L’identità di una terra e la dedizione di una fami- glia racchiuse in una bottiglia, percepite ad ogni sorso leggero, delicato, serbevole e l’esclusività di un Biancolella, il “Tenuta Frassitelli” di Casa D’Ambra, confermate quest’anno dal massimo riconoscimento della guida del Gambero Rosso, i Tre Bicchieri.
Un premio ricevuto sia per l’ottima annata, sia per la costanza di pregevolezza mantenuta nel tempo, già nel 1990, infatti, il “Frassitelli” ave- va ricevuto “Tre Bicchieri” entrando nel guinness dei primati per essere il primo bianco campano a fregiarsi del titolo, a soli sei anni dalla prima vini- ficazione. Nel 1984, infatti, i D’Ambra comincia- rono ad imbottigliare separatamente il Biancolella prodotto dalle uve del vigneto ai piedi del Monte Epomeo, nel quadrante sud occidentale dell’isola, l’unico ad Ischia tra i 450 ed i 550 metri. Costi di produzione altissimi, terrazzamenti con pendenze superiori al 60%, 1.500 ore di lavoro ad ettaro, la costruzione di circa 600 metri di monorotaia e la distinzione in due sotto-cru – aree ben delimitate in cui le condizioni naturali, fisiche e chimiche, la zona geografica ed il clima permettono la realiz- zazione di un vino specifico – Tifeo, la parte più bassa orientata ad ovest, con ceppi di oltre 40 anni e Pietra Martone che guarda a sud ovest, reimpiantata nel 1998, sono le caratteristiche che fanno di questo vino fruttato, floreale e fine, una delle eccellenze dell’isola d’Ischia.
Dopo aver superato la selezione campana tra più di 400 concorrenti, ottenendo i “Due Bicchieri”, la commissione nazionale riunita a Roma ha con- ferito al “Tenuta Frassitelli” ben 90 punti su 100, inserendolo nella guida tra i circa 15 vini campani – per lo più rossi – blasonati col massimo ricono- scimento.
Una grande opportunità questa, che va a conso- lidare la tradizione della casa vinicola ischitana, giunta ormai alla quarta generazione ed attual- mente guidata da Andrea D’Ambra, enologo, e dalle figlie Sara, enologa e Marina, laureanda in economia aziendale. Un impegno che premia non solo sul mercato locale e nazionale ma anche all’estero, dove i principali importatori sono Giap- pone, Australia e Stati Uniti, seguiti da Canada, Belgio, Olanda, Francia e Germania, tutti paesi in cui viene richiesto anche il Frassitelli di annate precedenti. Questo vino, infatti, pur non essendo da invecchiamento – generalmente si consuma nel giro di un anno, fino ad un massimo di cinque – ha dimostrato di saper invecchiare molto bene, mantenendo l’ottima bevibilità. Da una “verticale storica” richiesta proprio dal Gambero Rosso – un assaggio di vini di diverse annate, a ritroso – è emerso che il “Frassitelli” è capace di attraversare il tempo con una vitalità ed un carattere insospet- tabili: contraddistinto dall’armonia delle compo- nenti, è un vino che nasce equilibrato e su questa proporzione prosegue il suo cammino, tant’è che tra le annate migliori ritroviamo quella del 1995 con un punteggio di 92/100, del 2006 e del 2012 con 90/100 e del 2011 con 91/100.
Ma il vino è anche moda, soprattutto un bianco come il Biancolella Tenuta Frassitelli, che possie- de un corredo aromatico ampio ed accattivante, arricchito da note agrumate e da sentori minerali che ben si sposa con antipasti e primi di pesce, crostacei, carni bianche, conigli da fossa all’ischi- tana ed anche coi formaggi. E per far tendenza e vendere di più, numerose case vinicole hanno cominciato a produrre Biancolella senza che le uve possedessero le giuste caratteristiche: è per questo che a garanzia di ogni bottiglia di Casa D’Ambra c’è il tagliando col numero di serie ri- lasciato dalla Zecca dello Stato, ottenuto dopo specifici controlli ed in seguito alla dichiarazione annuale del quantitativo di vino che si imbottiglie- rà. Una garanzia di autenticità e qualità uniche in tutta la Campania.
E anche se Casa D’Ambra è attentissima a preser- vare il ‘genius loci’ e le caratteristiche autoctone che solo il “Frassitelli” possiede, Andrea è molto interessato anche alle sorti degli altri viticoltori: cerca di “fare sistema” il più possibile, formando associazioni, come “Vulcania”, che riunisce tutti i produttori di vino bianco su terreno nero – di ori- gine vulcanica – e le aziende vinicole delle piccole isole italiane, in modo da ovviare alla mancanza di attenzione da parte delle amministrazioni locali che non elargiscono alcun tipo di contributo, né come incentivo economico per il mantenimen- to dei suoi 140 operai della vigna, né a livello di comunicazione e pubblicità. Eppure, nonostante le difficoltà, sta per nascere, sempre a cura di Casa D’Ambra, un altro presidio di eccellenza enologico sull’isola: Eschia, un vigneto giovane, recuperato da qualche anno, col quale si punta ad ottenere, nel 2014, un ottimo vino rosso da in- vecchiamento, dimostrando che anche ad Ischia, con la lavorazione giusta di uve con la struttura adatta, con impegno e con passione, possono es- sere ottenuti non solo bianchi pluripremiati, ma anche rossi di spessore.
text_Lucia Elena Vuoso | photo_Enzo Rando, archivio Ischiacity