E così, quando il gioco si fa duro, i duri iniziano a
giocare. Ecco come, in campi molto diversi e per
ragioni assai distinte, un gruppo di “piccoli eroi
moderni” s’è, ognuno a suo modo, rimboccato le
maniche e buttato, a testa bassa, nel duro gioco
della rimonta e della rivalsa: una scalata contro le
avversità dei tempi e, talvolta, contro la perfidia
degli avversari. È con questo spirito – quello di resistere,
resistere, resistere, e con intelligenza, passione
e coraggio, provare a cambiare lo stato delle
cose, quando tutto, ma proprio tutto, dice loro
che le “cose” gli sono contrarie! – che abbiamo
deciso con il numero 36 di Ischiacity di dar voce
alle storie di queste “belle persone” che con il loro
impegno provano a cambiare la realtà di un’Isola
piegata dalla recessione e spesso maltrattata,
per i più meschini interessi, da campagne-stampa
denigratorie il cui obiettivo è quello di ridurla ulteriormente
a brandelli per il vantaggio di oscure
– ma poi non tanto! – regie. Ecco, allora, ritrovarsi
insieme – dalla parte dei buoni, dei propositivi, dei
costruttori di bellezza, sapienza e benessere – un
gruppo di personaggi assai dissimili tra loro, ma
accomunati dalla capacità di trasformare le proprie
avversità in opportunità. Così, la forte, generosa
ed umile suor Edda risponde con la luminosità
del suo temperamento ad una miserrima serie
di attacchi che quest’estate l’hanno catapultata,
con argomenti pretestuosi, all’attenzione della
stampa; e, sempre in tema di cattiva stampa,
Riccardo Strada, biologo marino e “primo architetto”
dell’Area Marina Protetta, restituisce al
mittente le gravi falsità pubblicate dal giornalista
Zivelli de Il Mattino, nel tentativo (politico?) di
screditare il lavoro degli scienziati e della Guardia
Costiera a protezione delle nostre coste. Anche
Massimo Bottiglieri, che è l’anima e l’attivissimo
direttore della villa-museo La Colombaia, replica
con puntualità agli attacchi strumentali del
“solito giornalista” de Il Mattino, raccontandoci i
tanti progetti realizzati e da realizzare ma pure i
mille soprusi subiti e causati per gran parte dalla
precedente pessima gestione del “duo Vuoso-
Morgera”, che precipitò l’intera struttura in uno
stato di degrado dal quale, un passo alla volta,
l’attuale nuova dirigenza sta cercando di cavarla
fuori. Abbiamo puntato i riflettori sul lavoro del
giovane e risoluto zoonomo Roberto Mattera,
che contro mille difficoltà e altrettante assurde
restrizioni, prova a dar vita ad una fattoria sostenibile
che alleva bestiame incontaminato (ed in
tempi di “Terra dei Fuochi” è un impegno da non
sottovalutare); il lavoro di Roberto va di pari passo
con quello di Andrea D’Ambra il quale, forte
del prestigioso riconoscimento dei “tre bicchieri”
della rivista Gambero Rosso, può ben dimostrare
all’Isola che è possibile lavorare in modo eccellente,
trasformando in ricchezza i prodotti di questa
terra: insomma, diversificare dal trend turistico
l’attività economica non è solo possibile ma anche
vantaggioso. Ma il turismo può anche essere
interpretato con originalità, creatività e autentica
cultura, ed è esattamente questo che fanno i “ragazzi
di Platypus Itinerary”, un’azienda giovane
che ha saputo vendere l’isola come un grandissimo
laboratorio dove gli studenti, provenienti da
tutta Italia, possono svagarsi e al tempo stesso
studiare e arricchirsi di una bella esperienza formativa,
che va dagli scavi archeologici, alle escursioni
in montagna e nel nostro mare.
E quando si fa riferimento agli scavi archeologici
non si può tacere l’instancabile opera di studio,
ricerca, ma anche pattugliamento del territorio
(per preservarlo dai saccheggi e dalla scellerataggine
degli incompetenti), dell’ispettrice della
Soprintendenza Costanza Gialanella che, avuta
in consegna dal suo maestro Giorgio Buchner la
responsabilità di proseguire nel “racconto archeologico”
della nascita della civiltà occidentale,
deve, con caparbietà e fierezza, fare i conti quotidianamente
con la sciatteria delle pubbliche amministrazioni
e l’inconcludenza degli imprenditori
locali.
C’è, infine, il sindaco di Barano d’Ischia, Paolino
Buono, che in tempi di bilancio a secco s’è dovuto
inventare un’estate effervescente all’insegna
del volontariato, dando vita ad una miriade di piccole
manifestazioni che hanno avuto il pregio di
mantenere sempre vivo il rapporto tra il territorio.