Friday, November 22, 2024

La musica e la botanica. Due passioni che hanno attraversato la vita e la storia d’amore fra il musicista inglese William Walton e Susana Gil Paso, che per lui ha lasciato la sua terra, l’Argentina, e con lui ha condiviso l’esistenza e lunghi periodi di soggiorno a Ischia. Entrambi hanno scritto su uno spartito bianco, lui quello musicale, componendo opere che ne hanno fatto uno dei più celebri artisti del ‘900, alcune realizzate proprio nella quiete raccolta della casa che si sono costruiti a Zaro. Lei su quello costituito dalla roccia lavica che circondava la proprietà acquistata nel 1949 a Forio, e che ha trasformato, con una dedizione pluridecennale, in uno dei primi giardini botanici d’Italia. Al disegnatore di giardini Russel Page si deve l’impostazione del primo nucleo della Mortella, realizzato fra il 1956 e il 1983: si tratta di una valle in miniatura percorsa da un sottile corso d’acqua artificiale che ripartisce in modo geometrico la rigogliosa natura di tipo subtropicale che caratterizza questa zona del parco. Il terreno fu scelto avendo già in mente il giardino da realizzare: la valle era l’unico posto di questa zona (per non dire dell’intera isola!) con terreno acido e non argilloso; la montagna blocca i venti freddi e arrivano attenuati i venti dal mare, e comunque fu creata subito una barriera artificiale in quella direzione. All’inizio della loro permanenza a Ischia, non era disponibile una grande quantità di acqua per innaffiare, per cui lady Susana scelse di piantare essenze circummediterranee, cioè provenienti dalle cinque zone della terra che hanno lo stesso clima della nostra (vale a dire California e Messico, Australia, Sud Africa e Cile), quello di tipo Mediterraneo appunto, e che quindi vivono bene anche in carenza d’acqua. Dopo la realizzazione dell’acquedotto pubblico, la Valle iniziò a prendere il volto che ha adesso, un’oasi di vegetazione tipica dei climi subtropicali e tropicali, molto rara in Italia. Le ragioni di questa scelta, sicuramente pionieristica per un territorio come quello di Ischia fortemente caratterizzato da una vegetazione schiettamente mediterranea, si trovano nella consuetudine, dovuta alle sue origini argentine, che lady Susana aveva con le piante tropicali. Oggi, infatti, prospera alla Mortella la Spatodea Campanulata, la notevolissima collezione di cicadacee, piante oggi non commerciabili quando gli esemplari sono di grandi dimensioni, essendo entrate nella “lista rossa” delle cicas (il che rende la collezione presente nel giardino particolarmente pregevole). E poi la felce arborea, le orchidee, e le ninfee giganti cui sono dedicate serre apposite con temperatura ed umidità controllate. Spartiacque nella sua vita fu appunto il 1983, quando il marito morì e lei riuscì a superare la disperazione di quel momento dedicandosi a trasformare in giardino anche la collina che sovrasta il giardino storico, dove riposano le ceneri di sir Walton, portando il parco a un’estensione di 20mila mt quadrati. Battuta dai venti salamastri ed esposta al sole cocente del Sud, andava concepita in maniera diametralmente opposto alla umida e calda Valle. Quindi, oltre a un giardino acquatico che andò a sostituire un vecchio bacino di raccolta delle acque, e al giardino Thai, fu prescelta per “colonizzare” la Collina la vegetazione mediterranea: aloe, mortella (che ha dato il nome al giardino botanico), cisto, lavande, mirto, lecci, lentischi). Inoltre, domina la zona alta il teatro greco dove le due passioni dei Walton si realizzano insieme. Dopo la scomparsa del musicista, infatti, lady Walton ha creato una fondazione che continua a dare vita alle passioni di entrambe (intanto, dopo la sua morte nel 2010, è stata sepolta nel giardino accanto al marito). Infatti, oltre a condurre con successo il giardino botanico che con la guida di Alessandra Vinciguerra, specializzata in managment dei giardini e del paesaggio, si è imposto come una delle realtà più amate e visitate dai turisti nell’isola d’Ischia, la Fondazione Walton organizza annualmente una ricca stagione concertistica (circa 70 concerti) dedicata alla musica da camera e alle orchestre, le cui esibizioni sono ospitate appunto nel teatro all’aperto che ha come scenario il magnifico panorama di Forio. William Walton riuscì a dare corpo alle sue aspirazioni di musicista grazie ad un mecenate che sovvenzionò i suoi studi come la sua famiglia, che era povera, non avrebbe potuto: per questa ragione la fondazione Walton ha per missione quella di dare un palcoscenico, attraverso il suo calendario di concerti, esclusivamente a giovani artisti che hanno già alle spalle anni di studi in scuole prestigiose (i musicisti selezionati per gli Incontri Musicali della Mortella provengono da Fondazione Stauffer di Cremona e la Scuola di Musica di Fiesole che sono le grandi Scuole italiane di archi e dall’Accademia di S. Cecilia di Roma per fare solo alcuni esempi) e sono vincitori di importanti concorsi ma che sono agli inizi della vera e propria carriera professionale. In fondo, la storia della Mortella è il racconto del legame fra Susana e William Walton ma anche del loro rapporto con Ischia che ha offerto il luogo giusto per dar vita al sogno di entrambi.

Text_ Silvia Buchner

Photo_ Dayana Chiocca