Monday, November 25, 2024

16/2007

Photo: Marco Albanelli
Text: Nicola Costa

 

Sono finalmente arrivati a Ischia i sigari Avana. Grazie alla lungimiranza di Valentino Federico, tobaconist in corso Vittoria Colonna. Perché tanto entusiasmo per un sigaro? Il fatto è che l’Avana non è solo un sigaro, è un simbolo, un cult, un amore unico. Un prodotto confezionato a mano, inimitabile, esportato e conosciuto in tutto il mondo, rappresenta un miracolo della distribuzione. La scommessa di Valentino Federico racchiude in sé tutto il desiderio di conoscenza verso un oggetto elitario e altamente simbolico. Da molto tempo non scrivo sul sigaro e la sua storia. Il fumo del sigaro merita tanta attenzione se viene vissuto come un piacere e non come un’abitudine, infatti l’Avana si abbina alla vita del suo amatore e il fumatore è orgoglioso di appartenere al mondo degli Habanos.: i gesti, la cura, la cerimonia dell’accensione sono tutti i particolari che differenziano un fumatore di puros – l’altro nome con cui a Cuba si chiamano i sigari, in quanto fabbricati unicamente con tabacco coltivato nell’isola.
Una piccola storia per sommi capi servirà a conoscere dove, come e perché: non ci soffermeremo sui secoli che vanno dalla scoperta di Cuba all’editto del Re che consentiva l’installazione della prima manifattura all’Avana, inaugurando la produzione e l’esportazione del tabacco ‘torcido’. Nel 1902 venne aperta La Corona, manifattura collegata all’idea del sigaro che più appartiene al nostro immaginario, quella in cui appare fra le labbra di personaggi celebri e al tempo stesso in qualche modo li caratterizza, ricordiamo Rothschild, Che Guevara, Churchill e molti di loro si fecero realizzare scatole o produzioni personalizzate. L’età dell’oro dell’Avana è quella pre-castrista, mentre i decenni che vanno dall’avvento di Castro al 1990 rappresentano il periodo oscuro per gli Habanos. Il regime non capisce quanta importanza abbiano i sigari per l’immagine di Cuba e tutta la produzione si concentra nella fabbricazione dei soli Cohiba, l’Avana statale, mentre i sigari delle piccole e grandi manifatture, Montecristo, Partagàs, Punch, spariscono insieme a Villar y Villar, La Corona, Henry Clay e altre manifatture meno note e le grandi famiglie emigrano portandosi dietro l’esperienza e la cultura che hanno dato a Cuba il monopolio del gusto per il fumo. La nascita di Cuba Tabaco, esempio di statalizzazione di un settore privato, crea una nuova produzione in cui dal controllo di qualità alla distribuzione, tutto è in mano allo Stato. Questa malaugurata idea di vedere gli stranieri a capo delle maggiori fabbriche come nemici del nuovo regime spinge a ritirarsi Dunhill e Davidoff, il mercante di Kiev che in trent’anni aveva ‘inventato’ l’Avana. L’atteggiamento del governo cubano non consentì, infatti, a Davidoff di collaborare con chi lo riteneva uno sfruttatore e un traditore. Oggi, con animi più sereni, si riconoscono al grande vecchio le intuizioni che portarono gli Avana a essere il più visibile simbolo di stile in un mondo che tende ad uniformare tutto, mentre chi si concede di fumare un Avana sa che le sue peculiarità lo rendono speciale. Non posso raccontare quanto si dovrebbe sulla storia del Cubano, ma colgo l’occasione per soffermarmi su quanto è stato fatto negli ultimi anni ad Ischia, per far conoscere ed amare questo sigaro da parte di Valentino Federico, che ha creato un servizio in più nei bar dei grandi alberghi e dei ristoranti. Proporre dopo cena l’umidificatore con una serie di Avana selezionati rappresenta senza dubbio un modo raffinato per far intendere ai clienti quanto è stato fatto per soddisfare il loro piacere. Ringraziamolo dunque tutti, anche chi non fuma, perché questa diffusione è indice di cultura e di una raffinatezza epicurea fuori dei canoni quotidiani. Assieme colgo l’occasione di menzionare Sergio Conte, le nostre dissertazioni sull’Avana hanno creato un ‘passaparola’ che ha giovato al gusto per questo sigaro. Certo, dovrei segnalare le differenze e i profumi di ogni sigaro per chiudere quanto vi ho raccontato, parlandovi del sigaro da mattina, di quello per il dopo colazione e il dopo cena, al quale far seguire in abbinamento un alcolico di grande raffinatezza, cognac, rum, whiskies, madeira, marsala…
Il mio prossimo approccio sarà dedicato alla storia dei formati dell’Havana e delle fabbriche che hanno creato le etichette più prestigiose. Per ora mi fermo qui e vi chiedo il permesso di accendermi, seduto in giardino, un Culibras di Punch.

I sigari si trovano presso la tabaccheria T Chic
di Valentino Federico in C.so Vittoria Colonna. Tel. 081.991022