Nell’attesa che i Sistemi Turistici Locali, previsti dalla Legge Regionale, prendano vita e generino progetti operativi, spetta alle Aziende di Cura Soggiorno e Turismo il compito di monitorare e promuovere il territorio. Ecco, quindi, che il commissario Domenico Barra ha individuato nei fondi UE messi a disposizione della Regione Campania le risorse nodali per dar vita ad un progetto sistemico di rilancio dell’offerta turistica: un progetto che si declina sui temi della Storia, dell’Arte e, quindi, sulle peculiarità culturali di un territorio e della sua gente. E’ fondamentale, però, non fare più interventi spot, isolati l’uno dall’altro e dedicati esclusivamente alla promozione di piccole realtà, spesso marginali e riunire, invece, in un unico intervento tutte le idee (e le energie) volte a valorizzare l’isola d’Ischia. Il commissario Barra si è impegnato in una progettazione che individui in Ischia (e nelle zone all’isola immediatamente collegate) un’unica area di intervento museale, mettendo in rete tutti i siti di maggior rilevanza sotto il profilo storico ed artistico: una perfetto sistema di luoghi da visitare, attraverso percorsi culturali uniti secondo logiche coerenti sia con le evoluzioni storiche che per contiguità identitarie (RSV).
La crisi che attanaglia il nostro Paese non ha risparmiato neanche località eminentemente turistiche come l’isola d’Ischia, che in tema di presenze ha goduto in passato di risultati generalmente migliori rispetto al resto della regione Campania. Nonostante i numeri comunque incoraggianti, si sta verificando, infatti, una sofferenza delle imprese di settore, per cui il sistema complessivo del turismo isolano comincia a dare segni di scarsa tenuta. Forse per molti anni ci si è fermati, senza considerare la necessità di fornire risposte innovative a richieste strategiche, credendo che gli incassi sarebbero stati tali da soddisfare proposte non più al passo con i tempi. Esperienze di altri paesi hanno dimostrato come, in realtà, l’offerta classica, costituita da ciò che ha reso famosa l’isola a livello internazionale – mare e terme – non riesce più a incontrare appieno le attese del turista. Questi attrattori hanno necessità di affiancarsi ad altri, e sta assumendo un ruolo sempre più strategico la cultura (intesa come monumenti, storia, tradizioni, specificità del territorio), che nel caso di Ischia appare, però, non valorizzata in maniera opportuna. Il Cofinanziamento europeo ci dà l’occasione di ottenere fondi da destinare proprio a rimodulare l’intrattenimento tenendo nella giusta considerazione il binomio Turismo e Cultura, secondo le più recenti esigenze dei nostri ospiti, mettendo, per esempio, nel giusto rilievo testimonianze storico-archeologiche che ci invidiano tanti musei in Italia e nel Mondo: una per tutte, la Coppa di Nestore custodita nel museo di Villa Arbusto a Lacco Ameno.
Tuttavia, se si vuole davvero riuscire a realizzare un piano che rientri nei criteri richiesti dalla UE, non è più possibile pensare di andare in ordine sparso, soprattutto nei territori insulari come il nostro, dove l’omogeneità territoriale supera sicuramente i confini amministrativi e comunali. In questo modo, per esempio, si arriverebbe a mettere in rete siti storici, museali, culturali nonché infrastrutture di trasporti da proporre in un quadro più organico ai nostri visitatori – tracciando un itinerario che, seguendo tappe ben precise, parta dall’origine dell’isola e conduca ai giorni nostri, attraverso reperti, monumenti (edifici storici, sacri e civili), musei, centri urbani.
La proposta dell’Unione europea esplicitata nei vari documenti riguardanti la programmazione dei fondi strutturali 2014-2020 si articola in una serie di assi che sembrerebbero confezionati per dare risposte alle criticità dell’isola. Potrebbe essere predisposto, quindi, un unico progetto che dall’Ambiente spazia al Sistema Produttivo, dall’Accessibilità e Trasporti allo Sviluppo Urbano Sostenibile compreso il Turismo e i Beni Culturali. Tanto più che la stessa linea di incentivi di “Più Europa” che nella passata programmazione era a vantaggio dei soli Comuni con popolazione superiore a 50.000 abitanti è stata rimodulata anche a vantaggio delle aggregazioni di Comuni con una popolazione inferiore. Una cosa è certa, infatti, ed è indicata a chiare lettere dall’UE: da soli non si va da nessuna parte. Sono necessarie aggregazioni di Comuni e, voglio ribadirlo, sicuramente un’isola più di ogni altro ambito presenta omogeneità territoriale e problematiche uniformi. Oggi non possiamo più pensare che se un’auto sbarca a Ischia crei problemi di traffico solo in quel Comune, oppure che la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti di Forio rappresenti un problema solo per l’Amministrazione di Forio. Si tratta, d’altra parte, di un’occasione unica che va colta assolutamente, anche perché i finanziamenti messi in campo per la programmazione 2014-2020 sembrerebbero davvero essere gli ultimi; poi l’Europa deve pensare ad altro e in particolare ai Paesi più poveri che hanno aderito recentemente. Questa ulteriore possibilità di finanziamento non va sprecata e più che mai bisogna realizzare un organismo unico che costituisca la cabina di regia delle municipalità, del mondo delle imprese, dei trasporti, del commercio, dell’intrattenimento che deve elaborare una strategia di sviluppo per consentire all’isola di intraprendere un nuovo percorso che la valorizzi e la porti più velocemente fuori dalla crisi.
text_Domenico Barra