Friday, November 22, 2024

19/2008

Text: Riccardo Fioretti

 

E’ uno dei musicisti e cantanti di pianobar più conosciuti ed apprezzati nel panorama del By Night isolano.

Wolfgang Amadeus era tuo nonno?
No, questo è un nomignolo che mi porto dietro fin dal momento in cui cominciai a studiare pianoforte… La mia passione per la musica e le ore di studio erano tali da impegnare la quasi totalità della mia giornata ed un mio vicino che non riusciva a studiare mi diede l’appellativo di “piccolo Mozart”.
Pensa che credevo fosse invece il tuo cognome…
In effetti quasi nessuno sa che il mio cognome è Capobianco (sono napoletano). Ricordo che alle votazioni per l’ elezione del rappresentante d’istituto alla ragioneria la quasi totalità delle persone che mi votò scrisse “Ciro Mozart” e di conseguenza le schede furono annullate.
C’è una serata che ricordi particolarmente?
Mah!, Ogni serata ha una storia a sé, ma se dovessi sceglierne una così su due piedi ti direi quella dell’anno scorso a Campagnano con Peppino di Capri, ci fu un bel riscontro da parte della gente…
Che cosa è per te la musica?
La musica è tutto per me, la metto al primo posto.
Preferisci il repertorio classico italiano o prediligi anche i pezzi stranieri, come te la cavi cioè con l’inglese?
Fino a poco tempo fa non ritenevo la conoscenza delle lingue straniere fondamentale per il mio mestiere, ma dopo l’esperienza in Sardegna dell’anno scorso ho capito che mi occorre perfezionare la mia conoscenza esclusivamente “scolastica” delle lingue.
Credi che essere un bel ragazzo aiuti in questo mestiere? A te è servito?
Di sicuro il detto “anche l’occhio vuole la sua parte” non è sbagliato…Per quanto riguarda la mia esperienza ti posso dire che se oltre ad essere bravo sei carino di certo guadagni punti.
Quindi per te conta di più saper suonare o avere una bella voce?
L’importante è far sì che la serata riesca. Puoi anche saper suonare benissimo o cantare divinamente, ma dipende molto dal contesto… Quando hai una platea di gente seduta ad ascoltarti la voce non deve tradirti, mentre nel piano bar fondamentale è il contatto con il pubblico. Si tratta di fare buon viso a cattivo gioco, è per lo più un discorso di concentrazione e “faccia di bronzo”… Ecco perché il più delle volte non occorre essere un ‘adone’ per raggiungere buoni risultati.
C’è qualcuno che puoi definire tuo mentore?
Sicuramente la persona più importante per me è Maurizio Filisdeo, professionista validissimo e dalla grande esperienza, di sicuro il più vicino ai miei gusti musicali. L’ ho seguito fin dai suoi inizi al Valentino e siamo grandi amici.
Hai mai provato la carriera di cantautore?
Sai, oggi giorno è molto più facile autoprodursi, anche tra le pareti domestiche… Ho una persona che si diletta a buttare giù testi ed ho realizzato delle canzoncine che al momento sono diventate suonerie per cellulari da scambiare con gli amici.
Hai dei progetti seri per il futuro o suoni solo per divertimento?
Fare pianobar è la mia professione principale anche se rispetto ad una volta la scena musicale e la funzionalità del bynight ad Ischia è molto cambiata ed in peggio. Oggigiorno quello che pregiudica la riuscita di una serata è la presenza di clienti con un bagaglio musicale limitatissimo, ecco perché ci si ritrova il più delle volte a cantare sempre le stesse canzoni. Ma un bravo pianista di pianobar sa che una volta dietro il pianoforte i problemi bisogna lasciarseli a casa.
Descrivici il connubio pianista di pianobar/latin lover.
In questo lavoro si ha a che fare con molta gente e certo si conoscono molte ragazze; risulterebbe molto più facile per un pianista che usa bene la sue “armi” corteggiare o sedurre una ragazza piuttosto che per molti altri. L’altra faccia della medaglia è che non è facile trovare una ragazza che riesca ad accettare con fiducia che il proprio ragazzo svolga questo tipo di mestiere.
Sei amante delle discoteche?
Quando non lavoro, cerco spesso luoghi dove sia possibile anche intavolare conversazioni, non amo la musica da discoteca attuale, preferisco un cinema con gli amici ad un affollato e chiassoso locale.
Anche quest’ultima risposta avvalora la tesi di quelli che ti conoscono e ti giudicano un “bravo ragazzo”; ma è tutto così limpido alla luce del sole?
Ultimamente Il termine “bravo ragazzo” sembra quasi diventato una grave offesa… Mi definisco una persona sensibile e molto altruista, cerco di legare con tutti anche se non ti nascondo che alcuni ragazzi (e questo lo noto solo qui ad Ischia) sono un po’ diffidenti e… lasciamelo dire di indole un po’ invidiosa.
Quali sono le differenze tra i giovani di Ischia e quelli della terraferma?
Credo che la differenza principale stia nel modo di divertirsi: trovo che i napoletani siano più onesti con se stessi in materia di divertimento, a volte molta gente che vedo nei locali ad Ischia sembra gravitare perennemente intorno ad un centro di divertimento senza averne piena consapevolezza.