31/2011
Text: Redazione Ischiacity
Sbarcare su nuovi mercati, svecchiare i concetti legati alla “vacanza ad Ischia” attraverso la valorizzazione delle peculiarità che l’isola offre, le sue acque termali e la sua natura, accrescere la qualità delle strutture ricettive e quindi dei servizi e prodotti che si propongono agli ospiti, definire un’identità turistica nuova. Questi gli obiettivi di ampio respiro per i quali è nata Ischia Spaeh, che ha unito 18 aziende del settore alberghiero e turistico intorno ad un progetto originale ed articolato, con il quale il gruppo di imprenditori isolani partecipa al Contratto di Sviluppo. Quest’ultimo è una forma di finanziamento pubblico, ideata per dare uno strumento veloce ed efficiente di sovvenzionamento ai privati che vogliano investire: nello specifico, gli imprenditori ischitani impegneranno 96 milioni di euro complessivi, di cui 44 milioni costituiranno l’apporto dello Stato, erogato attraverso Invitalia, l’Agenzia nazionale per l’attrazione degli investimenti e lo sviluppo d’impresa, in parte sotto forma di finanziamenti a fondo perduto e in parte a tasso agevolato, che serviranno alla ristrutturazione e all’adeguamento di attività già esistenti e alla realizzazione di nuove nel settore alberghiero, termale e del benessere. La presentazione del piano di massima è avvenuta da poco, seguirà a breve quello di dettaglio: se andrà in porto e ha, come vedremo, tutti i requisiti perché ciò accada, sarà il più forte investimento di privati nel settore del turismo da molto tempo a questa parte, attuato intorno ad un piano organico che vede tanti imprenditori mirare ad un obiettivo comune. L’interesse costituito dal progetto Ischia Spaeh – curato nei suoi aspetti complessivi dal professor Arturo Capasso, docente di management delle imprese all’Università del Sannio, con la società di marketing management Markman e i professionisti Giuseppe Di Meglio, Giuseppe Baiocco, Luciano Iacono, Vincenzo Menditto, Liliana Speranza, Ornella Renella, Pasquale Russiello – è dato dal fatto che esso non è semplicemente un’occasione per accedere a finanziamenti pubblici ma punta, alla fine del percorso di attuazione, a dare di nuovo un volto attraente, turisticamente parlando, a quello che è stato per decenni uno dei settori portanti del “prodotto Ischia” ma che già da un po’ appare in forte crisi, le terme: per fare ciò sono necessarie innovazione e una forte campagna pubblicitaria, come hanno ben capito i promotori. Ischia Spaeh vuole creare una filosofia del benessere che sia in linea con le richieste degli ospiti e al tempo stesso fortemente legata al territorio ischitano: per proporsi in maniera vincente, infatti, è essenziale avere un’identità precisa, che distingua Ischia da altre mete turistiche che offrono le terme. L’acronimo SPAEH Salus Per Aquam Et Herbas raccoglie in sé la novità proposta, cioè creare a Ischia un polo del benessere che si caratterizza per la combinazione di due elementi peculiari dell’isola: acque termali ed erbe officinali, tipiche di questa terra. Esso si sostanzierà di un marchio, di strutture con personale qualificato, di prodotti e servizi imperniati su un’idea di terme che siano piacere e cura del corpo e dello spirito. Chi aderisce alla filosofia Ischia Spaeh, infatti, declina l’idea del benessere in molteplici forme: dai trattamenti ai luoghi storici delle terme, dalla tavola con la proposta di bevande a base di erbe e di menù realizzati con prodotti agricoli tipici dell’isola, alla bellezza, tutto sotto il segno della qualità e della specificità. L’organo operativo di Ischia Spaeh avrà un ruolo di coordinamento, costituirà un comitato scientifico che controllerà le fasi di realizzazione, farà un’attività di consulenza e di servizio, curando un piano di marketing e uno di ricerca scientifica sulle acque per conto di tutte le aziende partecipanti, per poi mettere a loro disposizione i risultati. Questo settore sarà affidato alle Università di Bologna (dipartimento di Chimica) e Federico II di Napoli (dipartimento di Scienze Mediche Preventive), che studieranno le proprietà delle acque non nell’ottica della terapeuticità, come si è fatto finora, ma del benessere e dell’estetica. Esse hanno potenzialità mai esplorate e potrebbero aprire l’isola a un target di clientela ampio e con buona capacità di spesa: grazie alla ricerca, infatti, si potranno realizzare cosmetici e trattamenti di benessere garantiti da Ischia Spaeh. Gli alberghi aderenti muteranno il loro volto: i centri termali saranno rinnovati nell’aspetto e nell’offerta attraverso l’investimento consentito dal Contratto di Sviluppo: potranno così qualificarsi non più semplicemente come “SPA” ma come “SPAEH”, usando un brand che sarà garanzia di una vacanza che per servizi, prodotti, sensazioni trasmesse punta a lasciare un ricordo indelebile. Tutto questo andrà comunicato ai potenziali nuovi ospiti con la campagna di marketing, destinata soprattutto al mercato estero. E’ vero che l’isola pecca di notorietà rispetto ad altre, ma è anche vero che, se confrontata con stazioni turistiche che si stanno appena affermando, ha una sua riconoscibilità che può crescere, in quanto il marchio Ischia Spaeh ed i prodotti cosmetici che lo veicoleranno, essendo pensati in stretto rapporto con l’isola, la promuoveranno insieme alle strutture ricettive del circuito. Il piano di finanziamento consente di destinare fondi a fondo perduto, autonomi rispetto a quelli per le aziende private, anche a progetti pubblici per la realizzazione di infrastrutture funzionali per il raggiungimento degli obiettivi del Contratto di Sviluppo: i Comuni che hanno partecipato sono Ischia, con il ripascimento del lido che va dalla spiaggia di S. Pietro a Ischia Ponte, in particolare per la parte che riguarda la creazione di un braccio per l’attracco delle navi da crociera; Barano, con la riqualificazione dell’area circostante la fonte di Nitrodi, la più antica di cui è documentato l’uso per le sue proprietà curative, e in particolare della zona del parcheggio, Casamicciola Terme con il porto del benessere.