n.04/2005
Text: Federico Simonassi
In una giornata calda, afosa e, come se non bastasse, ventilata da uno straziante scirocco mi tocca il più che mai piacevole compito di intervistare Maurizio Filisdeo. Per cui mi metto in sella e dopo un breve tragitto giungo al cancello di casa Filisdeo, peraltro bellissima, per questo “incontro tra sciroccati” (mai giornata fu più adatta all´uopo). Tra un “come stai” e “come vanno le cose”, nella fase che si definisce “pre-intervista”, Maurizio si diletta con la moka in un caffè tutto sommato gradevole, soprattutto se accompagnato da due chiacchiere con un personaggio del suo calibro: brillante, spiritoso e soprattutto unico nel suo genere. Ho ritrovato, dopo un pò di anni nei quali ho avuto la fortuna di lavorare con lui, un uomo sereno e tutto d´un pezzo, intento a raccontare con il suo solito sorriso una carriera artistica ricca di successi e di soddisfazioni. Percorrendo l´immenso e rigoglioso giardino, prima di arrivare al tavolo del “raccontami chi sei”, spunta fuori un cucciolo che scodinzolando ci accompagna lungo il tragitto, e una volta seduti, circondati da questa splendida scenografia inizia la nostra chiacchierata dalla quale saltano fuori sprazzi di storia di Maurizio. Nato il 22 luglio, ha 36 anni, sposato, due bambini, un cagnolino ed una tartaruga. A sei anni inizia a nutrire un profondo amore per la musica che lo porterà nel tempo a scegliere di lasciare gli studi universitari per dedicarsi a tempo pieno a questa passione naturale. Studiando “quanto basta” e dosando uno scrupoloso lavoro da autodidatta inizia a farsi sentire l´esigenza artistica di esibirsi in pubblico. All´esordio Maurizio è il tastierista e cantante degli Smoking, gruppo composto da cinque elementi, che lo porta nel 1991 a scegliere del suo futuro da solista che comincia allo Zì Carmela. Da qui ha inizio la lunga serie di successi che lo condurranno nel 1993 al Bambo (allora esclusivissimo locale della Rive Droite) per giungere poi al Valentino fino al 2003. Dopo una parentesi di circa un anno e mezzo all´Harem arriviamo a questa calda estate 2005 nella quale avviene il ritorno in grande stile al Valentino. Naturalmente a questo percorso, sintetizzato in poche righe per esigenze “giornalistiche”, appartengono, contemporaneamente, dieci lunghi anni di tappe in terraferma tra Toscana, Lombardia, Calabria, Lazio, Campania, Basilicata… Insomma un bagaglio interminabile di successi che nel caso di Maurizio posso tranquillamente definire ovvi. Questo pezzo di storia mi fa riflettere sulla parola “pianista” che, considerando i tempi moderni sembra ormai superata, perciò gli chiedo se questo termine è andato in disuso oppure se ancora persiste. Mi risponde che chi si occupa di musica a certi livelli necessita di una buona conoscenza dello strumento e soprattutto delle tecnologie informatiche. Infatti per conseguire dei validi risultati in un live è necessario plasmare sapientemente molti strumenti (in questo caso sintetici), nonché avere una più che buona conoscenza della ritmica. Ecco perché quello che ieri era il pianista oggi si definisce “one man band”: ovvero un regista che dirige se stesso in più forme ed in tempo reale. Proseguendo racconta che la musica è da sempre il suo amore, il suo scopo, aggiungendo scherzosamente “sempre meglio che lavorare”. Inevitabilmente finiamo con il parlare di “Se succederà”, uno dei suoi lavori di produzione, uscito qualche tempo fa. Un progetto al quale teneva particolarmente, forse un prodotto un pò di nicchia, ma che ha riscosso comunque grande successo tra il pubblico che lo segue da sempre. Tra l´altro, una nota che potrà far piacere agli appassionati del P2P e del file sharing: lo si trova facilmente digitando “Maurizio FIlisdeo” insieme ad un´altra serie di brani contenuti in una release di qualche anno addietro. Un piccolo passo verso un prossimo progetto che lo vedrebbe uscire con un proprio disco… ma ad onor di suspence meglio non svelare troppo. Nonostante i numerosi impegni e le altrettante numerose trasferte in terraferma, Maurizio parla con la serenità di chi ha trovato la propria dimensione, di chi ha tradotto in realtà il sogno della vita, e questo suo essere continuamente protagonista sul palcoscenico della notte lo aiuta a realizzare gran parte dei suoi desideri, tra i quali il disco in fase di realizzazione del quale parla con molta enfasi. Tra i vari progetti ci sono anche quelli architettonici per i quali spende molto tempo (chi conosce casa Filisdeo sa di cosa parlo) infatti il feeling con l´architettura, il design, la tecnologia sono quasi un secondo lavoro più che un hobby, soprattutto considerandone i risultati. Maurizio ha trasformato la passione per la musica nel suo scopo, aiutato dall´ambizione e dalla testardaggine che lo hanno spinto negli anni a fare sempre meglio, anche se un impercettibile e piccolo rimpianto è quello di aver ottenuto tutto questo a discapito della famiglia. Parlando dei suoi artisti preferiti spuntano i nomi di Fabio Concato e Pino Daniele, e una predilezione particolare per gli artisti americani, quelli legati al soul e alla dance dagli anni Sessanta in poi, dai quali, la musica cosiddetta “d´avanguardia” ha rubato di tutto: dai riff ai groove ai ritmi, alle cadenze… e via dicendo. La modernità e le nuove tecnologie fanno comunque parte del suo modo di essere e di intendere la musica: in casa ha il suo attrezzatissimo studio con tanto di Powermac G5 e tutto ciò che necessita per l´Hard Disk recording ad alti livelli. Chiaramente, spiega Maurizio, l´utilizzo di sale di registrazione, per la realizzazione dei master, è imprescindibile, ma avere una buona base di tecnologia disponibile per le varie demo o le edit da proporre durante i live set è senza dubbio un fattore importante per la creatività di un artista, in quanto il rinnovarsi continuamente e lo stare al passo con la tecnologia digitale per un “pianista” è alla base di un buon risultato, almeno dal punto di vista musicale. Insomma, con molta passione e tanto sacrificio, un giovane che vuole intraprendere una carriera notturna tra le note del pentagramma, deve assolutamente possedere buone caratteristiche di base, ma soprattutto, dice Maurizio “tanta voglia di comunicare”. Il mix tra comunicazione e buona musica è sicuramente ciò che egli ha saputo meglio mettere in scena lungo il suo percorso, e probabilmente è il fattore che lo rende unico ma soprattutto il re indiscusso delle notti live. Non c´è sera nella quale il pubblico che si trova di fronte non sia coinvolto da una forte ondata di “musica e sorrisi”, basti pensare a tutte le volte in cui abbiamo saltato e gridato a squarciagola accompagnati dal suo travolgente modo di interpretare i successi del momento, i vecchi ever-green o i classici napoletani. È impressionante vedere l´esplosione di energia che scatena la sua musica, ma ancora di più lo è il fremito del pubblico mentre aspetta il suo momento, per esempio al Valentino, dove le sue performances sono da sempre l´evento della serata. Complice probabilmente il suo modo di fare, Maurizio ha ormai costruito il suo impero sulle solide basi dei consensi, tutti parlano di lui e tutti sanno chi è; in molti hanno cercato di imitarlo conseguendo modestissimi risultati, tanti tra dj e artisti vari si sono esibiti in una serata dove c´era anche lui: Niente da fare! Qualche San Remo fa si diceva “comunque vada sarà un successo”, per Maurizio la metterei in modo leggermente diverso “ovunque vada sarà successo”, non a caso la frase che meglio lo rappresenta è ´non mollare maì