Interview: Pasquale Raicaldo
Tornerà a fare il medico a tempo pieno. E a dedicarsi alla famiglia. Perché dopo il secondo mandato consecutivo da sindaco di Barano d’Ischia, Paolino Buono non potrà più ricandidarsi. E lascerà il posto al suo successore designato, Dionigi Gaudioso, figlio d’arte. «Trovo paradossale – sottolinea – che la legge vieti a un sindaco di ricandidarsi per la terza volta. E’ un po’ come togliere sovranità al popolo, che meriterebbe di essere libero di votarlo, nell’eventualità». E’ già malinconico, il sindaco dalla mascella volitiva e dal carattere di ferro, ed è forse già tempo di bilanci, benché per gli ultimi mesi di governo non manchino le cose da fare in un’agenda ricchissima di impegni. «Chi vuole essere primo cittadino dedicandosi con passione alla politica, non ha un attimo libero», sottolinea, mentre il via-vai incessante nella stanza del sindaco testimonia ritmi forsennati, anche nel cuore di una lunga estate.
Di tutti i comuni dell’isola, Barano è forse quello più singolarmente rappresentativo: sintetizza, nel suo complesso territorio, la bellezza del mare e la varietà delle colline, abbina l’eccellenza della ristorazione alla cultura delle tradizioni enogastronomiche, mostra le impietose contraddizioni dell’abusivismo selvaggio degli anni Ottanta e, insieme, l’efficacia di una delle cartoline più apprezzate al mondo, l’arenile dei Maronti. Amministrarlo per due mandati consecutivi non deve essere stato una passeggiata. «E’ che amministrare un Comune piccolo come il nostro è davvero faticoso. Ben più di essere sindaco di una metropoli o di una città, nel qual caso hai paracadute e parafulmini che ti consentono di dormire assai più sereno».
Non ha dormito sereno, in questi anni?
Siamo stati sempre sotto osservazione. Da parte della magistratura, in particolare. Come rappresentante legale dell’ente, a prescindere dal tuo operato, sei sempre sotto la lente di ingrandimento. Cimici, intercettazioni. Non lo trovo giusto.
Ne è però uscito pulito.
Sarebbe stato ancor più paradossale il contrario. Sono il sindaco dalle mani pulite, come sottolineano in molti. Sono il politico più seguito d’Italia dalla magistratura e l’unico motivo per il quale mi hanno processato è il presunto peculato per una dozzina di segnali stradali. C’è qualcosa che non va in un sistema del genere, che consente per esempio la diffusione di intercettazioni ininfluenti ai fini delle indagini. Questo è uno dei motivi per cui tirerò un sospiro di sollievo, alla fine del mandato.
Che paese lascerà?
Un paese migliorato, senz’altro, benché abbia governato in concomitanza con una crisi economica senza precedenti. Che è iniziata con il mio primo mandato ed è ancora in corso.
Ha governato con pochi soldi, insomma.
Le dico un’unica cosa: per un solo anno ho potuto usufruire della famosa legge 51, che garantiva 350mila euro all’anno per la riqualificazione urbanistica. Dal 2008 ad oggi, non ne abbiamo beneficiato. Con quei soldi, sarebbe stata un’altra storia.
E invece che storia è stata?
E’ stata una storia largamente positiva. A cominciare dalla valorizzazione della Fonte delle Ninfe di Nitrodi. La nuova idea del parco nasce dall’amministrazione, benché a realizzarla sia stata un privato virtuoso, Giuseppe Di Meglio, che versa un congruo canone annuo al Comune e che crea indotto investendo sul territorio. Così, con un ottimo lavoro suggerito dal pubblico, ha rilanciato un bene preziosissimo per l’intera isola.
Il privato che affianca il pubblico: è la formula giusta?
Una formula imprescindibile, direi. Il privato investe e ha meno vincoli. Certo, deve ristorare adeguatamente il pubblico e avere un preciso capitolato da seguire. A Nitrodi sta accadendo e ne siamo realmente orgogliosi.
Altri progetti di cui va orgoglioso?
L’impianto della pubblica illuminazione a Led, in fase di realizzazione. Malgrado i rallentamenti legati alla società che ha vinto l’appalto, coinvolta in uno scandalo, stiamo per completare un adeguamento fondamentale, ecologico ed efficiente, di un settore delicato per la pubblica amministrazione. E ancora: l’edilizia scolastica. Credo che sia il vero fiore all’occhiello della nostra amministrazione. E cito l’efficientamento energetico delle scuole medie, dotate di un cappotto termico e di un sistema di fotovoltaico, con la piena autosufficienza; e ancora, i lavori alle scuole elementari, con l’aiuto del Provveditorato. Oggi le nostre sono tra le scuole migliori d’Italia. E poi ci sono i Maronti…
Più croce o più delizia?
Più delizia che croce. L’estate balneare è andata bene, complice il ridimensionamento della portata d’acqua da Nitrodi ai Maronti, attraverso l’Olmitello. E la spiaggia, dopo il ripascimento del 2001, resiste: malgrado una scogliera fatta male, come denunciato più volte alla Regione.
Che rimpianti si porta?
Avrei voluto realizzare la piscina comunale, che avevo promesso in sede di campagna elettorale, a Fiaiano. Il problema è che siamo ancora fermi a un finanziamento del Ministero dello Sport che, a quanto pare, ci verrà revocato. Ecco, vorremmo saperlo. Ma intanto quel progetto resta, non per colpa nostra, incompiuto.
Il suo mandato, però, non è finito. Cosa prevede per i prossimi mesi?
Uno dei progetti a cui stiamo lavorando è quello legato alla toponomastica, con il rifacimento complessivo della numerazione civica e l’intitolazione delle strade senza nome a concittadini illustri legati al nostro territorio e alla nostra tradizione. Un progetto che stiamo completando con attrezzature tecnologiche e ci ha consentito anche una mappatura più puntuale, casa per casa, del territorio. Quanto alla toponomastica, come dimostra la scelta di intitolare la scuola di Barano ad Anna Baldino, revocando il vecchio nome di Antonio De Curtis, siamo convinti che le strade e i luoghi debbano essere legati alla storia di Barano. Novità in vista anche ai Maronti, dove – sotto la piazza – realizzeremo una struttura a due piani in cui troveranno spazio attività commerciali legate alla storia e alla tradizione del Comune. Si tratta di locali chiusi: l’obiettivo è di allungare la stagionalità dei Maronti.
La sua esperienza politica parla anche di scontri accesi con la minoranza. Che oggi, però, sembra aver quasi deposto le armi.
Sono a favore di un’opposizione incisiva, purché non si riveli scorretta e carica di pregiudizi, come pure è accaduto. Ogni amministrazione ha luci ed ombre: le posizioni preconcette, tuttavia, non mi piacciono. Avrei preferito una critica più costruttiva.
Condono e abusivismo, tema delicato.
L’esame dei condoni è un nostro fiore all’occhiello. Siamo pienamente operativi grazie al protocollo d’intesa con la Soprintendenza e all’efficienza dei responsabili del settore paesaggio e urbanistico. Certo, ci vuole la collaborazione dei cittadini.
E’ ipotizzabile un anno zero dell’abusivismo?
Dunque, il fenomeno dell’abusivismo è sempre più residuale: non si costruisce più. Detto ciò, i Comuni ad oggi non hanno i fondi per demolire gli immobili con sentenze passate in giudicato: sarà un problema che le prossime amministrazioni dovranno affrontare. E occorreranno parametri certi sui criteri con i quali abbattere.
Da un nervo scoperto, l’abusivismo, all’ottimismo per un futuro che può vedere Barano protagonista, complice la riscoperta della natura, dei sentieri, delle tipicità.
Credo che i mille volti di Barano siano una risorsa fondamentale per l’isola d’Ischia. Le sue cantine, la montagna, i sentieri, le tradizioni: la crisi ha fatto riscoprire la terra sia ai cittadini che ai turisti. Buonopane, per esempio, è oggi una risorsa ancora per certi versi inesplorata, con un po’ di coraggio da parte dei privati penso che il futuro turistico del nostro territorio sia foriero di grandi soddisfazioni.
Lei è contro il Comune Unico. Cosa pensa, però, dell’unione dei servizi, dalla polizia municipale alla nettezza urbana?
Sono naturalmente favorevole alla logica degli accorpamenti, ma certe realtà virtuose – come la nostra Barano Multiservizi, il cui bilancio è un fiore all’occhiello – non possono accollarsi oggi le ceneri dei “carrozzoni” delle municipalizzate di altri Comuni. Non sarebbe giusto. Noi siamo completamente autonomi ed è certo un nostro vanto. Qualcheduno è stato meno bravo di noi. Quanto alla polizia municipale, siamo evidentemente sotto organico. Ma siamo riusciti a tamponare le emergenze, sempre.
E sull’impiego della tassa di soggiorno che idea ha?
Va investito in un serio progetto di promozione e marketing territoriale per la destinazione dell’isola d’Ischia. Un discorso che abbiamo già iniziato a intraprendere.
La sua maggioranza ha da tempo espresso il nome del candidato che vorrebbe succederle a sindaco, Dionigi Gaudioso.
Ha percorso tutte le tappe necessarie per essere un buon sindaco, ha un ottimo maestro nel padre e ha l’età e l’esperienza giusta per fare il grande passo. L’unico dubbio è che non so come farà senza di me (sorride, n.d.r.). Scherzi a parte, la nostra squadra amministrativa ha aperto ai giovani, senza mai tarpare loro le ali. Dionigi farà bene, non ho nessun dubbio.