Nella rarefatta e fascinosa atmosfera del Regina Isabella, Christian Olsen è una fresca ventata di bellezza e giovinezza. Attore americano originario dell’Oregon, conosciuto ai più per il suo ruolo nel serial televisivo NCIS-Los Angeles, si è concesso per la prima volta una breve vacanza nel sud dell’Italia insieme alla splendida moglie ed al loro bimbo. Bello, biondo, spettinato con barba incolta, in Tshirt e calzoncini, dotato di tazzona d’ordinanza visto che è l’ora della prima colazione, incarna la classica figura di giovane della West Coast con in aggiunta una simpatia spontanea, molto dolce e per nulla rigida. Racconta di essere in Europa perché il fratello, ex navy seal e sua controfigura cinematografica, è in procinto di sposarsi in Portogallo. Obbligatorio approfittarne per visitare luoghi per lui mitici: Capri, Sorrento, Positano ed infine Ischia. La mia prima domanda in questo gradEvolissimo incontro è relativa a quanto la scelta di interpretare prevalentemente ruoli in commedie divertenti (“Not another teen movie”, “Una bionda esplosiva”, “Sei mogli e un papà” per citarne solo qualcuno), sia una scelta o solo un caso. Risponde che è stata semplicemente una strategia per iniziare, perché nel mondo del cinema tutto serve a farsi conoscere, e quando si è famosi si può anche scegliere, e ribadisce spesso che agli inizi della carriera ogni film, anche se non bellissimo, è un’occasione per imparare. Per l’interpretazione del prequel di “Scemo e più scemo”, in cui la sua parte era quella di un giovane Jim Carrey, chiedo se questo continuo paragone con l’attore, con cui condivide l’innata e straordinaria motilità facciale, possa essere di ingombro. Risponde che per lui è un onore, ritenendo Carrey un bravo professionista dalle molteplici sfumature. Parla con entusiasmo della sua partecipazione al film “Pearl Harbour”, una grande produzione che ha richiesto sette mesi di lavorazione, molto articolata e piena di difficoltà, che tuttavia ha regalato, alla fine, grandi soddisfazioni. Imparare, termine che ricorre quasi in ogni frase, anche quando domando con quale regista americano desidererebbe lavorare. Cita con entusiasmo David Russel (“Il lato positivo”, “The fighter”, numerose nomination all’Oscar) che a suo parere, in questo momento, è uno dei registi statunitensi più interessanti. Parliamo anche di cinema italiano: adora Garrone e “Gomorra” tanto per la tecnica realizzativa quanto per il tema sociale trattato, è molto sensibile a Muccino, (soprattutto a “La ricerca della felicità” con Will Smith) che conosce bene in quanto ha recitato nella versione americana de “L’ulti- mo bacio”, diretto da Tony Goldwin e confessa nemmeno troppo sottovoce che la versione italiana è molto migliore di quella americana, nonostante ne sia stato interprete. Infine, naturalmente, si dichiara estimatore di Sorrentino e de “La grande bellezza” in particolare, un lavoro che è piaciuto in tutto il mondo e particolarmente in America per le modalità di regia utilizzata. Mentre si svolge la nostra conversazione, la bellissima Sarah Wright, anch’ella attrice, si affaccia ogni tanto con in braccio il pacioso e biondissimo bimbo di quasi un anno. Si percepisce la loro sintonia e quanto di privato possa restare anche in una coppia che ha intrapreso lo stesso mestiere e che continua a frequentare amici del proprio entourage. Le idee per il futuro di Christian Olsen sono numerose: un nuovo show per la CBS, le prossime due serie di NCIS, diversi copioni da analizzare, e la certezza di dover ritagliare anche il tempo per la famiglia e per un progetto che continui a divertirlo nella sua vocazione di sportivo – nuotatore, moto- ciclista, ex giocatore di hockey ed ex surfista – nonché appassionato di sport avventurosi: un lungo viaggio in bicicletta con undici amici attraverso territori impervi…
text_Annamaria Rossi | photo_Riccardo Sepe Visconti