n.11/2007
Text: Rossella Pero
Ma i ragazzi ischitani sanno divertirsi?
Sera d’un sabato qualunque della notte ischitana. Sabato, sì, perché le altre sere per “notte ischitana” si intende, purtroppo, solo la buonanotte. Non per tutti? Bè una rondine non fa primavera.
Ore 22.30. Ritrovo a piazza degli eroi. E già qui il mondo della notte si divide. Solo d’estate però. Già, perché, d’estate i ristoranti sono vuoti e la Rive Droite è strapiena. Come mai? Certo, di locali trend come Millennium, Cappuccino e Baraonda ce ne sono tanti; ci si siede per le undici, si ordina da bere e non ci si alza più, al massimo, verso le due per un gelato dal buon Ciccio. Ma come si vive la notte estiva in quello spazio di tre ore? Semplice e scontato. Chi arriva prima si siede, “mettendosi” nella patinata vetrina, chi arriva tardi… bè, vaga, come il popolo d’Israele. Solo che quelli erano stati condannati. Chi condanna i ragazzi ad arrivare fino alla Baia del Clipper e tornare indietro, per poi rifare lo stesso estenuante e noioso percorso? La speranza (vana) di trovare un “buco” libero? Certo, trovare “un buco in un buco” non è un’impresa facile! Già, perché, bisogna dire che, se è vero che i locali della Rive Droite sono trendy, bisogna dire anche che sono piccoli. Molto piccoli. E non bastano per tutti. Anzi non bastano quasi per nessuno. Anche perché il Valentino d’estate ti chiude le porte in faccia per lasciare il posto ai napoletani facoltosi. Che poi gli ischitani aspettino, boccheggianti, l’arrivo di settembre per rituffarsi in quel bunker, è veramente assurdo! Già, perché, il sabato sera ischitano senza il Valentino è come un pesce fuor d’acqua. Sarà per questo che l’Harem e il Jane, discoteche per niente inferiori al Valentino non sono mai riuscite a tenergli testa?
D’inverno, invece, avviene un fenomeno quasi paranormale. Sui circa trenta locali presenti nel comune d’Ischia solo uno è strapieno. Dionisio. Un nome, una leggenda!! Un bel locale, bella gente, qualcuno potrebbe insinuare “sempre la stessa” ma questa è l’isola, that’s life! Solito orario per la pole position, (anche se il povero Dionisio apre circa tre ore prima), si ordina un qualcosa e si sta seduti per circa due ore. Ed ecco che la scena estiva si ripete; verso la midnight, con i posti già tutti occupati, il mitico serpentone scalpitante si riforma! Dalla testa d’elefante dell’Harem destreggiandosi tra i tavolini fino ai divanetti interni. Il percorso dura quasi quanto quello dei 551 scalini della Cupola di S. Pietro in Vaticano! Verso l’una lo sciame d’api (o di pecore) si alza e, dato che la vox populi ischitana afferma che al Valentino non si può entrare prima delle due (ma perché?!), si finisce tutti all’Ecstasy, o meglio, nella piazzetta dei Pini, dato che è impossibile anche solo pensare di entrare. Ed è un peccato, perché c’è bella musica. Peccato che l’unica parvenza di ballo possibile sia agitare la testa, dato che, il resto del corpo è incastrato con gli altri, tipo tetris. Scoccati i due fatidici rintocchi, la meta tanto agognata. Il sogno ischitano. Il Valentino!
E sarà lì che alle quattro si concluderà la serata. Il giorno dopo saranno tutti al Calise per il caffé delle 17.00; si racconteranno la serata precedente. Il motivo è sconosciuto. Già lo sanno.
Ad Ischia è solo questo. È tutto qui. Perché su sei comuni solo uno viene considerato d’inverno? Solo d’estate, i ragazzi ischitani si degnano di frequentare altri locali come Dolce Vita, E la luna bussò (ex Atlantic) ed il Marylin (posso affermarlo con convinzione dato che mio fratello ne è il proprietario). Che fine ha fatto il “giro lungo”, il giro di tutti i locali presenti nell’isola? Che bisogno c’è di fossilizzarsi sempre sugli stessi? Perché non c’è inventiva? Perché i locali by night non offrono niente di meglio? Può essere vero. Ma è anche vero che molta della colpa è di noi ragazzi. Noi ragazzi che vogliamo andare “a colpo sicuro”, in un locale che già sappiamo sarà affollato. Perché i locali dove non c’è nessuno neanche li consideriamo. Senza porci il perché. Come può un ritrovo affermarsi se i ragazzi non tentano altre strade, se come struzzi nascondono sempre la testa sotto la sabbia, se fanno sempre le stesse cose? Molti partono ambiziosi ma, quando poi si trovano a doversi rigirare i pollici nella sala deserta, sono costretti ad abbassare la mira per sopravvivere, perché i ragazzi non danno opportunità. Non tentano mai niente di diverso.
Solo a Capodanno si sfata questo mito. Speriamo. Sì, perché fonti autorevoli affermano che il proprietario del Valentino organizzerà questo Capodanno ischitano; che controsenso! È strano pensare che il proprietario del locale che, specialmente a Capodanno, ha un incasso da record possa rinunciare ad una così grande fetta di guadagno, per organizzare un evento pubblico a discapito del suo stesso Valentino. Comunque sia, è a Capodanno che si vive la vera notte. Ma non si deve fare qualcosa di diverso solo una volta all’anno! E non si può neanche diventare come il vecchietto della pubblicità che, a novant’anni, si rende conto che non ha veramente vissuto la vita. Perché, vivere la vita, vivere la notte non è ubriacarsi, drogarsi e morire sull’autostrada. Questo lo sanno tutti. Questo è il nero. Ma noi ad Ischia, che la notte non la viviamo per niente, siamo il bianco. E nella vita esiste il grigio, esistono le sfumature. E le sfumature portano il turismo, il turismo nuove attrattive, le attrattive il lavoro… sarebbe esagerato dire che questo è il cerchio della vita. Ma è il cerchio di cui abbiamo bisogno qui ad Ischia. Quello che trent’anni fa esisteva e adesso non c’è più. Tocca ai ragazzi disegnarlo di nuovo. E non lasciare che venga cancellato mai… mai più!