27/2010
Photo: Enzo Rando
Text: Redazione Ischiacity
Con questa XII edizione l’Ischia Jazz Festival, organizzato dal comune di Ischia in collaborazione con Ischia Risorsa Mare, si conferma un appuntamento che cresce con costanza in qualità: dal 30 agosto al 2 settembre l’isola ha suonato jazz e non solo. La novità su cui hanno puntato gli organizzatori per il 2010 è stata, infatti, la tre giorni dedicata alla prima edizione dell’Ischia Rock Festival, e si è rivelata vincente. A testimoniarlo i tanti giovani che hanno applaudito alcuni tra i migliori gruppi della scena rock nazionale come 24Grana, The Mantra ATSMM e gli isolani Thisorder. Il momento clou è stato indubbiamente il concerto della PFM, giovani e meno giovani hanno lasciato da parte le sedie per ballare e cantare insieme alla rock band prog i loro successi e quelli di Fabrizio De André, una rivisitazione con gli arrangiamenti originali dello storico tour che il gruppo intraprese con il cantautore genovese nel 1979 e che diventò poi un doppio album, ancora oggi punto di svolta nella discografia della canzone d’autore italiana. L’esperimento, voluto fortemente dal Direttore Organizzativo Piero D’Ambra, ha unito il rock al jazz, avvicinando gli appassionati dell’uno e dell’altro genere. Fondamentale è stata anche la scelta di ambientare i concerti rock nella più grande Pineta Mirtina e quelli jazz nella più raccolta e suggestiva Pineta Nenzi Bozzi, valorizzando così due location naturali che vanno decisamente promosse. Dal 2 settembre è stato il momento dei grandi concerti jazz: il festival quest’anno ha trovato il suo tema nella dedica a Bill Evans, indimenticato genio pianistico di cui ricorrono i trenta anni dalla scomparsa. Ed ecco allora un convegno per non dimenticare il grande artista, che ha portato ad Ischia musicisti, giornalisti e storici di fama internazionale come Eddie Gomez, Claudio Sessa, Vittorio Castelnuovo, Pascal Wetzel e Ludovic Florin ed Enrico Pieranunzi ispiratore ed ideatore dell’appuntamento. Silvano Arcamone, Direttore Artistico di questa edizione, ha sottolineato che si sta lavorando affinché il materiale scaturito dall’incontro tenutosi al Castello Aragonese, come testimonianze video, scritti ed audio, diventi un prodotto editoriale di pregio ed interesse. Questa edizione di Ischia Jazz ha voluto dare spazio ad alcune forme particolari di jazz, come quello latino di origine afro cubana. Gonzalo Rubalcaba, Omar Sosa e Diego Amador hanno testimoniato come questo genere di jazz, sebbene più popolare nel senso di vicino al pubblico, per la sua origine sociale e per i suo ritmi riconoscibili ed amati, abbia degli esponenti di altissimo livello e di fama mondiale. Poi i grandi tributi, quello di Antonio Faraò insieme ad Eddie Gomez a Miles Davis e quello di Enrico Pieranunzi proprio a Bill Evans, ispiratore odiato e poi tanto amato dal pianista romano. Tutti concerti assolutamente inediti ed originali che il pubblico ha decisamente apprezzato, riempiendo la platea. Come ogni festival jazz che si rispetti la musica ha continuato a risuonare nelle notti isolane grazie alla rassegna Ischia Jazz Club che ha presentato i concerti tenutisi all’Alchemie Club e all’Ecstasy Club da alcuni fra i più acclamanti musicisti italiani, come Pippo Matino, Francesco Bearzatti, Gegè Munari, Joe La Viola, Ellade Bandini e Claudio Romano. Indimenticabile la jam session svoltasi durante il concerto di Joe La Viola con il grande Tullio De Piscopo. L’augurio è quello di darsi appuntamento al prossimo anno con un’edizione ancora più prestigiosa.