Thursday, November 21, 2024
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Premio Ischia Internazionale di Giornalismo 2015

Crisi economica, Isis e Califfato, questi i temi affrontati durante la 36esima edizione del Premio Ischia Internazionale di Giornalismo, tenutosi il 26 e 27 giugno a Lacco Ameno. Durante la serata conclusiva si sono alternati sul palco grandi giornalisti ed artisti, come il cantautore Enrico Ruggeri, che ha coinvolto il pubblico con la sua famosa Sarajevo, Enzo Gragnaniello e M’Barka Ben Taleb, cantante e attrice tunisina che vive a Napoli da 28 anni.
Otto i giornalisti premiati: si è iniziato parlando di sport, col Premio Ischia giornalista dell’anno per l’informazione sportiva, che ha visto salire sul palco Massimo Corcione, direttore di Sky sport, che parlando di telecronaca sportiva ha dichiarato “La tv ha bisogno di un po’ più di silenzio, le telecronache dovrebbero essere meno affollata di parole, bisogna lasciar più spazio alle immagini”. A seguire il Premio Comunicatore dell’anno, andato a Massimiliano Tarantino, direttore esecutivo di Laboratorio Expo,
che ha sottolineato come la cultura “fa girare” l’economia, sopratutto quella Italiana, e per questo andrebbe salvaguardata il meglio possibile. Importante è stato l’intervento del giornalista e inviato di guerra per la Stampa, Domenico Quirico, che ha ricevuto il Premio Ischia Speciale. Quirico, che fu ostaggio degli estremisti islamici nel 2013 per oltre 5 mesi, ha risposto ad alcune domande sulla situazione del mondo arabo: “C’è qualcuno che sta realizzando un disegno diverso da quello che seguivamo noi. Ciò che preme maggiormente oggi agli estremisti islamici è l’eliminazione degli impuri, di tutti quei musulmani che osano vestirsi da occidentali, lavorano col turismo ed hanno accantonato le rigide regole del Corano. Il nostro mondo sta scricchiolando. Io ho avuto la “fortuna” di vivere con uomini dello Jihad, loro abbandonano totalmente la propria vita privata, cancellano il passato, per una vita nuova dedicata solo a Dio. Morire per Dio, sentirsi strumento del suo disegno, materializzare un nuovo mondo di puri, questi i loro obiettivi”. Con un velo di distacco ha continuato a raccontare della sua tragica esperienza: “Venivo trattato come un animale, nessuno mi ha mai toccato perché ero impuro, carne impura contaminante in quanto occidentale. Fra noi parlavamo esclusivamente di Dio. Sì, è vero che l’Islam moderato è largamente maggioritario, ma questo non ferma quella minoranza determinata che si impone con violenza ai propri concittadini”.
Dalla politica estera si è passato a quella nostrana, con Marco Damilano firma dell’Espresso, Giornalista dell’anno per la carta stampata. Secondo il premiato, oggi la politica è legata ai leader, che sviano le domande dei giornalisti, parlando, soprattutto servendosi dei social, di ciò che vogliono senza approfondire gli argomenti. “ È una politica sempre più appiattita, che non fa una ricostruzione completa dei fatti” ha concluso. Il Premio speciale giornalista TV è andato alla giovane inviata delle Iene Nadia Toffa. Autrice di reportage di raro coraggio ed efficacia, dal malcostume italiano nel mondo del lavoro, agli abusi sulle donne, alle truffe sanitarie, fino alle pericolose inchieste sul campo dedicate all’Isis e a chi rischia la vita per combattere il terrorismo. Servizi profondi, acuti e spesso emozionanti, realizzati con impegno, fantasia e grande onestà intellettuale: “Io scrivo le inchieste con la testa, poi le realizzo con la pancia”. La Iena ha raccontato della denuncia fatta dalle donne islamiche in Iraq, degli abusi che subiscono quotidianamente, le violenze, le crudeltà e, cosa altrettanto drammatica, dell’arruolamento dei bambini nelle forze armate. “Non si può nascondere queste realtà” dice la Toffa, bisognerebbe trasmettere più video di informazione, sempre escludendo quelli di propaganda.
Ad uno dei più grandi giornalisti italiani del ‘900, Eugenio Scalfari, fondatore del giornale La Repubblica e cofondatore dell’Espresso, è andato il premio Penna D’Oro, mentre il Premio Comunicatore dell’anno Internazionale è stato consegnato alla giornalista cinese Tian Wei, anchor woman di CCTV, la più grande rete televisiva del paese asiatico. Infine, il Premio Ischia Internazionale ad Ignacio Escolar, giornalista spagnolo, editore di un giornale digitale, “El Diario” e autore di uno dei blog più visitati in Spagna Escolar.net. Seguito solo su Twitter da oltre 475.000 persone, propone un nuovo modo di fare giornalismo, che coniughi realmente la stampa tradizionale ed i nuovi media, e ha definito questo il ‘modello editoriale del futuro’.

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Text_Manuela Bottiglieri

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