04/2005
Photo: Oscar Pantalone
Text: Paola Spadavecchia
Il Maestro ci guida in un viaggio attraverso la pittura dove l´arte diventa espressione di una vera e propria filosofia, coinvolgendo l´uomo e la sua storia.
Nel suo studio di Forio, Mariolino Capuano parla con voce profonda, inizialmente un pò esitante, e racconta storie, sogni e pensieri che prendono forma nei suoi quadri attraverso immagini di un iperrealismo vivido e sconcertante, raffigurazioni perfette della natura, spesso rappresentata in piccoli riquadri, tanto accurati da sembrare fotografie, approssimativamente attaccati alla tela con punesse e pezzi di nastro adesivo così che verrebbe voglia di andarli a strappare per poi scoprire che sono anch´essi dipinti! Il viaggio comincia già nel conoscere il pittore, la persona semplice e dolce che ci accoglie in una piccola stanza meticolosamente ordinata e pulita. Le finestre sono chiuse perché Mariolino dipinge esclusivamente con luce artificiale per non falsare le ombre sulla tela, così che ogni cosa dipinta sia perfettamente aderente alla realtà, immutabile nel corso della realizzazione dell´opera. Una grande scaffalatura ospita le tele, anch´esse accuratamente ordinate, vista la sicurezza con cui le estrae una dopo l´altra per trovare un filo del discorso, il leitmotiv che coinvolge tutta la sua produzione e che si snoda attraverso i quadri, tutti assai diversi tra loro e tutti ispirati da pensieri profondamente filosofici. In un angolo trovano posto i suoi protagonisti: burattini di legno di ogni dimensione raffiguranti Pinocchio. Pinocchio è sempre presente, a volte come burattino, a volte come asino, a volte semplicemente come legno o persino come albero per diventare addirittura soltanto una piccola macchia di colore e infine bambino che nella sua natura umana tanto agognata ha perso se stesso. Perché Pinocchio? Mariolino ci racconta il suo protagonista che diventa l´allegoria dell´uomo alle prese con la realtà che è sempre ingannevole e mutevole, incapace di esprimere una verità assoluta, che implica mille sfaccettature: ogni cosa ha infinite possibilità di interpretazione asseconda dell´osservatore o del contesto in cui si trova. La stessa natura di Pinocchio è molteplice ma sempre vera che sia il legno dell´albero nella foresta, il burattino in un mondo di uomini, l´asino nel paese dei balocchi o il bambino che si affaccia alla vita. “Pinocchio è un bugiardo ma non è un ipocrita, mente perché ne ha bisogno, perché è a disagio o per ottenere ciò che gli manca come l´uomo stesso che, se messo in condizioni di essere malvagio, lo diventa; come il ladro che ruba per sopravvivere e va condannato, ma va pure accettato perché a questa malvagità è costretto dalla sua natura”. Nell´epopea di Pinocchio sono coinvolti anche gli spettatori che lo osservano nei dipinti: contestualmente ad uno di essi è attaccato un piccolo specchio che per un ingegnoso artificio pittorico riflette il volto del burattino insieme al volto che lo guarda significando un´assoluta identità tra osservante e osservato. In un´altra tela una donna incinta è dipinta con il pescecane: ancora la realtà dai molteplici aspetti, la donna darà alla luce un bambino, così come dalla bocca del pescecane, il Pinocchio eroico che salva Geppetto verrà alla luce come uomo. Il concetto di molteplicità è il centro di tutti i quadri che sono composti di immagini diverse che vogliono raccontare la stessa fiaba in diverse prospettive, nelle numerose tele che l´artista ci mostra il messaggio si esprime nel suo continuo proliferare di significati, che sembrano ermetici ad un primo sguardo ma che nella voce conciliante del loro autore si esprimono con estrema chiarezza. È evidente come essi vadano compresi, approfonditi, accettati, sarebbe bellissimo poterli esporre con un disco, magari un vecchio vinile gracchiante con su incisa la voce di Mariolino che narra le loro storie: sembra di ascoltare la voce pacata di Geppetto che parla con orgoglio del suo bambino-burattino. Lui stesso ci dice che i tempi di vendita per le sue opere sono lunghissimi, perché il compratore deve confrontarsi con lui e con l´idea del suo quadro fino a capirla e farla sua. Mariolino Capuano è un uomo immensamente colto, cita con disinvoltura poeti e filosofi, veri e propri maestri del pensiero che cercano come lui una spiegazione, un appiglio al dramma umano di cui si sente parte e come Pinocchio burattino guarda la realtà con meraviglia, cosa che Pinocchio bambino non riesce più a fare, perché “i bambini nel rumore del mondo di oggi hanno perso la capacità di meravigliarsi”. Lui stesso ammette di essere a volte pieno di storie come in questo fortunato momento ed altre di sentirsi svuotato dalle immani contraddizioni che fanno parte dell´infinito mistero della mente umana. Nell´apprezzare il lavoro di questo artista artigiano che con amore ne cesella ogni minuzia non ci si può fermare a quei particolari di un realismo stupefacente, non ci si può beare esclusivamente dell´illusione tecnica; bisogna guardare dentro e oltre il quadro e fare la parte di Pinocchio scoprendone meravigliati i mille significati, come ognuno su questa terra.