n.08/2006
Photo: Archivio Il Golfo
Text: Maddalena Carneglia
Ancora una volta, Angela Merkel, il primo cancelliere donna della Repubblica Federale Tedesca, ha confermato “il suo debole” per l’Isola verde, avendola scelta come meta, per quella che sembra dover rimanere per lei, l’unica vacanza in un calendario 2006 ricco di impegni. È il quinto anno ormai, che il numero uno del governo tedesco strizza l’occhio al nostro scoglio, ritemprando corpo e mente, stressati da oneri di carica, in quell’Eden a picco sul mare, che è il Park Hotel “Miramare” di Sant’Angelo.
Accompagnata dal marito, il docente universitario Joachim Saurer, da un nutrito staff di collaboratori, marcata a vista da Rambo teutonici e tutelata notte e giorno dalle forze dell’ordine, il Cancelliere tedesco, dal 10 al 25 aprile si è goduta una meritata full immersion nel benessere e nel bellessere, lontana da occhi indiscreti ed eventi mondani. Il suo voleva essere un viaggio privato non una visita ufficiale, e tale è stato, smorzando un po’ l’entusiasmo che il suo arrivo aveva suscitato. Infatti alla notizia dell’EVENTO, i primi cittadini di Ischia e gli addetti al settore turistico erano balzati dalle loro amate e comode poltroncine, intonando con voce stentorea un comprensibilissimo “brindiamo, brindiamo!”, perché il soggiorno del Cancelliere tedesco sembrava un provvidenziale dono, un uovo pasquale con ricche sorprese. Un’occasione d’oro da sfruttare al massimo, usando la credibilità d’immagine del leader politico come supertestimonial per uno spot mediatico, teso a rilanciare Ischia sul mercato tedesco. Purtroppo non è stato così e “gli entusiasti” hanno dovuto far buon viso a cattivo gioco perché la cristiano-democratica Merkel, confermando ulteriormente la fama di donna dalle abitudini molto sobrie, non ha partecipato a nessuna cerimonia ufficiale, chiedendo alle autorità locali discrezione assoluta, pena la disdetta della vacanza stessa. Nero su bianco, queste sue richieste erano state rese palesi in una lettera portata personalmente dal console tedesco di Napoli al sindaco di Serrara Fontana Cesare Mattera. Molto diplomaticamente, del resto è arte sua, il Cancelliere con poche parole, ringraziava i sindaci che avevano proposto di conferirle la cittadinanza onoraria dei sei comuni di Ischia, un conferimento ufficiale lusinghiero, ma da rimandare in patria, nel corso di un’apposita cerimonia da organizzare d’intesa con il Consolato generale di Napoli, magari in occasione della BIT. La cortese missiva nascondeva ordini perentori che non davano spazio a replica e così il “brindiamo!” si è trasformato in un “blindiamo!”, atto ad assicurare tranquillità alla Merkel e protezione da ogni invadenza, sperando che tale rispetto di privacy possa rappresentare la migliore promozione per l’isola d’Ischia. Del resto non solo ai sindaci, ma anche alle forze dell’ordine operanti sull’isola è stato dato un ruolo complementare ma non fondamentale. Ogni misura di sicurezza è partita dall’ambasciata di Germania a Roma, dove i funzionari, in collaborazione con i servizi segreti tedeschi, hanno accompagnato il console generale Folkmar Stoecker ad Ischia, per verificare due settimane prima dell’arrivo del Cancelliere, la sicurezza dei luoghi destinati ad accoglierla. È stato un soggiorno tranquillo, per la comprensione e la discrezione di autorità locali e di ischitani, ma soprattutto all’insegna della sicurezza, per il folto stuolo di vigilantes che giorno e notte hanno tutelato l’incolumità del capo tedesco. In una fortezza dorata, la Merkel, ha voluto trascorrere due settimane in forma privata, come Frau Angela, 51enne in cerca di relax. E come tale, da comune tedesca ha voluto raggiungere il 10 aprile scorso la nostra isola. Essendo stata considerata “manna piovuta dal cielo”, tutti aspettavano che dall’alto arrivasse, con un elicottero. Invece, ha spiazzato tutti perché è partita dal molo Beverello, con staff e scorta, salendo a bordo del monocarena “Celestina”. Nel suo sobrio tailleur blu si è recata nel saloncino di prua, rimanendovi per tutto il tragitto, che non è stato dei più piacevoli perché il mare quel giorno era agitato dai forti venti del Sud. Non ha potuto evitare il Libeccio Frau Angela, e neanche l’accoglienza calorosa del sindaco Brandi che l’attendeva al varco, al terminal aliscafi di Ischia. Il primo cittadino oltre a darle il benvenuto le ha donato il libro “Ospite ad Ischia” di Paul Buchner. Erano presenti allo sbarco anche tanti turisti tedeschi, per omaggiare di un fugace saluto l’illustre compaesana. Tra i curiosi locali e non, immancabili c’erano le forze dell’ordine operanti in loco, che si sono subito allontanate dopo essersi rese conto che la sicurezza della signora era ben garantita già dalla terraferma.
Dopo aver distribuito sorrisi e ringraziamenti, la sobria signora in blu è andata via su un taxi Mercedes bianco, seguito da quattro auto di scorta.
Proprio quello che accade di solito ad una qualsiasi turista!
L’incontro al varco col sindaco Brandi era stato inevitabile, non è successa la stessa cosa a Sant’Angelo, perché la Merkel, avvertita tempestivamente dal marito del “sentor di festa in piazzetta” è potuta sfuggire al caloroso benvenuto dei santangiolesi, imboccando una stradina laterale che l’ha condotta in breve tempo al “Miramare”, dove a fare gli onori di casa c’erano le due proprietarie Linda e Alessandra Calise. L’hotel era strapieno di omaggi floreali, fra i tanti spiccava quello del sindaco di Serrara Fontana Cesare Mattera: un bouquet di splendide orchidee intrecciate a rami di prugno e altri arbusti della macchia mediterranea. Come ulteriore attestato di ospitalità, le chiavi della città e la pergamena che certificava la concessa cittadinanza. Dopo quest’accoglienza così profumata e calorosa, Angela Merkel, il marito e lo staff dei collaboratori si son potuti finalmente riposare dal viaggio, prendendo possesso delle nove suite, messe a disposizione per loro, nel parco del “Miramare”, in questo complesso termale-alberghiero dove, dal lontano 1933, altri ospiti illustri si sono succeduti, come il presidente americano Eisenhower, donna Rachele Mussolini, la regina madre Elena di Savoia e il sommo vate Gabriele D’Annunzio.
In questo Eden, in grazia di Dio, il leader politico ha potuto ritemprarsi, passeggiando tra i giardini di “Aphrodite” e sulla spiaggetta di Cavascura, nuotando nelle piscine termali e nello specchio di mare dei Maronti, senza sottrarsi ad una capatina sull’amato Monte Epomeo. Essendo la sua anche una vacanza all’insegna del benessere, si è sottoposta a una serie di massaggi, dall’ayurvedico al kambiki-do, praticato con pietre vulcaniche riscaldate, oltre agli immancabili fanghi. E naturalmente si è lasciata prendere per la gola da tutte le prelibatezze della cucina ischitana: le sue preferenze sono andate a pietanze a base di pesce e crostacei, non disdegnando, ma anzi apprezzando molto il nostro famoso coniglio alla cacciatora. L’unico attentato cui non si è potuta sottrarre è stato quindi al suo peso forma, perché a vigilare sulla sua tranquillità e incolumità, c’erano agenti segreti, guardie del corpo e tutte le forze dell’ordine locali, che hanno sorvegliato notte e giorno l’isola, utilizzando anche elicotteri e cani addestrati dalle squadre anti-terrorismo. E se D’Annunzio scrisse nel libro degli ospiti: “…desiderio vivissimo di ritornarVi”, alla Merkel sono state date mille motivazioni per scrivere qualcosa di simile. Le sue disposizioni perentorie, espresse nella lettera, sono state rispettate in pieno, per garantire una vacanza che metaforicamente si potrebbe definire “Na’ festa e’ Chiesa”. Un evento, cioè, da celebrare in modo solenne, ma intimo. Non c’è stata cerimonia ufficiale o evento mondano cui abbia partecipato la Merkel, e quindi non c’è stato nessun fuoco pirotecnico cui assistere, nessuna bancarella da curiosare, una festa di Chiesa in piena regola, per i pochi devoti, svoltasi tra le mura dorate del “Miramare”. E francamente in questa società dove “l’apparire equivale all’essere”, è difficile pensare che la vacanza del Cancelliere, passata quasi in sordina, possa fare da traino per un turismo tedesco ormai latitante sulla nostra isola. Basti pensare, statistiche alla mano, che dal 1997 al 2003, Ischia ha perso oltre un milione di presenze straniere, malgrado i buoni propositi della provincia di Napoli che ha varato il “Sistema Isole” per fare promozione a Capri, Ischia e Procida. E anche l’anno del turista tedesco, durante la crociata all’ITB di Berlino si è rivelato uno spreco di tempo, soldi ed energie.
Speriamo che la “festa di Chiesa” della Merkel possa dare un po’ di ossigeno a questo turismo boccheggiante, riuscendo dove gli altri hanno fallito. Il presidente della provincia di Napoli Dino Di Palma è convinto che la vacanza del Cancelliere tedesco rilancerà Ischia sui mercati internazionali. Sindaci e assessori condividono il medesimo entusiasmo, dichiarando che l’essersi astenuti da ogni invadenza e l’aver consentito al leader politico un soggiorno tranquillo e sicuro, rappresenterà la migliore promozione dell’isola all’estero. In parole povere i nostri amministratori pensano che ad un “capo” segua la “coda”, e code di tedeschi è da un po’ che non se ne vedono in giro.
Speriamo… e per l’ennesima volta Ischia si appella all’ultima dea, la Dea Speranza.