Friday, November 22, 2024

19/2008

Photo: Redazione Ischiacity
Text: Lucia Elena Vuoso

 

Tre bimbi seduti ad un pianoforte, coi piedini che non toccano a terra e si muovono a tempo, la radio che trasmette musica classica e un papà tanto paziente e innamorato dell’arte che con una bacchetta tra le dita guida i suoi figli nel mondo magico della musica, li prende per mano e li porta all’interno della melodia, facendo loro cogliere anche le più piccole sfumature di un componimento, trasportandoli in un universo che diventerà la loro vita.
Teresa, Marianna e Giovanni i nomi dei tre bimbi, e Gino Coppa il loro papà, che gli ha fatto respirare creatività fin da piccoli e ha trasmesso loro un’inarrestabile voglia di esprimersi.
Marianna e Giovanni lo hanno emulato nell’arte figurativa e sono ora, una bravissima pittrice e un ceramista di talento mentre Teresa, affascinata probabilmente da quell’episodio della sua infanzia, ha deciso di essere pianista prima e di aprire le porte dell’arte musicale agli altri poi, diventando una delle migliori insegnanti di pianoforte e propedeutica musicale presenti nell’isola d’Ischia.
E con un nonno organista, un padre pittore che ha imparato a suonare ad orecchio e la casa costantemente frequentata da personaggi geniali quali William Walton e Renato Guttuso, non poteva essere altrimenti.
Anche se imparare a suonare uno strumento tanto affascinante quanto complesso, non è stato affatto facile. Recarsi a Napoli, Roma ed in altre città italiane per prendere lezioni da insegnanti di un certo livello, comportava notevoli difficoltà logistiche ed economiche. Ma la volontà di suonare è stata sempre forte: Teresa ha frequentato il Conservatorio, si è diplomata e ha tenuto concerti da solista e in formazioni da camera. Eppure non si sentiva ancora appagata, il suonare per se stessa e per gli altri non le dava ancora il massimo della gioia, che invece trovava quando era a contatto con ragazzi e bambini desiderosi di apprendere da lei il suo sapere e il suo amore per la musica.
Dall’età di sedici anni, infatti, Teresa insegnava a suonare il pianoforte e accumulando tanta pratica e molta esperienza, spesso imparando dai propri errori, documentandosi sempre sulle tecniche di apprendimento più innovative e studiando costantemente la psicologia infantile dello sviluppo e dell’apprendimento, ha acquisito una spiccata sensibilità nel riconoscere i talenti – non solo in campo musicale – e ad indirizzarli verso la giusta rotta. Durante tutto questo periodo ha coniato un suo metodo di prelettura della musica adatto ai bambini dai tre ai dieci anni che si avvicinano allo studio del pianoforte, e che comprende non solo la teoria con le note, le scale musicali e il solfeggio, ma la conoscenza della materia attraverso il gioco, l’empatia con l’alunno e l’uso di termini semplici e piccoli escamotage per tenere alta la soglia dell’attenzione. Metodo che funziona a 360 gradi poiché gli allievi di Teresa imparano a suonare e a produrre arte, arte intesa non solo come disciplina che si crea ma come modo di vivere, di pensare e di agire.
E proprio per educare i bambini ad una concezione di arte a tutto tondo, nel 2003 ha creato, insieme col marito Salvatore Iacono, l’Accademia dei Ragazzi, in cui si svolgono lezioni di musica, teatro, danza, arti visive e master classes internazionali di canto lirico. E già la sede scelta da Teresa per ospitare i circa 150 bambini, ragazzi e adulti di talento che vogliono migliorarsi e crescere, la dice lunga sullo stile e sull’importanza della scuola: si tratta, infatti, di Palazzo Covatta. La storica costruzione del XVII secolo, situata nel cuore di Forio, con la Chiesa del Soccorso a pochi passi e una vista stupenda sul porto, è immersa in un ampio giardino che la isola da tutti i rumori della quotidianità. I muri spessi tipici delle costruzioni antiche e i soffitti alti contribuiscono ad insonorizzare l’ambiente e a dare un’ottima acustica e i saloni grandi e luminosi rendono questo il luogo ideale per danzare e per far danzare, non solo ballerini di musica classica e affascinanti tangueros, ma soprattutto i desideri, le aspirazioni e le speranze. Desideri che sono unicamente degli allievi perché il sogno che aveva Teresa si realizza ogni volta che vede un bambino, come lei da piccola, orgoglioso di stare seduto al pianoforte.