Photo: Romolo Tavani
Text: Anna Ceppaluni
Tredici milioni di contatti solo in Italia. E’ questo il “rating” certificato dalla Weber, società multinazionale di comunicazione, per la XXXII edizione del premio Ischia di Giornalismo, organizzato da Elio e Benedetto Valentino. Oltre 500 pagine di rassegna stampa sui principali organi di informazione nazionale, una diretta di SKYTg24, un’ora di trasmissione su Rai Uno, con share da record nazionale, e poi Tg1, Tg5, Tg3, Uno Mattina, Pomeriggio 5… insomma chi più ne ha più ne mette. Una rassegna web che conferisce ai fratelli Valentino la palma per l’organizzazione del miglior premio della rete riservato ai blogger, con 120 mila contatti in due mesi. E poi, non ultimo, il parterre internazionale degli invitati: da Kerry Kennedy alla principessa Rim Brajimi e il principe Hussein di Giordania, da David Gilkey, fotoreporter americano alla moglie del giornalista pakistano assassinato recentemente Saleem Shahzad, e poi Elena Milashina, 52 giurati scelti tra i big del giornalismo mondiale. I numeri del premio Ischia sono impressionanti e consolidano questi brand ormai a livello mondiale. Non a caso, la famiglia Kennedy ha scelto come partner per l’Europa e per il Mediterraneo proprio la fondazione Valentino che – da tre anni – gestisce ormai in proprio questo evento. “Per la prossima edizione – dice Elio Valentino, presidente della Fondazione – coinvolgeremo, oltre alla RFK Foundation, sette giornali europei per un progetto di comunicazione e di Alta Formazione che punterà esclusivamente sui giovani. Ischia – un’isola al centro del Mediterraneo – ha per vocazione il dialogo tra le culture e il premio si dedicherà sempre di più a questa funzione. I sette giornali europei saranno affiancati da una giuria di altri sette giornalisti italiani, rappresentativi delle principali testate nazionali. Ischia può diventare la ‘Giffoni’ del giornalismo e della comunicazione, con centinaia di giovani provenienti dal Mediterraneo e dall’ Europa. Un progetto che ha già incontrato il favore di Coca Cola e di altri grandi aziende mondiali”. Anche la collaborazione con i Kennedy, che stanno inaugurando a Palazzo Vecchio a Firenze la scuola di formazione per i diritti umani, va in questa direzione. Nel 1966 Robert Kennedy diceva: “Coloro che hanno il coraggio di affrontare il conflitto morale troveranno compagni in ogni angolo del mondo” e il premio Ischia fa parte di questa grande “famiglia” con il suo riconoscimento al “giornalismo dei diritti umani”. Già da tre anni, il vincitore del Premio Ischia Giovani è ospitato alla cerimonia di premiazione del RFK Journalism Award, che si è tenuta il 18 maggio al United States Institute of Peace di Washington, dove ha ricevuto in premio il busto di RFK dello scultore Robert Berks. Il video del Premio Ischia – è bene ricordarlo – viene trasmesso nei programmi di educazione sui diritti umani in tutte le High School degli Stati Uniti d’America. Un grande evento, insomma, che i Valentino hanno saputo trasformare in un “brand” globale, scrollandosi di dosso la fama di evento ”locale”, limitato soltanto all’Italia. “Ma il giornalismo italiano – ricorda Benedetto Valentino – deve avere sempre un ruolo di primo piano. E’ vero che la consacrazione del Premio è avvenuta con la lettera di Wakter Cronkite di tre anni fa, ma siamo sempre il Premio di Indro Montanelli, Giovanni Spadolini, Enzo Biagi. E quest’anno la presenza di Giovanni Maria Vian dell’Osservatore Romano e di Giulio Anselmi, presidente dell’Ansa sono la conferma che l’appeal del Premio è rimasto intatto, e anzi si rinnova e si rafforza. Quando tre anni fa decidemmo di dare un nuovo corso al Premio, la tradizionale apatia tipicamente meridionale ci condanno subito e pochi avrebbero scommesso sul buon esito del nostro progetto. Oggi, possiamo dire che quella sfida, difficile e affascinante, è stata vinta e questo merito ci viene riconosciuto da tutti”. Non solo giornalismo, ma anche comunicazione. La collaborazione con la Ferpi, la più antica associazione che riunisce i comunicatori di azienda, è stata proficua: al premio Ischia hanno ricevuto riconoscimenti la Tod’s e l’ospedale Bambin Gesù di Roma, per le migliori campagne di comunicazione dell’anno. Insomma, un premio imperniato sulla comunicazione globale e un successo “siglato“ anche dai rappresentanti delle istituzioni: con una lettera di auguri e complimenti firmata da Gianni Letta, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e un’altra del Ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Tutto pronto anche la tradizionale visita al Quirinale, dove i vincitori della XXXII edizione saranno ricevuti a ottobre dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Il segreto del Premio Ischia di Giornalismo? Ce lo riassume Elio Valentino, patron della Fondazione: ”Dietro le quinte del Premio c’è tantissimo lavoro che giorno dopo giorno, insieme ai collaboratori storici come Salvi Monti e Anna Buono, produciamo con serietà e permettetemi anche con grande modestia, senza clamori e polemiche. E’ questa la nostra ricetta… lavoro, lavoro, lavoro, senza grandi risorse ma con tanto impegno “.