28/2010
Photo: Francesco Di Meglio
Text: Lucia Elena Vuoso
Simpatico, artista a 360 gradi, attore, autore e sceneggiatore, Yari Gugliucci, 34 anni e origini salernitane, è stato nominato il 19 giugno scorso, durante il Galà Amici di Ischia, ambasciatore della buona immagine e della cordialità dell’isola. Sempre impegnato in numerosi progetti in Italia e negli Stati Uniti, lo abbiamo raggiunto per parlare con lui di questo suo nuovo incarico, dell’immagine che si è fatto dell’Isola Verde e dei suoi prossimi impegni. Yari, laureato in sociologia con una specializzazione di tipo filosofico, ha iniziato a recitare a soli 13 anni debuttando al teatro San Genesio di Salerno, ma è diventato famoso dopo l’uscita del film ‘Ed io ti seguo’ col ruolo di Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino assassinato dalla camorra, che gli è valso il massimo riconoscimento del New York Journalism Department: il Nastro d’oro per l’impegno civile alla lotta contro la criminalità organizzata. Ha lavorato con molti attori e registi di fama internazionale come Michelle Pfeiffer e Kevin Kline per una produzione teatrale in Inghilterra, e Lina Wertmuller nel film tv ‘Francesca e Nunziata’, accanto a Sophia Loren e Claudia Gerini. In Italia, è stato nel cast di fiction di grande successo come ‘Nassyria’ insieme a Raoul Bova e la più recente ‘I delitti del cuoco’ con Bud Spencer ed Enrico Silvestrin, girata proprio ad Ischia. Lo vedremo prossimamente su Rai Uno accanto a Veronica Pivetti in ‘S.O.S. Befana’, un film comico e su Canale 5 nella fiction ‘La famiglia Gambardella’, nella quale compare anche Pietro Taricone. Yari è anche autore di sceneggiature e dello spettacolo teatrale ‘Necessito un drink’, con la piccola orchestra Astroklide, i cui incassi sono devoluti alle associazioni umanitarie S.O.S. Solidarity e Indian Children Comunity. Yari è, infatti, molto impegnato nel sociale e per la sera del 23 dicembre ha organizzato a Napoli, con Lello Arena e l’orchestra de L’Aquila, lo spettacolo di beneficenza ‘O cunt do surdat’, riadattamento in lingua napoletana dell’opera ‘Histoire du soldat’ di HYPERLINK “http://it.wikipedia.org/wiki/Igor_Stravinskij” \o “Igor Stravinskij” Igor Stravinskij. L’ecletticità di Yari Gugliucci ne ha fatto anche l’autore di un romanzo, ‘Il Naufrago’, dedicato all’influenza che hanno sui giovani i social network e che verrà presentato in anteprima a New York col titolo di ‘Ship Break’. Più che un’intervista, quella con l’attore salernitano, è stata una piacevole chiacchierata, durante la quale sono emersi i problemi del turismo ischitano e alcune possibili soluzioni. Il nuovo ambasciatore ha saputo catturare l’attenzione di media e albergatori per canalizzarla sulle reali esigenze dell’isola, partendo subito con un’iniziativa concreta: sta cercando, infatti, di riunire i protagonisti dell’imprenditoria turistica in un clima di amicizia e reale impegno per Ischia. Come mai è stato nominato ambasciatore di Ischia? Grazie ad una serie di buone azioni riuscite: ‘I Delitti del cuoco’ ha acceso la scintilla. Ischia in quel periodo usciva da un grave terremoto mediatico provocato da tre fattori: il capo della Protezione Civile Bertolaso aveva affermato che l’Epomeo poteva eruttare da un momento all’altro, l’abusivismo edilizio e gli abbattimenti portavano spesso il nome dell’isola nei TG nazionali e poi ‘Striscia la Notizia’ aveva mandato in onda un servizio con immagini riguardanti lavori sul porto di Torre Annunziata, facendo credere si trattasse di Ischia. Si pensò addirittura ad un sabotaggio! Fatto sta che alla conferenza stampa di Mediaset in occasione dell’uscita della prima puntata de ‘I Delitti del cuoco’, il sindaco di Ischia non era stato invitato. A questo punto sono intervenuto e, grazie a delle conoscenze fra i promotori della conferenza, sono riuscito a far invitare Giosi Ferrandino, il quale ha potuto spiegare il triangolo negativo di equivoci in cui l’isola era stata coinvolta. E’ stata solo una vicenda di disinformazione che da quel momento mi sono proposto di combattere. Da qui è nata l’idea: dato che viaggiavo molto, avevo tante conoscenze e in questa occasione avevo difeso l’isola, mi hanno chiesto di creare un ufficio stampa, in modo che sciocchezze come quella espressa da Bertolaso e cattiva informazione come quella di ‘Striscia la Notizia’, non si ripetessero più. All’inizio ci sono andato molto piano, perché faccio tutt’altro e non ritenevo di avere le competenze per questo tipo di lavoro, poi però ho accettato ed è stato molto divertente. Cosa comporta praticamente questo incarico? Una serie di interventi per valorizzare il territorio e l’immagine di Ischia nel mondo. Oltre che per questo incarico, sto lavorando per far nascere un’associazione che comprenda i magnati dell’imprenditoria isolana, cioè i principali titolari di alberghi e spa dei sei Comuni, per costruire, in futuro, una rete che porti ad Ischia sempre più notorietà. L’isola è bellissima ma vive sempre all’ombra di Capri e, in questo senso, si dovrebbe cercare di darle più lusso e visibilità. Già sono riuscito a portarci Leonardo Di Caprio, o almeno mi piace pensare che a fine agosto lui, la sua compagna Bar Rafaeli e Naomi Campbell, fossero con lo yacht nelle acque di Ischia perché io, conoscendo la modella israeliana, le ho parlato molto spesso e molto bene dell’isola. Crede che Ischia abbia un fascino sul piano internazionale che può renderla competitiva con altre stazioni turistiche? Sicuramente. L’Italia tutta in questo momento è in difficoltà dal punto di vista economico-organizzativo, ma credo che questa crisi aiuti a far capire a tutti coloro che fino ad ora hanno fatto un turismo facile, che è il momento di rimboccarsi le maniche. Ischia non è solo fanghi e tedeschi alla fine di agosto! La direzione che si deve prendere è quella di una maggiore promozione del territorio tramite l’enogastronomia e il benessere. Questi due settori stanno andando per la maggiore: ci sono numerosi chef italiani nel mondo molto apprezzati e c’è bisogno di far conoscere anche le peculiarità culinarie di Ischia; sorgono spa in posti da bonifica nel nord Italia mentre qui ci sono acque termali ottime ma non sono abbastanza pubblicizzate! Perché non mettete in luce tutto quello che avete? E’ questa, allora, la ricetta vincente sul piano turistico per la nostra isola? Io sono un semplice coordinatore, posso solo dare delle idee: tocca agli isolani, agli imprenditori che lavorano nel turismo metterle in pratica. Da questo punto di vista, agli alberghi che ho coinvolto nel progetto non manca l’iniziativa: ognuno di essi ha un proprio ed efficiente ufficio stampa. Loro come singoli sono fortissimi: l’albergo della Regina Isabella con Giancarlo Carriero, il Terme Manzi con Maria Polito, il Mezzatorre con Alessandra De Lorenzo, ospitano ogni anno ministri internazionali, star hollywoodiane e personaggi di spicco mondiali senza che noi lo sappiamo. Se questo tipo di iniziative fosse esteso a tutti gli alberghi presenti sull’isola, Ischia diventerebbe davvero una delle poche isole al mondo che vale la pena visitare. Sicuramente, avete dei problemi che vanno affrontati ma, vista la crisi economica che c’è, il mio suggerimento è, da una parte, di far emergere i pregi del territorio e, dall’altra, di non dare “mazzate” al villeggiante, sfruttandolo al punto che non torna più. E’ necessaria anche un po’ di etica turistica. Ischia è teatro di una delle feste del cinema più importanti d’Europa: l’Ischia Global Film Festival. Quanto contano, secondo Lei, i testimonial famosi ed amati dal pubblico per diffondere positivamente l’immagine dell’isola? Non è questo il problema principale. Uno dei sei Sindaci di recente si è lamentato con me perché non c’è più neanche la copertina del giornaletto di gossip con la soubrette del momento che si tuffa da una spiaggia dell’isola, mentre su queste riviste vengono citate altre località come preferite dai vip: quindi è necessario fare un lavoro diverso. Pensa che se i sei Comuni fossero uniti, l’isola sarebbe più forte? Per risolvere determinati problemi credo non sia tanto importante il numero di comuni che c’è ad Ischia, quanto la presenza di una buona Pro Loco. Basterebbe davvero poco: solo un po’ di comunicazione in più tra tutti coloro che lavorano nel settore turistico, a partire dai collegamenti marittimi e terrestri fino agli albergatori e ai commercianti. Dopo l’esperienza diretta che ha avuto con ‘I Delitti del Cuoco’, pensa che Ischia potrebbe essere il set di altre fiction? Sicuramente lo sarà! Mi sto già mettendo all’opera in questo senso. Paul Haggis, per esempio, aveva in mente di girare alcune scene per il suo prossimo film della serie di James Bond sul Castello Aragonese, però il problema dell’immondizia in Campania lo ha frenato. La pubblicità non è delle migliori e anche Ischia ne ha risentito. Dopo essere stato qui non solo da semplice turista, cosa pensa di Ischia? Sicuramente la cordialità e l’amicizia che mi hanno dimostrato gli ischitani sono impagabili, sono stato accolto così bene che mi è sembrato di trovare una famiglia. Ad Ischia si è appagati anche solo stando seduti a guardare il tramonto e mi piace da tutti i punti di vista: dal coniglio da fossa, al rucolino, ai suoi vini, dal panorama splendido di Sant’Angelo a una località conosciuta da pochi, i Pizzi Bianchi, che sembra il deserto dove Antonioni girò ‘Zabrieskie Point’.