Caro Sindaco, come sai bene, il 2015 si è dimostrato un anno pieno di difficoltà, dal tuo arresto (con tutto il ciarpame mediatico che ne è seguito), al commissariamento dell’Area Marina Protetta, dal baratro in cui è precipitato il Museo di Pithecusa (dov’è custodita – assai male! – la preziosissima Coppa di Nestore), all’abbandono della scena ischitana da parte dello chef – “pluristellato Michelin” – Nino Di Costanzo, dal depauperamento delle spiagge (di tutta l’isola!), all’ennesimo stop ai lavori per il depuratore di San Pietro, dalla crisi del turismo proveniente dalla Russia (che ha inabissato le vendite del segmento luxury), all’incontrollata e dilagante politica di prezzi sempre più bassi, che di fatto paralizza tutte quelle attività (e sono tantissime!) che non riescono a dar vita ad un’economia di scala. Gli eventi negativi che hanno caratterizzato la vita della nostra comunità, in questi primi 8 mesi, hanno sicuramente accumulato un deficit di immagine e di economie che impiegherà – ammesso che ci si riesca – una grande quantità di tempo a lasciarsi smaltire. L’isola, purtroppo, si ritrova sempre di più a somigliare al modello economico dei paesi sudamericani: la ricchezza concentrata nelle mani di pochissime famiglie ed un impoverimento generalizzato e diffuso su tutto il resto della popolazione con una “forbice” che progressivamente si allarga a fare la differenza tra le une e gli… altri! Ecco, quindi, che occorre un intervento forte, che inverta la curva discendente di questa crisi diffusa. Partendo da queste riflessioni, insieme a tutta la redazione di Ischiacity, abbiamo con attenzione assemblato una serie di tasselli da cui emergono con evidenza i segnali di allarme che il sistema Isola d’Ischia – nei suoi differenti aspetti – sta lanciando. Mi riferisco all’intervista rilasciata a Raicaldo da Marco Bottiglieri (che a pag.78 ricorda come “Con gli alberghi pieni, i commercianti si lamentano: l’indotto soffre, anche nei mesi clou dell’estate. E Ischia, come attestano i dati “Global Blue”, registra un decremento degli acquisti da parte del turismo internazionale assai consistente, intorno al 40%”); all’allarme lanciato da Paolo Fulceri Camerini a proposito delle spiagge che si stanno perdendo (p. 83: “1 metro quadrato di spiaggia rende, considerando tutto l’indotto, 1200-1500 euro all’anno e l’economia dell’isola si fonda per il 60% sul turismo balneare e per il 30% su quello termale”). E, ancora, l’analisi sulle presenze turistiche fatta da Mario Rispoli (che a pag. 80 sottolinea come nei primi sei mesi del 2015 rispetto al 2014, Ischia perde l’1,5 % delle presenze turistiche. Bene per gli italiani (più 2.2 %), male, anzi malissimo per gli stranieri dove la perdita rispetto all’anno precedente è di circa il 10%). Ischia, peraltro, si inserisce in un quadro più ampio contraddistinto dal grande ritardo del comparto delle vacanze nel Sud: secondo il rapporto sul turismo 2015, curato da Unicredit e Touring Club, infatti, nel quinquennio 2008-2013 le regioni del Mezzogiorno – isole comprese – sono riuscite ad attirare poco più di 4 miliardi di flussi di spesa provenienti dal turismo internazionale, meno di quanto ha fatto solo il Veneto e poco più di quanto riesca ad attrarre la sola Toscana. Se la Campania è prima Regione del Meridione per flusso di spesa dei turisti stranieri, collocandosi al settimo posto della classifica nazionale con meno di 1,5 miliardi di euro, e la Puglia è al 12esimo posto con 621 milioni di euro, le altre Regioni del Sud continentale si classificano agli ultimi posti: la Calabria al 19esimo, la Basilicata al 20esimo. Nonostante queste criticità, tuttavia, come giustamente dici nella tua intervista (a p. 54) l’isola costituisce un fattore in controtendenza, nel senso che con le nostre 3 milioni e 500mila presenze pesiamo per circa il 20% del PIL turistico di tutta la Campania e ciò ci rende sicuramente la stazione turistica economicamente più interessante del Sud Italia. E, dunque, il posto migliore da cui partire per indicare le nuove rotte dell’economia turistica del Mezzogiorno. Faccio, perciò, da questa pagina una proposta: trasformiamo le nostre difficoltà in un’opportunità collettiva e proviamo a candidare l’Isola d’Ischia quale fulcro di rilancio per l’economia del Sud Italia.
Mi spiego: come tu stesso mi dici nell’intervista è assai probabile che (quale “primo dei non eletti”) per te scatti il seggio nell’Europarlamento, posizione dalla quale potrai impegnarti per una politica europea più sensibile alle necessità del Meridione – tema tra l’altro di grande attualità anche in seno alla politica nazionale (il primo ministro Renzi si dice pronto a dar vita ad un “Ministero per le Politiche del Sud” e, recentemente, ha sostenuto di voler utilizzare 22 miliardi di fondi UE per rilanciare l’economia del Mezzogiorno), con questa prospettiva e con l’idea di dover recuperare (anche sul piano nazionale) un’immagine indubbiamente danneggiata dal clamore mediatico – spesso strumentale – che la vicenda legata all’indagine della CPL Concordia ha comportato, ecco che si offre l’occasione di RICOMINCIARE DA ISCHIA. Che potrebbe diventare il luogo ideale dove fissare una prima “tappa politico istituzionale” per la ripartenza dell’intera economia del Sud Italia. Parlammo di questa proposta in primavera, insieme a Giancarlo Carriero (proprietario dell’Albergo della Regina Isabella) e ad Antonio Polito (attuale vicedirettore del Corriere della Sera), per candidare l’Isola affinché accolga una rassegna nazionale di incontri Istituzionali e Studi per il rilancio del Mezzogiorno. Il sindaco di Forio, Francesco Del Deo, dimostrò interesse per questo progetto e così Alessandra De Lorenzo (amministratrice del Mezzatorre Resort), Nicola Mattera (uno dei proprietari del Castello Aragonese), Mario Leonessa (del gruppo LeoHotels) e tanti altri: tutti pronti a collaborare alla nascita di questa proposta. Ma quando presentai la mia idea i tempi non erano ancora maturi: non avevamo in Regione un Governatore – come Vincenzo De Luca – sensibile a questi temi ed omogeneo all’area politica – il PD – che tu rappresenti e, soprattutto, non si era capito a fondo quanto fosse urgente e centrale affrontare il problema del Sud Italia per far ripartire l’economia di tutta la nazione. I dati del centro studi SVIMEZ del primo semestre, infatti, scattano una fotografia a tinte fosche del nostro Sud: “Siamo un Paese diviso e diseguale, dove il Sud scivola sempre più nell’arretramento. Nel 2014 per il settimo anno consecutivo il Pil del Mezzogiorno è ancora negativo (-1,3%); il divario di Pil pro capite è tornato ai livelli di 15 anni fa; negli anni di crisi 2008-2014 i consumi delle famiglie meridionali sono crollati quasi del 13% e gli investimenti nell’industria in senso stretto addirittura del 59%; nel 2014 quasi il 62% dei meridionali guadagna meno di 12mila euro annui, contro il 28,5% del Centro-Nord”. E tuttavia, il vicepresidente nazionale delle Piccole e medie imprese Roberto Biscotto (intervistato da Pasquale Raicaldo, mentre era ospite ad Ischia grazie a Franco Cavallaro in occasione del Premio I love Ischia, p. 147) è convinto che si deve investire sul turismo: “Nel 2010, i viaggiatori nel mondo erano 900 milioni. Le proiezioni per il 2030 parlano di 2 miliardi. Il che vuol dire che una persona su tre viaggerà. E’ gente che avrà bisogno di trovare strutture ricettive adeguate. Nessun governo, però, ha sin qui posto l’industria del turismo al centro della sua politica. Perché? Noi siamo un museo a cielo aperto, come sottolinea Renzi: il nostro oro bianco è il turismo”.
Caro Sindaco, abbiamo gli uomini giusti per riuscire ed abbiamo le idee chiare per far ripartire con successo il nostro prodotto, ma occorre che qualcuno si faccia interprete sul piano politico di questo progetto. Abbiamo gli spazi dove riunirci, le stanze per ospitare, i luoghi dove pranzare e cenare (molto bene) e, più in generale, intrattenerci: quindi trasformiamo l’isola, per tre giorni, (in un periodo extrastagionale) in un luogo di incontro a livello nazionale, dove si riuniscano governanti, politici, studiosi, banchieri, imprenditori per tracciare la rotta del Mezzogiorno e dar vita a programmi di crescita per il Sud Italia. Ischia, così, si doterebbe di una manifestazione assai prestigiosa (un po’ come Cernobbio, o il meeting di Rimini, o gli incontri dei giovani industriali a Capri), con la sola variante che da noi potrebbe realizzarsi il riscatto del Meridione.
Ecco perché rivolgo a te questo appello, e lo faccio pubblicamente, dalle pagine della rivista che dirigo, affinché le mie parole assumano un senso definitivo: penso che tu sia la persona adatta a dar vita a questa idea e soprattutto immagino che se davvero da Ischia potesse partire una proposta di rilancio per il Sud Italia, a maggior ragione potrebbe partire un programma sistemico di rinnovamento per l’Isola tutta. Pensaci.
text_Riccardo Sepe Visconti