NUOVE ETICHETTE DA SCOPRIRE PER QUESTA INTERESSANTE REALTA’ DELL’ENOLOGIA ISCHITANA
Text: Silvia Buchner Photo: Dayana Chiocca archivio Ischiacity
Le Cantine di Crateca, uno dei vigneti più belli in assoluto fra i tanti, storici e nuovi, dell’isola d’Ischia, frutto dell’intuizione e della passione dei fratelli Castagna, si arricchiscono di nuove etichette, passando per una riorganizzazione aziendale a partire dalla gestione della vigna e del processo di vinificazione, guidata dall’enologo Marco Esti. Ordinario di enologia all’università della Tuscia, a Viterbo, ci racconta che il suo obiettivo è di rafforzare le peculiarità che vanno a costituire l’unicità del vino prodotto a Ischia. Un cammino di crescita in linea con la capacità imprenditoriale e di visione che caratterizzano le scelte di Arnaldo, Gianpaolo e Piergiovanni Castagna che hanno restituito 5 ettari di terreno alle pendici del monte Epomeo, in località Fango a Lacco Ameno, alla sua vocazione originaria, dopo un periodo di abbandono durato 40 anni. Il pianoro di Crateca è una delle zone più adatte alla coltivazione della vite, esposta fra Nord-Ovest e Ovest, con 3 chilometri di terrazze digradanti fra i 250 e i 450 metri sul livello del mare, che ospitano il vigneto. “Il terreno è soffice, ricco di minerali, l’insolazione è mitigata dalla brezza marina. Accanto al ricco patrimonio di vitigni dell’isola, le caratteristiche del suolo e del clima, l’ambiente, costituiscono condizioni favorevoli per ottenere vini dagli alti livelli di tipicità”. Dal 2015, dunque, le Cantine di crateca producono un DOP biancolella, un rosato, da Aglianico al 100% due IGP, Crateca Bianco e Crateca Rosso. Cominciamo dalle novità. “Il rosato, pur prodotto con un vitigno non isolano, l’Aglianico, dimostra le peculiarità isolane, manifestando, lavorato nel giusto modo, tratti particolari molto interessanti”, spiega il professor Esti, “ ha colorazione delicata, l’aspetto è cristallino e ha una buona complessità aromatica, con note di rosa, piccoli frutti, ananas. Come anche gli altri, esprime, pur se di fondo dato che si tratta di vini giovani, una nota minerale che si integra perfettamente con questa gamma olfattiva. Altra novità interessante è l’Ischia DOP biancolella, sul quale si è lavorato molto in vigna per ottenere una maturità ideale che consentisse al vitigno di esprimersi al massimo”. Ha colore paglierino, esprime aromi di fiori bianchi e frutti bianchi, pompelmo e pera, che gli conferiscono eleganza ed equilibrio; in bocca è fresco, armonico, sapido e si accosta bene, come il rosato, a carni bianche – anche il coniglio – pesce, crostacei, tipici della cucina isolana.
Il Crateca Bianco (biancolella, forastera, greco e fiano, vinificati separatamente e poi assemblati secondo precise proporzioni che ne valorizzino i profumi) ha un’espressione più complessa dal punto di vista aromatico: è più strutturato, con gradazione alcolica più alta, colore più carico, maggiore complessità aromatica comprendente note di fiori gialli, mimosa , ginestra, frutta sciroppata, ricorre anche qui la nota minerale. Per quanto riguarda il rosso, rappresentato dal Crateca rosso (Per ‘e palummo e Aglianico), al momento è tutto lavorato in acciaio. “Ha colore rubino carico, riflessi violacei, giovane quindi con una struttura morbida, una tannica sottile, una buona acidità e una freschezza che cerchiamo di mantenere in tutti i vini”: l’ideale è accostarlo a una cucina più ricca, fatta di carni alla brace, baccalà, formaggi, salumi stagionati. Le Cantine di Crateca continuano, dunque, nel loro cammino di valorizzazione dell’essenza autentica espressa da questo territorio unico attraverso i suoi vini. E noi le seguiamo con entusiasmo.