Friday, November 22, 2024

24/2008

Photo: Marco Albanelli
Text: Marco Buono

 

Indubbiamente la star di spicco della sesta edizione dell’Ischia Film&Music Globalfest, Gael García Bernal sembra avere sempre l’aria sognante, lo vediamo gironzolare serenamente per il Regina Isabella come se fosse un normalissimo turista venuto a ricaricare le pile e, magari, a fare un po’ di terme. Interprete eclettico, versatile, spesso caratterizzato da ruoli ambigui, questo piccolo grande uomo (è alto poco di 1.70 cm) è passato con disinvoltura da personaggi grotteschi ad interpretazioni autoriali di commovente veridicità. Probabilmente uno dei migliori artisti del cinema della sua generazione, Bernal è nato a Guadalajara in Messico nel 1978, da Patricia Bernal, attrice e modella, e José Ángel García attore e regista. Grazie ai genitori inizia a recitare già all’età di un anno ed è protagonista fin da piccolo di numerose soap operas. A diciannove anni abbandona il mondo degli studi televisivi messicani e inizia a studiare recitazione alla Central School of Speech and Drama di Londra. Attore e regista, Gael García Bernal è stato protagonista di alcuni celebrati film messicani tra cui “Amores Perros” (2000), “Y tu mama tambien” (2001) e “Il crimine di Padre Amaro” (2002), prima di conquistare il successo internazionale interpretando il giovane Ernesto “Che” Guevara de la Serna in “I diari della motocicletta” e poi recitando in “La mala educatiòn” di Pedro Almodóvar. Qui ad Ischia per presentare il suo primo lavoro da regista “Deficit”, arriva in conferenza stampa rilassato e tranquillo “Sono molto contento di poter partecipare all’Ischia Film & Music GlobalFest e prometto di imparare meglio l’italiano per il prossimo anno”(ndr sarebbe la quarta lingua da lui conosciuta visto che parla correntemente l’inglese il portoghese e, ovviamente, lo spagnolo ).”Mi sento molto a mio agio qui, anche se è la prima volta che vengo nel Sud Italia, il vostro è un festival tranquillo, accogliente, non come gli altri che sembrano mercati”.”Essere una persona di spettacolo mi ha portato in giro per il mondo, ho visto tantissimi posti diversi e ho conosciuto culture e paesi differenti, so di essere molto fortunato ad appartenere a questo mondo e a poter fare ciò che più mi piace, anche se non so esattamente se è quello che voglio fare nella vita, per me infatti recitare e dirigere è come se fosse uno sport, un hobby, perché faccio quello che amo e in più vengo anche pagato”.Dal Messico alla conquista del mondo quindi, anche se le sue intenzioni erano inizialmente quelle di diventare un attore teatrale. Lavorava già in piccole produzioni teatrali infatti, quando Alejandro Gonzales Iñárritu (uno dei fiori all’occhiello della passata edizione dell’Ischiaglobal) avendo notato questo naturale talento dalla grandissima personalità lo chiamò ad interpretare Octavio in “Amores Perros”.”La mia fortuna è stata che pur essendo girato e distribuito in Messico, il film fu presentato anche a Cannes”-dice spalancando i suoi occhi luminosi-“probabilmente è da lì che iniziò la mia carriera”. Carriera costellata sempre da grandi successi che l’hanno fatto approdare recentemente al cinema anglofono con “The King”per la regia di James Marsch e, soprattutto con il visionario”L’arte del sogno”dell’acclamato regista francese Michel Gondry oltre che con “Babel” prima pellicola girata in lingua inglese dall’amico Alejandro Gonzales Iñárritu. Oltre ad essere interprete d’eccezione, Gael Garcia Bernal ha voluto cimentarsi anche nella regia,affrontando un tema delicato come quello dell’attuale situazione politica ed economica del suo Paese. Il film racconta con sensibilità i problemi del Messico attraverso la storia di un party in una lussuosa villa, tra i paradisi artificiali delle droghe e le divisioni di classe. Per quanto riguarda i suoi progetti futuri, ha già girato insieme a Diego Luna, suo amico fraterno, un film di Carlos Cuaròn (ndr fratello del più famoso Alfonso, quest’ultimo presente anch’egli alla passata edizione della kermesse isolana ) Rudo Y Cursi , che narra la storia del rapporto di amore/odio tra due fratelli calciatori professionisti.”E’ stato molto semplice entrare nella parte, visto che sono ormai anni che gioco nell'”Adecmac Soccer League” di Città del Messico; per noi messicani come per voi italiani del resto, il football è una vera malattia, e se dovessi scegliere tra vincere un Oscar o la Copa Libertadores (ndr l’equivalente sudamericana della Champions League europea ) non avrei nessun dubbio, opterei ad occhi chiusi per la Copa…”