Nell’immaginario comune il paparazzo è quel fotografo invadente che spia e pedina perso naggi famosi, con la speranza di beccarli in situazioni compromettenti per creare degli scoop e guadagnare ingenti somme di denaro, vendendo gli scatti a riviste scandalistiche. In teoria, è proprio questo che fanno i paparazzi! Ma nessuno può immaginare tutto il lavoro che c’è dietro: gli appostamenti di ore ed ore sotto il sole o al freddo, gli inseguimenti infiniti, lo studio dei personaggi che attirano di più, ed i pericoli che questo lavoro comporta, come litigare con i bodyguard e molto spesso proprio con le “star”, il più delle volte stremate da una vita perennemente sotto i riflettori.
Il termine con cui vengono definiti questi avventurosi fotografi, si può definire ‘d’autore’, fu inventato ed è divenuto popolare, infatti, grazie al film di Federico Fellini “La dolce vita”, nel quale un personaggio, che esercita questa professione, fa di cognome Paparazzo. L’origine è contestata, ma la sua somiglianza onomatopeica con la parola usata per definire una zanzara oversize, “pappatace”, è in linea con una dichiarazione di Fellini: “Paparazzo mi suggerisce un insetto ronzante, pungente”. Si racconta poi, che per la scelta del nome Fellini e Flaiano, sceneggiatore de “La dolce vita”, si ispirarono al personaggio di un libro di George Gissing, “Sulla riva dello Jonio”, che Fellini stava leggendo all’epoca, e Coriolano Paparazzo si chiamava il proprietario d’albergo che ospitò lo scrittore inglese a Catanzaro, durante il suo viaggio in Italia del 1897.
Una domanda che si saranno posta in molti è: “Ma, come si diventa paparazzo”? Alcuni imboccano questa strada per passione, altri per fortuna, qualcuno lo fa per soldi… E poi c’è chi lo fa per vocazione, come il giovane milanese Andrea Franco Alaimo, “cacciatore di vip”. Da piccolo, Andrea non avrebbe mai pensato che tenere fra le mani una Canon sarebbe stato il suo lavoro, la sua vita, anche se nelle vene scorreva già questa passione. Il nonno, infatti, era un noto fotoreporter della Dolcevita degli anni ’60-‘70, Franco Alaimo, anche lui come il nipote innamorato della fotografia, delle belle auto e soprattutto delle belle donne. Ma è stato il destino, che ci crediate o meno, a far sì che Andrea un giorno si trovasse di fronte a Fabrizio Corona: “mi ha insegnato tutto, anche se non sapeva neppure avviare la macchina fotografica. Ma lui è un genio di questo lavoro, era l’unico che riusciva a farsi pagare le foto dai giornali il doppio rispetto alle altre agenzie e sapeva come scovare le notizie”. E da quell’incontro niziò il suo lavoro di “fotografo d’assalto”, proseguendo la carriera del nonno mai conosciuto, morto a soli 39 anni. Col tempo, però, ha scoperto tanti piccoli segni che lo accomunano a lui: il ragazzo ha preso dal padre il cognome Franco, come il nome del grande fotografo Alaimo, suo nonno e padre della mamma Stella, a cui è molto legato. Un’altra coincidenza gliel’ha fatta notare la sorella Monica: la targa della sua Porsche blu ha gli stessi numeri della vecchia Porsche blu del nonno. Oggi, rispetto a trent’anni fa, quel mondo è molto cambiato e Andrea lavora, insieme ad Oscar Marsano
e ad un altro fotografo, che può cambiare in base alla disponibilità e al luogo, per il miglior offerente, tramite l’agenzia di Luca Contini che piazza le immagini, ma è anche ben inserito nella rivista “Novella 2000” che ha visto in tempi lontani molti servizi di nonno Franco. Ad Ischia, talvolta lo si può incrociare, assieme a Oscar Marsano (zio e socio), mimetizzato (o meglio abbrustolito) su qualche scoglio, nascosto fra la folla di un ristorante, oppure in giro alla ricerca di qualche personaggio da immortalare, durante il Global Film & Music Fest di luglio – lui sostiene che verrebbe più spesso, se avesse dei validi informatori, ovviamente ben ricompensati (questo vuole essere anche un appello ai lettori, magari!).
Qualche anno fa, in un momento di sconforto
per lo scarso lavoro, zio e nipote presero una barca e girarono un po’ lungo le stupende coste dell’isola verde, quando ad un tratto gli occhi di Andrea cominciarono a brillare: la Canalis in barca con un noto personaggio del bel mondo vip – conosciuto come ‘Pietrino, l’uomo dalle corna scintillanti’ (perché è solito portare una sorta di cerchietto con delle piccole corna argentate: a voi immaginare il personaggio) – che si passavano una strana ‘sigaretta’…!
Quello è stato un colpo grosso, che gli ha fatto guadagnare una bella copertina. Ultimamente, Andrea ha realizzato un importante servizio per il giornale “Chi”, scattando non foto “rubate” ma dei posati sullo yacht del famoso pocherista, nonché donnaiolo, Dan Bilzerian. L’adrenalina delle paparazzate però è unica, spiega: “Un’emozione paragonabile al sesso”. Ma, a parte questo, va detto che anche i paparazzi se la sono vista brutta in diverse occasioni. E’ ancora in causa, per esempio, con l’ex modello e attore israeliano Raz Degan, noto peraltro per il su carattere irruento: ci racconta – infatti – di essere stato aggredito mentre cercava di fotografarlo. E, ancora, è capitato di venire accerchiati da un gruppo di ragazzi poco raccomandabili mentre seguivano il calciatore Mario Balotelli; sono stati inseguiti dai cani
perlustrando una zona con lo scooter, si sono dovuti arrampicare su per colline e per cancelli… Accade pure che tanti scatti non siano stati neppure venduti e, quindi pubblicati, scoop davvero “scottanti”, per esempio quello di Raul Bova
o le foto del cantante Mengoni… Ma su questo più di tanto non possiamo svelare (per chi non ci dovesse dormire la notte, può chiederlo in privato, magari sulla pagina fb di Ischiacity!).
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Text_Manuela Bottiglieri | Photo_archivio Andrea Franco Alajmo