n.12/2007
Photo: Architetto Sandro Petti
Text: Luca Colucci
Eccomi, una domenica mattina di un Gennaio, con temperature atipiche per il periodo, seduto sul balcone della casa di un noto personaggio dell’isola d’Ischia e non solo. Tra la stupenda vista del porto di Ischia, dal momento che l’appartamento è sito sulla Riva Destra, uno dei luoghi più suggestivi dell’isola, e il salotto di questa casa, che non ha nulla da invidiare ad una galleria d’arte in cui subito, tra i vari, risaltano i quadri del famoso pittore Vincenzo Colucci, mi sento un po’ a disagio.
Forse, come chi magari ha avuto il privilegio di entrare in questa casa avrà già capito, il noto personaggio con cui ho trascorso un po’ di tempo a chiacchierare, è l’architetto Sandro Petti, che, grazie alla sua cordialità e gentilezza, mi ha messo subito a mio agio, offrendomi un bicchiere di birra e facendomi vedere le foto di alcune amicizie in comune.
Prima di tutto dobbiamo presentare Sandro Petti: come già detto in precedenza è un architetto di grande fama che ha costruito le ville, e non solo, per le persone più famose e soprattutto importanti del nostro paese e che ha dato alla luce le più belle strutture dell’isola, basti pensare ad alberghi come il Regina Isabella, il Moresco o il Punta Molino,o ai locali più “in” degli anni sessanta tra cui il Rancio Fellone e il Castiglio de Aragona e il Valentino; tra le ville ricordiamo quella del Buttiglione a Zaro e degli Agnelli a Campagnano. e sarebbe troppo lungo ricordarle tutte.
Le sue opere non si limitano solo al territorio nazionale tanto è vero che ha costruito anche in America e nei paesi arabi.
Già da subito la nostra conversazione si è focalizzata sulla questione “Ischia” e nello specifico sulla riqualificazione della Riva Destra; è inutile dire che ogni volta che qualcuno affronta l’argomento Riva Destra si alza un gran polverone e soprattutto nel momento in cui lo fa un noto personaggio come Petti.
Adesso però dobbiamo fare un passo indietro per far capire ai nostri lettori cosa ha spinto la nostra chiacchierata.
Circa tre anni fa l’architetto Petti depositò al comune d’Ischia, gratuitamente e con l’unico compenso di dare nuovo lustro ad un’ isola un po’ malaticcia, il suo progetto di riqualificazione della suddetta Riva Destra, visto che all’epoca era un argomento all’ordine del giorno, dal momento che si proponeva e poi si effettuava l’abbattimento delle coperture abusive dei vari locali. Questo progetto ebbe il pieno apprezzamento del sindaco Brandi e invece l’assoluta opposizione dei vari locali commercianti che credevano così evitabile lo smantellamento delle strutture abusive …Ma così non fu…oggi Petti dice: ora è diventato decisamente più difficile che il progetto possa essere realizzato perché, nel periodo in cui era obbligatorio riorganizzare la Riva Destra, il Demanio e la Sovrintendenza avrebbero decisamente favorito qualsiasi opera di riqualificazione..
Il progetto, che grazie alla gentilezza dell’architetto è pubblicato su questo numero, è molto innovativo, tiene conto del fatto che d’estate la via è stracolma di gente e che, per colpa dei locali che con i loro tavolini e sedie coprono quasi l’intera carreggiata, diventa difficile anche una semplice passeggiata! A questo inconveniente Sandro Petti trova una soluzione semplice e straordinaria, come quella di mettere delle strutture galleggianti ancorate alla banchina da utilizzare come basi per i tavolini dei vari locali, come già succede in molte località rinomate, basti pensare a Portofino o ai Navigli di Milano. Questa soluzione ridurrebbe la capacità portuale di una decina di barche ma renderebbe molto ampia e piacevole la passeggiata, aumentando anche la capacità ricettiva dei vari locali… per di più, Petti ribadisce: queste strutture sono smontabili, quindi d’inverno potrebbero essere tolte, sono economiche e non dissimili dai pontili che già sono presenti nel porto d’Ischia. Ma la vera novità del progetto è l’area degli attuali giardinetti in fondo alla Riva Destra, nel piazzale che ospita il ricovero di barche che oggi come oggi non è molto estetico; questo spazio dovrebbe diventare un luogo di richiamo turistico fondamentale nell’ottica della tradizione ischitana, dove poter trovare magari un venditore di “grattachecche” o di cocomeri, un teatro all’aperto per poter organizzare spettacoli giornalieri di marionette o di comicità ecc, organizzando magari anche qualche manifestazione in stile storico come avviene ad esempio con la sfilata di sant’ Alessandro; il tutto dovrebbe avere una continuità da Aprile a Settembre inoltrato, e dovrebbe richiamare soprattutto famiglie e bambini.
Tutto verrebbe organizzato con dei gazebi eleganti e raffinati, anch’essi economici e rimovibili, inseriti in un giardino curato e rigoglioso: l’ Architetto ci vedrebbe delle palme, che sono molto resistenti e scenografiche ma che, però, non fanno parte della vegetazione autoctona; su questo punto, comunque, sarebbe aperto ad ogni tipo di cambiamento della flora; naturalmente nel suo progetto è contemplata anche una ristrutturazione del Municipio di Ischia che andrebbe rivalutato, come pure delle antiche terme, infatti dice che sposterebbe l’ingresso del municipio verso il colonnato delle terme e non per quella orribile porta, e della piazza …..retrocedendo l’ingresso del palazzo reale di una decina di metri per poterla ampliare …in modo da poter inserire nel suo centro una fontana con un Nettuno che spruzza acqua.
Tutto questo andrebbe, comunque, inserito in un’ ottica di riqualificazione di più ampio respiro, tanto è vero che mi ha mostrato come lui vedrebbe tutta la costa del comune d’Ischia. Infatti egli è del parere che non ci vuole nulla a unire la riva destra con le spiagge del lido, che andrebbero leggermente ripascite ed organizzate con bagni e strade all’altezza della fama, fino al borgo di Ischia Ponte con la piazzetta che si affaccia sullo stradone, che lui vedrebbe ammodernata e ingrandita, che godrebbe di una vista direttamente sul mare e quindi sul golfo napoletano da dove sarebbero ben visibili il Vesuvio e le varie isole minori, cosa che la renderebbe unica e di gran lunga più bella delle famose piazzette di Capri e Portocervo, che a suo parere e anche mio non hanno nulla di così meraviglioso.
Come si può vedere l’ architetto Petti ha sicuramente un’ idea molto chiara di come dovrebbe essere e di cosa debba offrire l’isola, però purtroppo tutto questo cozza con gli interessi prima politici e poi economici del comune; io spero che con le prossime elezioni i vari candidati prendano atto della validità delle idee di Petti e possano quanto prima realizzarle per far ritornare in auge e sulla cresta dell’onda l’ isola di Ischia; essa, infatti, in un mondo sempre più globalizzato deve confrontarsi con località che offrono servizi e scenari sempre più qualitativi e belli.
Quindi il mio è un appello, non facciamo che quest’isola debba accontentarsi di un turismo solo di massa e sempre meno di qualità! Ribelliamoci e facciamo anche noi qualcosa come ha fatto l’architetto Petti a cui tutti noi dobbiamo almeno un grazie per l’intraprendenza.