Intervista a Luigi Bisignani
text_Riccardo Sepe Visconti | photo_Dayana Chiocca
Informare correttamente e su tutto è la cifra stilistica che conferisce eleganza ed autorevolezza alla testata che lo pratica e, a fasi alterne, il CorSera s’è distinto per queste sue doti; in altri periodi, piuttosto, la testata è apparsa ammantata da una certa nebbia dovuta senz’altro alle interferenze dell’azionariato. Un azionariato sensibilizzato dalla crisi dell’editoria ed oggi, più che mai, ancora una volta, in movimento: pezzi del passato che vanno via sostituiti da esponenti dei cosiddetti “nuovi poteri forti”. Quanto poi nuovi, difficile dirlo. Ed ecco che il direttore del CorSera Ferruccio De Bortoli, fin dall’estate 2014 viene “accompagnato all’uscita” che varcherà nell’aprile 2015, mentre, nel mezzo, muteranno ulteriormente gli assetti interni della proprietà. Dalla lettura in filigrana di questi eventi, è possibile cogliere il senso più profondo del cambiamento del Paese: lo stesso rumorosissimo editoriale d’inizio d’autunno del direttore uscente, il quale, a mo’ di sassolini cavati dalle scarpe, fece riferimento alla nuova massoneria che influenzerebbe l’azione di Governo, la dice lunga sui tempi che viviamo. Ne parliamo con Luigi Bisignani, espertissimo di questi scenari, che azzarda una sua previsione: Urbano Cairo e Diego Della Valle (e vai a sapere chi altri…) quali asset intangibili, per disegnare nuovi equilibri per… chissà quali imprese.