Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Dayana Chiocca
Ogni borgo ha il suo cuore che batte, e indubbiamente quello di piazza Maio è il bar Monati. Alle spalle una storia di circa 40 anni, prima come trattoria, ma anche bar e rivendita di tabacchi, alimentari, prodotti agricoli, insomma una sorta di emporio e poi come ristorante pizzeria, punto di incontro di una clientela variegata, di turisti, attratti da realtà dove si respiri forte l’identità del luogo, e di abitanti che li si ritrovavano (nonni e nipoti) per giocare a carte, impegnarsi in estenuanti partite di biliardo o calcio balilla o a bere una birra. Sempre guidato dalla famiglia Monti, prima da Nicola ed Egilda, poi da Cristofaro ed Elfy, oggi dalla loro figlia Giusy con il marito Tommaso Conte, tornati alla formula del bar. Poi il sisma del 21 agosto 2017, e anche la saracinesca del bar Monti inesorabilmente viene abbassata. Dieci mesi di buio, fino al 20 giugno scorso, quando si decide di riaprire, avendo ricevuto tutte le certificazioni necessarie. E un pezzetto di piazza Maio, una delle zone più colpite, torna a lavorare, a vivere, e diventa un ulteriore prezioso tassello dell’auspicata rinascita, diventa un simbolo. Del desiderio fortissimo di ricominciare e di farlo partendo da lì dove tutto si era fermato.