Text_ Riccardo Sepe Visconti
Abbiamo scelto di raccontarvi la bella(issima) realtà della Fattoria del Campiglione e degli uomini – Michele Sgamato e Nicola Buono – che le hanno dato vita, non tanto, o per lo meno non solo, per parlarvi di un eccellente ristorante, quanto soprattutto per aprire una serie di riflessioni sull’importanza della ristorazione quale elemento dinamico – principale – per la promozione turistica. L’area flegrea, infatti, come abbiamo visto dai progetti e dalle idee del governatore De Luca e del sindaco di Pozzuoli Figliolia, è un territorio che si vuole fortemente riconvertire ad economia turistica. Questa idea, molto convincente, può essere facilmente enunciata, ma assai più difficilmente realizzata… Fare turismo (lo scrivo con “qualche competenza” in merito) significa innanzitutto avere una diffusa mentalità dell’accoglienza e, con molta onestà intellettuale, dobbiamo riconoscere che oggi come oggi questa zona non possegga affatto un modello di mentalità performato su tali valori. È questo, presumibilmente, l’ostacolo più invalidante che gli amministratori – siano essi regionali o locali – devono riuscire a superare. Come? Costruendo (con molta pazienza e un po’ di astuzia) i presupposti culturali affinché nasca e si radichi una disposizione all’accoglienza, declinandola nei suoi diversi aspetti: senso dell’ospitalità, buona gestione dei servizi, organizzazione delle infrastrutture, sensibilità alle culture diverse, inclusività, cura del territorio, offerta di beni e merci caratterizzanti, etc. Ecco allora che l’aspetto enogastronomico diventa, da un lato, la risposta più immediata alla volontà di indirizzarsi verso il turismo, dall’altro, assume un valore centrale per il successo di questo progetto. Personalmente, intendo affermare che una buona reputazione sul piano della ristorazione, assume, per un territorio che aspira ad accogliere milioni di turisti, un’importanza superiore – e maggiormente seduttiva – rispetto all’offerta culturale-archeologica che pure costituisce il punto di forza dell’Area flegrea. Le strategie di Destination Marketing dovranno far viaggiare in parallelo l’immenso patrimonio rappresentato dall’archeologia con la grande tradizione della buona tavola, arrivando spesso, molto spesso, perfino ad anteporre l’offerta di ristorazione a quella archeologica. Ben venga, quindi, l’idea della Soprintendente Adele Campanelli di fornire di un buon ristorante il magnifico sito del castello di Baia, dove ha sede il bellissimo, ma assai poco frequentato, museo; ben venga l’iniziativa del sindaco Figliolia di proteggere dal traffico il centro storico di Pozzuoli e la stessa via Napoli attraverso il dispositivo delle ZTL per favorire il proliferare in zona di ristoranti, bistrot, pub, bar, gelaterie, etc; e ben venga, in questo nostro racconto, l’enorme quantità di intuito, passione, ricerca e serietà investiti dai nostri “eroici amici” Michele e Nicola con l’obiettivo di fare della Fattoria del Campiglione il perfetto modello da imitare per rendere irresistibilmente attraente e ospitale l’intera area flegrea.