Friday, November 22, 2024

Business- LA VOCE DELLE RAGIONI DEL SUD

28/2011

Photo: Redazione Ischiacity
Text: Riccardo Sepe Visconti

Conosco personalmente Gerardo De Rosa da diversi anni e spesso in passato ci siamo ritrovati in forte polemica e su fronti contrapposti; ciò non di meno gli ho sempre riconosciuto la capacità di avere una “visione” prospettica dei suoi progetti, unita ad una grande dinamicità lavorativa ed effervescenza intellettuale. In poche parole, Gerardo è un uomo dall’inesauribile energia che, dopo la conclusione del progetto “Consorzio Ischia Isola”, ha in brevissimo tempo dato corpo ad una sua nuova e più ambiziosa aspirazione: quella di creare un’emittente interregionale attraverso la quale dar voce – anche politica – alle Regioni e alle ragioni del Sud Italia. Nasce così l’idea di Gente di Mare TV, un’emittente con forti piani di espansione, ma che ha visto la luce in un momento delicatissimo per le TV locali, le quali devono adeguarsi alle novità portate dal digitale terrestre che, se da un lato genera indubbie opportunità, dall’altro comporta insidie temibili. Illustrami quali sono i punti di forza di Gente di Mare TV. Nell’ambito della galassia del digitale terrestre gli editori campani si sono addormentati, hanno abbassato moltissimo il livello delle produzioni. A me, invece, interessa fare una TV che abbia contenuti e oggi mi preoccupo essenzialmente di questo, tanto è vero che quando mi chiedono di mettere spot pubblicitari ad 1-1,50 euro al minuto dico di no, anche se si tratta di aziende importanti. Voglio far crescere la TV per poi venderla adeguatamente. Infatti, vendere gli spazi pubblicitari è vitale! Sì, ma non mi interessa venderli in cambio di due lire; preferisco creare trasmissioni con dei contenuti e poi andare a cercare lo sponsor giusto che mi affianchi per quel tipo di progetto. E, in questa prospettiva di qualità, ti faccio l’esempio del nostro talk show dedicato alla squadra di calcio del Napoli, che ha stabilmente ospiti le prime firme della carta stampata del settore o dirigenti che sono ai vertici. Quali sono i vostri progetti per i prossimi mesi? Se a gennaio riesco a completare il palinsesto come vorrei, ossia con un programma per bambini, uno in diretta al mattino dedicato soprattutto alle donne ed uno che si occupi di religione, penso che tecnicamente avremmo riempito tutte le fasce portanti. Non pensi che siano format troppo simili a quelli che già fanno colossi come la RAI e Mediaset e che, viceversa, una TV locale dovrebbe offrire alternative ben distinte dalla TV generalista? Inoltre, non appaiono datati? Io vengo dall’esperienza della televisione regionale che ho creato e diretto ala fine degli anni ’80, e anche noi avevamo, per esempio, il contenitore del mattino… Che audience possono avere? L’audience non è il mio problema. Noi vogliamo parlare alla popolazione del Sud Italia – e infatti ci chiamiamo Gente di Mare TV. Io sono un meridionalista convinto e voglio proporre l’immagine di un Meridione che produce arte, cultura, storia e che ha tradizioni solide. E’ vero che il format dei programmi è tradizionale, ma a me interessano i contenuti con cui riempiamo questi format, vale a dire la qualità. Inoltre, noi ci distinguiamo per fare moltissima informazione. Abbiamo quattro telegiornali (Area Nord, Flegrea, Vesuviana, Isole) che devono ancora migliorare a livello di inchieste; anche le trasmissioni del mattino le vorremmo molto legate al territorio, benché in forma più leggera. Hai una redazione che prepara le notizie per i TG, o ti appoggi alle agenzie di stampa locali? Abbiamo una redazione interna, una squadra esterna per ciascuna delle quattro aree, inoltre siamo in contatto con gli uffici stampa dei Comuni e l’Ansa regionale per un supporto di massima. E’ vero che l’area è vasta, ma crediamo di riuscire già a dare voce a cittadini che, finora, di fatto non l’avevano, a meno che in quelle zone non accadessero fatti di cronaca nera. Anzi, noi privilegiamo l’informazione propositiva alla cronaca nera (in quest’ottica ti racconto un episodio: mi trovavo con una troupe sull’asse mediano e c’era a terra il corpo di una ragazza, che poi si è saputo essere morta per overdose. La mia giornalista voleva fermarsi per realizzare un servizio ma io ho rifiutato, perché è un tipo di notizie che cerchiamo di non dare). Fammi qualche numero, per capire quanti dipendenti ha Gente di Mare e quanto costa una TV come la vostra. Lavorano con noi una ventina di persone; i costi sono altissimi, intorno ai 40mila euro al mese. Gestire l’informazione significa anche avere potere: concordi su questo? Certo. Ma è un potere di cui non mi avvalgo. Politicamente, a livello nazionale assistiamo all’incalzare della Lega, mentre tu sei decisamente dell’idea che vada rafforzata l’identità meridionale. E’ così. E questo è il motivo per il quale per la prima volta non voterò Berlusconi, o comunque un ipotetico Centrodestra in cui ci sia la Lega, dal quale non mi sento più rappresentato: noi dobbiamo guardare al Centro Sud. Ho sentito parlare di una tua vicinanza al movimento neoborbonico: ti stai riferendo a questo? Sono un simpatizzante, in quanto mi sento vicino a una tradizione meridionalista. Voglio che ci sia maggiore rispetto per il Sud e per ciò che ci è stato tolto, ma per ottenere questo rispetto il Meridione deve esprimere un’identità forte, anche attraverso la politica che, invece, finora lo ha svenduto per interessi di parte. Adesso è necessario che qualcuno ci sappia difendere. Quindi pensi che un’emittente interregionale possa fare da collante identitario? Esattamente, può avere un ruolo di bandiera. In questo momento, non è tanto importante che vinca il Centrodestra o il Centrosinistra, quanto il rispetto per questa terra e la nostra TV vuole diventare un simbolo, qualcosa che unisca le popolazioni meridionali. Però non mi pare, almeno finora, che Gente di Mare TV faccia politica nel senso che dici tu. E’ vero, ma credo che dobbiamo prima entrare nelle case di chi ci ascolta e non possiamo farlo in maniera violenta, ‘urlata’, come si dice. Hai deciso di dedicare tempo e spazio nella tua TV a Ischia. In tutta onestà, questa scelta quanto è strategica e quanto, invece, è sentimentale, nel senso che sei dispiaciuto per alcune vicende che sono accadute qui e non ti hanno favorito, e quindi vuoi riconquistare certe cose che pensi non ti siano state date o che non sei riuscito a guadagnarti? Se fossi spinto da un sentimento di rivalsa, costruirei i telegiornali dedicati all’isola in maniera completamente diversa da come faccio. Ma fare un TG dedicato a Ischia come lo vorresti tu non costerebbe una barca di soldi? Assolutamente no. Se volessi entrare a gamba tesa su certi problemi potrei farlo già da domani mattina. E non è escluso che accada. Enrico Buono… Apri le orecchie! No… E’ sufficiente che impari a essere una persona corretta. Ho scelto una certa linea per il TG dedicato alle isole in ragione del forte sentimento che nutro per Ischia, cerco di darne un’immagine ancora patinata. E poi ho sicuramente anche un interesse commerciale che mi fa guardare all’isola: qui ci sono tantissime energie che non sono state spese al meglio, dove si fa turismo c’è bisogno di una comunicazione che non rimanga nei confini locali. Trovo assurdo, in questo senso, che alcuni alberghi si facciano pubblicità a Ischia, su emittenti ischitane. La nostra è già un’emittente interregionale, sicuramente il mercato campano e laziale sono importanti, e penso di poter raccogliere inserzionisti pubblicitari a Ischia. Attualmente, quanto vale uno spot su Gente di Mare TV? Qual è secondo te l’investimento pubblicitario medio che dovrebbe fare in sei mesi un inserzionista? Mille euro al mese, per un potenziale bacino di utenza di 7 milioni e mezzo, qual è quello coperto dalla nostra frequenza. Vorrei che mi dicessi il numero di spettatori medio che ha adesso Gente di Mare TV, non solo quello potenziale! Non posso fare una cifra, sarebbe come dare i numeri al lotto. Presto, però, avrò i primi dati dall’Auditel e potrò rispondere a questa domanda con cognizione di causa. Una trasmissione come il Focus dedicato alla comunicazione a Ischia in cui sono stato ospite anche io, da quanti spettatori viene vista? Darei un numero al lotto, ripeto. Va anche considerato che in quel caso si trattava di un approfondimento e come tale ha un pubblico più ristretto. Cosa chiedi alla politica locale? La serietà, dovrebbero essere duri, ma questo comporta impopolarità. E’ l’impopolarità che farà dei nostri sindaci dei buoni sindaci. E’ un dato di fatto che la popolazione ischitana vive nell’illegalità, paradossalmente c’è molta più illegalità in quest’isola che a Napoli. Qui si tende a credere di poter fare qualsiasi cosa in ragione del fatto che il paese è piccolo e si hanno conoscenze su cui fare leva. Qui ci sono poteri occulti che hanno quasi una connotazione dinastica, nel senso che tutto è lecito in quanto si appartiene ad un certo gruppo di persone. E continuando così Ischia non crescerà mai. Vorrei, invece, che ci fosse un unico Comune, una forma istituzionale che sarebbe l’espressione di una visione politica più avanzata e penso che tutto il tempo perso nella direzione di creare un unico ente amministrativo al posto di sei significa opportunità perse per l’isola. Attualmente, si diventa consigliere con cento voti e nel consiglio comunale di Ischia siedono persone che non sono in grado di sostenere un discorso, né di usare un congiuntivo, ma stanno lì a rappresentare una forza, una quota della popolazione. Dammi la tua idea di informazione, ma cercando – se possibile – di essere un po’ meno ‘cardinalizio’ e più diretto. Trovo che l’informazione nell’isola sia particolarmente ‘colorata’ politicamente, ma non comprendo te in questo giudizio. Se vuoi rivolgermi delle critiche, ti prego di farlo! In questa fase, tu hai fatto un passo indietro, sei tornato con Ischiacity ad una maggiore apertura. Ma, il resto dell’informazione nell’isola è legata ai due maggiori blocchi di potere, ove mai siano davvero due blocchi… E, di conseguenza, ha spazio e visibilità chi è sul carrozzone, mentre agli altri è tutto precluso. Ecco, Gente di Mare TV non si comporta così, vuole far parlare tutti e te lo dimostro con un esempio. Nei giorni immediatamente precedenti la Festa di S. Anna ci fu una forte polemica fra me e l’assessore al turismo e vicesindaco Luigi Boccanfuso (Ndr. In quanto il presidente della partecipata del Comune che gestisce le spese per la manifestazione aveva assegnato in esclusiva a Gente di Mare la diretta dell’evento). Ebbene, sia nella prediretta che nella diretta della Festa realizzate da noi, il primo ad avere la parola è stato proprio Boccanfuso in ragione del ruolo che riveste, al di là degli scontri anche pubblici con me. E questa scelta è assolutamente controcorrente con quanto accade di solito a Ischia, dove l’informazione, in generale, adula troppo i politici e, in tal modo, cessa di essere informazione. Voglio sottolineare che io non ho rinunciato alla parte politica della mia attività, anzi sto producendo e mi riservo di pubblicare degli interventi, magari in altre sedi, come il Golfo: ho detto con chiarezza che Ischiacity non fa politica, ma Riccardo Sepe Visconti, sì. E aggiungo che parlare in maniera diretta quando nessuno lo fa, piace alla gente e paga in termini di successi editoriali. Nella trasmissione dedicata all’informazione a Ischia in cui eri ospite, si è parlato di Teleischia. Ebbene, quello di cui sono convinto, e lo dico, è che lì più che un progetto editoriale c’è un progetto economico, è una televisione legata a 50 anni fa, stanno investendo sì, ma in scenografie… E’ normale che con noi non ci sia simpatia, in quanto siamo in concorrenza. Anche se questo non è neppure vero: Enrico Buono mi è simpatico, nel senso che molte cose che ha detto – anche quando eravamo insieme nel Consorzio Ischia Isola – mi piacevano. Viceversa, non mi piace il suo atteggiamento tirannico rispetto all’informazione. Come vuole interagire con l’isola Gente di Mare TV? Vogliamo raccontarla in positivo; ma mi sa che a un certo punto, se voglio realizzare un percorso che sia costruttivo per l’isola, sarò costretto a trasformarla anche in uno strumento diverso, più incisivo, iniziando a fare delle inchieste. Pensi di poter raggiungere questo obiettivo facendo più cronaca o occupandoti di politica? Penso che lo scopo dell’emittente non sia fare politica a Ischia, ma entrare nel merito dei problemi, dicendo cose che in generale si tengono nascoste, scoprendo le lobby di potere e i meccanismi che hanno consentito ad una parte della Napoli più negativa di sbarcare nell’isola. Parliamo di camorra, di colletti bianchi che sono prossimi a situazioni illegali: di questo vogliamo occuparci. Hai la sensazione che queste infiltrazioni stiano diventando consistenti a Ischia? Sì, e mi spaventa. Avevano comprato solo le case, ma adesso qualcuno gli ha consentito di acquistare anche le attività commerciali, di ristorazione e stanno arrivando sempre più in alto. E questo non va bene, adesso basta! Vadano a farlo altrove, a Casal di Principe, ma non qui! E’ strano… Con la tua TV copri tutto il territorio della provincia di Napoli, quindi dovresti augurarti che la camorra venga sradicata ovunque… In qualche modo stai mostrando un particolare attaccamento a quest’isola! Certo, vorrei che questo tipo di realtà venisse sconfitta ovunque, ma è vero che per Ischia ho una passione. Lo dimostrano anche programmi come “Cuore giallo-blu” e altri prodotti che realizziamo a Ischia e per Ischia e che sono particolarmente costosi, perché la nostra sede è in terraferma. L’isola, dal punto di vista delle produzioni che vi effettuiamo, è la zavorra della mia televisione: a questo proposito, il mio direttore Gaetano Ferrandino mi chiede perché continuiamo a dedicare energie a Ischia, la risposta è che è una realtà che mi appassiona. Che futuro vedi per la televisione in generale e per Gente di Mare TV in particolare? Credo che il futuro non si prospetti esattamente roseo; la TV deve aprirsi a tutti i possibili strumenti che facilitino la comunicazione, come il web. Penso, inoltre, che il localismo nella televisione sia indispensabile perché la gente è sempre più interessata a ciò che la riguarda da vicino, il nostro diventerà sempre più specifico e dovrà aprirsi alle nuove realtà territoriali alle quali intendiamo arrivare (vorremmo, infatti, acquistare altre frequenze in Puglia e Calabria). L’investimento pubblicitario adeguato su Gente di Mare è, secondo me, di mille euro al mese, per un potenziale bacino di spettatori di 7 milioni e mezzo, qual è quello coperto dalla nostra frequenza. Sono simpatizzante del Movimento Neoborbonico, in quanto mi sento vicino a una tradizione meridionalista. Voglio che ci sia maggiore rispetto per il Sud, ma per ottenerlo il Meridione deve esprimere un’identità forte, anche attraverso la politica che, invece, finora lo ha svenduto per interessi di parte. Nel consiglio comunale di Ischia siedono persone che non sono in grado di sostenere un discorso, né di usare un congiuntivo, ma stanno lì a rappresentare una forza, una quota della popolazione. Penso che lo scopo dell’emittente a Ischia non sia fare politica, ma entrare nel merito dei problemi, scoprendo le lobby di potere e i meccanismi che hanno consentito ad una parte della Napoli più negativa di sbarcare nell’isola, parliamo di camorra, di colletti bianchi che sono prossimi a situazioni che sono illegali: di questo vogliamo occuparci.