modernariato, oggetti ironici e spiritosi.