Le dimissioni da Vicesindaco del Comune di Ischia, presentate dal dottor Carmine Barile hanno precipitato il municipio in un’ennesima, perdibile, estenuante, grottesca, risibile crisi. Neppure il tempo di “godersi” la revoca degli arresti del Sindaco che subito, ma proprio subito, il Consiglio ha dato sfogo ai propri borborigmi. A dirigere la quadriglia estiva sono i gruppi (e sottogruppi) di maggioranza che (naturalmente!) colpiti da “sindrome palingenetica” ritengono, ciascuno dal proprio microscopico cantuccio, di possedere la formula vincente (ed unica!) per risolvere tutti i pasticci. Già perché i pasticci son tanti, soprattutto quelli legati alla più assoluta mancanza di una figura istituzionale che possa davvero supplire alla “vacanza” (nel senso letterale, ovvero sede vacante) del Sindaco eletto. Sembra che Isidoro Di Meglio abbia sgambettato molto affinché gli venisse riconosciuta questa funzione, ma si sente dire che, altrettanto energicamente, molti, ma davvero molti, abbiano lavorato per scongiurare questa possibilità (che da alcuni viene definita come una jattura). Resta infatti piuttosto nebuloso il ruolo “pregnante” che Isidoro Di Meglio possa ascrivere a se stesso in quanto “amministratore capace di risolvere i problemi”. La sua inclinazione “tentennatoria” – e non di rado basculante (ai limiti delle tribolazioni di Hamlet, drammatico principe di Danimarca) – non fanno di Isidoro il candidato ideale a garantire fattività, decisionismo, fermezza e ampiezza di vedute… E mi fermo qui. La verità è che Giosi Ferrandino – nel bene e nel male – ha retto, più che sulle sue spalle sulla propria personalità, le sorti di questa Amministrazione. Lo ha fatto da incontrovertibile despota, ma lo ha fatto a suo modo in maniera funzionale: nel senso che finché ha gestito personalmente il mixer degli incarichi e della visibilità il gioco di squadra ha retto. Ecco perché, se Giosi invece di restare sul palco preferisce la buca della regia, diventa assai difficile trovare un attore che possa sostituirlo. Nessuno (e lo scrivo con convinzione) è in grado di strappare applausi al pubblico come lui: gli altri sono comparse, non primi attori. Ma, come talvolta avviene nella storia degli uomini, il Diavolo ci mette lo zampino e… Giosi finì nel tritacarne di Woodcock: ecco quindi che scatta un periodo di lunga carcerazione del Primo cittadino, che a molti secondi, terzi e quarti (come me) cittadini è apparso strampalato, e durante il quale al “Primo” è sembrato opportuno parcheggiarsi nell’”area di servizio” – con le quattro frecce ben lampeggianti! – in attesa che gli si dica se può riprendere a correre oppure deve andare dallo sfasciacarrozze. A questo punto OCCORRE (!!!) trovare il sostituto, e per fortuna (sacrosanta) almeno in un primissimo momento il ruolo del sostituto è ricaduto su di un uomo che più di qualsiasi altro aveva un curriculum che per candore, moralità, etica e coerenza nessuno, ma davvero nessuno, poteva eguagliare: Carmine Barile, appunto. Al nostro dottore è toccato il compito di salvare il salvabile, in un momento assai critico (ricordate gli incessanti attacchi contro Ischia e la corruzione di tutta la stampa nazionale?), in cui nessun altro – diciamolo chiaramente! – sarebbe stato capace (come il dr. Barile ha fatto) di esibire nel mezzo di una tempesta – mediatica ancor più che giudiziaria – un sorriso angelico e nel contempo credibile! Ma trascorsa la buriana – ed opportunamente stoppati gli schizzi di “pioggia d’oro”!!! – di Carmine Barile non s’è avvertito più il bisogno. Forse è vero, il suo carattere e la sua stessa formazione politica, di fatto non erano contigue con le esigenze legate al pragmatico cinismo (orribilmente necessario) che orienta la politica del Comune capofila dell’Isola, ma è pur vero che adesso – con buona pace di Isidoro Di Meglio – occorre trovare qualcuno che credibilmente prenda il posto di Carmine. E pensa che ci ripensa cosa viene in mente – dopo un serratissimo confronto all’arma bianca – ai nostri eroici consiglieri? Non certo di trovare nuovi assetti politici, nuovi progetti di rilancio, nuove idee per svoltare pagina… Nooo, ciò che viene in mente a questo coacervo di eletti illuminati è di “riproporre la ribollita”… Ovvero chiedere al malcapitato dr. Barile di ritirare le dimissioni e fare come se nulla fosse accaduto. Come se avesse sempre goduto dell’appoggio della “sua” maggioranza, come se le sue iniziative fossero sempre state condivise (e digerite) dai suoi collaboratori, come se la sua visione dell’Amministrazione fosse compatibile con quella dei colleghi di giunta. Quindi, il suggerimento è “scurdammoce o’ passato e tiramm’ a campà”… Lo dico sorridendo, ma non credo che Carmine Barile (persona seria e determinata) accetterà.
TEXT_Riccardo Sepe Visconti