Friday, November 22, 2024

Life- ETA’ DEL SESSO- SESSO A QUARANT’ANNI

32/2012

 

“… Ma come lo fai bene! Dove hai imparato?!” Ecco, questo è uno dei più bei complimenti mai ricevuti, meglio ancora se a 40 anni. A cosa si allude? Ma naturalmente a quello, al sesso. Onnipresente nelle nostre vite, sbandierato, alluso, volgarizzato, esaltato, strumentalizzato, al centro di quasi ogni talk-show di politica (solo fino a qualche mese fa, pare passato un secolo), in pubblicità, in TV, nei discorsi, nelle parolacce (la più celebre in assoluto è un rimando sessuale), nei modi di dire. Insomma, non possiamo farne a meno? Probabilmente è così, nel senso che tutto questo riferirsi al sesso fa appello a emozioni, istinti, bisogni che appartengono alla stragrande maggioranza di noi. Il desiderio, vedere una persona e sentirsi rimescolare la pancia, è una sensazione che tutti abbiamo provato (lasciamo stare poi negarla o sminuirla per le ragioni più varie). E si parla di desiderio, non di amore: poi, le due cose possono prima o poi anche convivere, ma l’attrazione fisica, il bisogno di appagarla ha una sua dignità di esistere a prescindere dall’amore. Sì, perché il desiderio, e quindi il fare sesso che è la sua realizzazione, alla fin fine sono un modo di entrare in contatto con le persone, di comunicare, che può diventare anche forte. L’importante è chiarire bene i termini, cercando di ridurre al minimo l’ambiguità, essendo sempre tutte le parti in causa consenzienti. Poi viene il bello… Sentirsi gratificati, esprimere emozioni, provarle, capire quelle del partner, usare la fantasia, anche affidarsi, lasciarsi andare. E se pure il sesso è stato sempre una presenza importante, tuttavia riscoprirlo ben adulti ha un sapore diverso, il sapore del gioco, il piacere del divertimento che ne deriva quando si impara a vivere il rapporto fisico per se stesso. Il che non significa che l’amore, i sentimenti non siano importanti: ma se ci hanno attraversato la vita dando molto e facendo molti danni, allora ben venga il sesso-e-basta con l’appagamento e l’allegria che porta con sé, con le endorfine che mette in circolo, facendoci sentire meglio, nel corpo e nella mente, regalandoci un bel colorito, dando una sferzata di vitalità. A 40 anni il sesso è un sacco di cose insieme: un modo per (ri)mettersi in gioco, per saggiare capacità di seduzione che si credeva più o meno svanite, per esplorare situazioni sconosciute ‘armati’ di un’intelligenza adulta, per imparare – finalmente – a “cogliere l’attimo”. Perché a 40 anni (soprattutto se si è donna) si sente, si sa che il tempo non è più quello quasi infinito che credevamo di avere a 20-25-30: e allora che senso ha sprecarlo? In attesa che amore e desiderio coincidano ancora? Troppo rischioso: godiamoci, intanto, la sensazione del vuoto nella pancia, di nuovo – magari – dopo tanti anni, diamo secondo il nostro modo di essere o il nostro nuovo modo di essere, assaporiamo tutto il bello che c’è in un incontro, la disinvoltura acquisita con l’esperienza (perché il sesso più lo fai più viene bene) ma soprattutto disponiamoci a scoprire cose nuove, sia tecnicamente (anche a telefono o via sms si può ‘scopare’ ed è divertente), che di noi stessi e degli altri… e chi se ne importa se non sarà “l’amore della vita”! Ma tutto ciò è positivo se vissuto con levità: magari c’è chi la leggerezza rispetto al sesso la conquista già a vent’anni, sicuramente quella raggiunta a 40 non è sventatezza, incoscienza. Anzi, è una precisa presa di coscienza di sé, dei propri limiti, dei limiti che pone il vivere stesso, ma pure del fatto che la vita ci dà nuove occasioni per stare bene (e il sesso è una di queste), sta a noi di coglierle.