Friday, November 22, 2024

33/2012

Text: Marina Maddaloni

Photo:Tommaso Monti & Fabio Foraggio

La veste della notte, sulla sponda ovest dell’isola, si tinge delle tonalità policrome dei differenti stili dell’intrattenimento, offrendo eventi e sapori per ogni gusto, desiderosa di surclassare mode abusate e di reinventare con audacia e qualità il divertimento ischitano. Un’inattesa sferzata di energia e calore latino rivaleggia con la più assodata filosofia ‘discotecara’ al “Marilyn” di Vito Pero, nel cuore dell’assolata cittadina isolana. Al “Marilyn” – come l’indimenticabile diva di “A qualcuno piace caldo”, che fece la storia non solo per la straordinaria avvenenza, ma anche per la briosa eccentricità – la Pop e l’Optical Art degli arredi contrastano con le travi a vista e l’ossatura classica della costruzione, una villa trasformata dall’architetto Maria Iacono in locale da ballo. Il periodo invernale, con corsi di salsa portoricana e cubana tenuti da maestri di calibro nazionale come Luisa Capasso e Antonio Altruda, prepara l’aspirante ballerino alla “Festa Caraibica”, punta di diamante per la stagione estiva. Fino alle quattro del mattino, con musica live offerta dal celebre dj Gino Latino (famoso per le sue esibizioni a Miami), le persone si sentono protagoniste, accompagnate nei passi dagli animatori e dai salseri isolani. La particolarità dell’ambiente si rispecchia, con identico piacere, nelle serate offerte dallo staff del locale: infatti, nonostante la “Festa Caraibica” sia il party per eccellenza, altri intrattenimenti s’intrecciano nel carnet del “Marilyn”. Il mercoledì, il venerdì e la domenica, dalle 21.30 fino a mezzanotte, il più tradizionale disco bar prende piede, incalzato dalla musica proposta da dj Cesar, dj Valentino e dj Tony, alternandosi coi ritmi sfrenati della salsa. Se l’effervescenza dei balli caraibici è, dunque, agli antipodi rispetto all’uniformità dell’house, le feste a tema e le serate multietniche sono dei ponti tra le due manifestazioni, dove il reggae e la musica folk s’intessono con melodie africane e dell’est Europa, calcando ancor di più l’anima eclettica e senza età di questa sala da ballo. Un sincretismo a più ampio spettro caratterizza invece “E la luna bussò”, wine bar di Joanna Kuocharska (semplicemente Anna per gli amici e gli aficionados), che ha oltrepassato gli obiettivi di un punto di degustazione, per far vivere appieno ogni aspetto dello svago. In sette anni di attività, i clienti de “E la luna bussò” hanno avuto 220 serate diverse in un’atmosfera accogliente e speciale, a metà tra l’etnico e il vintage. Luci soffuse e mobilio d’epoca fanno da contorno ai continui e sorprendenti esperimenti di Anna. Se il martedì e il giovedì, nella più sana tradizione by night, è presente il piano bar di Michele Franzese, il mercoledì e il sabato sono dominati dall’allegria della salsa, del merengue e della bachata, portati da dj Antonio, Maria Donati, Raphael Jimines e Checo Dj, passando per un venerdì a colpi di casquè col tango argentino, messo in note da Luciano Trani. Eppure, gli eventi non sono mai le star della serata e lasciano che sia il frequentatore a decidere cosa fare: se il ricordo delle proprie prestazioni in pista potrebbe tormentare le nostre notti, si può tranquillamente prender posto al bancone e darsi ad aperitivi e piatti etnici (molto quotata la cucina giapponese) nelle serate “Buddha Bar”, ma anche a bontà più nostrane, come carni e panini o a specialità della casa, come il “Piatto Luna”, con assaggi di ben venti vivande diverse. Sono riservate all’estate le serate dedicate ai gruppi musicali giovani di Ischia e al jazz (tra i musicisti ospiti, ricordiamo Michelangelo Calise). La volontà di non etichettare il locale secondo un target d’età permette coraggiose sperimentazioni che rinnovano costantemente l’offerta de “E la luna bussò”, senza mai dimenticare le abitudini storiche della vita notturna. Il “Lucignolo” di Vito Elia offre, invece, un ambiente di atmosfera minimale, un “paese dei balocchi” tutto da inventare, che fonde nei suoi intrattenimenti il moderno col retrò. Se pure il “Lucignolo”, a prima vista, appare insieme come l’incarnazione dei dettami dell’architetto Loos in “Ornamento e delitto” e il prototipo della discoteca tradizionale, non bisogna lasciarsi ingannare, poiché accanto alla realtà notturna dell’house del giovedì, accompagnata dal dj Ivano Veccia (dall’una e mezzo in poi), un considerevole ventaglio di possibilità si apre dinanzi al cliente under 35. Prima di Ivano Veccia, il giovedì vede protagonista il latino americano (merengue, salsa e bachata) con Valentino Botta, mentre il venerdì e il sabato sono imperniati sul piano bar con il repertorio classico di Vito Colella. All’insegna della storia della disco music, la notte di questi due giorni ha la sua regina nella discoteca revival (anni ’70 – ’80). Tradizione anche nei mesi caldi, poiché la riscoperta degli aperitivi sarà il cardine delle domeniche estive: all’aperto, da giugno, lungo la passeggiata del locale, si serviranno i “60 cocktail Iba” (per insegnare anche alle nuove generazioni la cultura del “buon bere”) e i finger food, preparati al momento dallo chef Nicola Elia del vicino ristorante “Zi’ Carmela”, per garantire sempre l’impeccabilità del servizio. L’estate riporterà al “Lucignolo” anche le cene spettacolo: al burlesque con Eve La Plume, alle cene italiane con musica popolare, alle serate comiche (che l’anno scorso hanno visto Raul, cabarettista napoletano, primo attore), quest’anno andranno ad aggiungersi i temi pirateschi, hawaiani, del body painting e del fluo party, per dare uno sprint sempre innovativo al by night a 360°. E mentre il “Lucignolo” cerca di rinnovare la cultura della notte senza scalfirne i principi, il “Violet” di Iacopo Regine è orientato alla più pura innovazione, per coinvolgere gli over 20 nell’universo dei lounge bar. Nato da una sfida imprenditoriale di Iacopo, deciso a portare la competenza incontrata al “Coconut” di Rimini a Forio, il “Violet” ora ha deciso di espandersi, inaugurando il “V.I.P.”, per accrescere la scelta in tema di vita notturna foriana. Se al “Violet” gli aperitivi e la buona cucina fanno da padroni, al “V.I.P.” si vivrà il vero by night, con pista da ballo all-night-long ed esibizioni di baristi free-style. L’alchimia tra ristorante, pub e discoteca al “Violet” permette un servizio di 24 ore su 24: in particolar modo, il giovedì e il sabato si passano tra un cocktail e l’altro, dalle quattro del pomeriggio fino a mezzanotte, con sottofondo dj Checco Luis, dalla programmazione che spazia dalla lounge music all’house, passando per la “cafè del mar”. Con l’inizio dei primi caldi, la domenica si vivrà l’aperitivo in spiaggia, sull’arenile di fronte al locale, un pre-cena che può arricchirsi con piatti tipici del “Violet”, quali carni arrostite, cheescake e pizze al metro, alla cui preparazione sono addette Rosa Viola e la cosiddetta “Mary ‘a chef”, una cuoca ucraina di sorprendente bravura. Marco Trani è il cantante del piano bar del giovedì e del sabato che offre intrattenimento anche per la clientela più adulta. Per chiudere in bellezza la settimana sul versante occidentale dell’isola e appagare i sensi al tramonto dopo una calda giornata al mare e una settimana di notti brave in quel di Forio, ciò che serve è sedersi ad un tavolino del “Tiratardi”, per rilassarsi godendo di un buon dj set lounge oppure ascoltando musica rock dal vivo. L’idea del proprietario Giovanni Trani è di sviluppare ogni settimana un tema diverso, per la musica, l’allestimento ed il cibo, che viene presentato coreograficamente in base al soggetto della serata. Così prendono vita piacevoli serate, durante le quali si “tira tardi” intrattenendosi volentieri a chiacchierare, a scegliere una birra nella fornita carta o un cocktail preparato a regola d’arte e godendosi l’atmosfera suggestiva del piccolo porto. Il desiderio di innovare, di spazzare via i cliché dello svago notturno, anima dunque il by-night di Forio che, esulando dalle formule consolidate, si muove per proporre sempre qualcosa in più… compiendo in maniera inappuntabile la pura missione del divertimento.

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