Friday, November 22, 2024

Text: Riccardo Sepe Visconti

 

Due antefatti: il primo, qualche giorno fa, in una trasmissione della TV di Stato sul tema dello scempio del territorio e dell’abuso edilizio, con eccesso di sincerità – e forse di cinismo – il dr. Mario Tozzi (geologo e tra l’altro presidente dell’ente parco dell’arcipelago toscano) ha detto che non si sentirebbe di consigliare ai turisti di venire a villeggiare ad Ischia; il secondo, dai primi giorni di dicembre migliaia di luci hanno preso a brillare nel cuore di Casamicciola per celebrare il Natale: qualche isolano se l’è presa molto a male per la scelta della giunta Ferrandino che peccherebbe di esibizionismo.
Per commentare il primo fatto mi permetto di rammentare un curioso episodio della Storia. Nel 1979 in Cambogia la popolazione è stremata dalla miseria e dalle malattie; al potere c’è il dittatore Pol Pot, capo dei Khmer Rossi, che per debellare le malattie, che decimano la sua gente e l’esercito rivoluzionario, ha una trovata risolutiva fondata su un ragionamento sillogico: le malattie sono diagnosticate dai medici, quindi sterminando tutti i medici non ci saranno più malattie. Per quanto incredibile, il programma fu realizzato e dei 552 medici e 7000 studenti di medicina si salvarono dalle persecuzioni appena 50 dottori. Sembra, da un rapporto di Alain Deloche (fondatore di Medecins sans Frontieres), che il metodo Pol Pot non sortì gli effetti sperati e che i malati crebbero a dismisura!…
Così, quando ho ascoltato le pesanti contumelie consegnate da molti ischitani all’indirizzo del dr. Tozzi – reo di aver detto che il Re è nudo – ho subito pensato al ‘metodo Pol Pot’. Sembra che qui ad Ischia piuttosto che intervenire per rimuovere le cause della cancrena (e semmai procedere ad amputazione) si preferisca tacere i malanni ed accoppare il chirurgo. Ho letto, infatti sui giornali locali le parole di indignazione di colleghi giornalisti che hanno trascorso l’estate a parlar male dell’isola e che adesso si rizelano se a parlar male, magari da un pulpito più autorevole, sono commentatori della terraferma. La cosa più incredibile è che a questo coro un po’ ipocrita si è unita la voce (dovrei dire le urla) di qualche aministratore ed ex-amministratore che, invece di fare ammenda per lo sfascio in cui ha contribuito a precipitare l’isola, s’inalbera contro chi gli chiede conto di anni di latrocinio e cattiva amministrazione.
In realtà sono alquanto stufo di essere infastidito dal bla, bla, bla di queste brutte persone e mi auguro che quanto prima si affacci (grazie anche alle elezioni amministrative di primavera) una nuova classe politica che amministri con efficienza il patrimonio dell’isola. Lo so, è una banalità: chi non lo desidera?! Eppure sono sicuro che moltissima gente continuerà a perpetrare abusi e scempi contro questo territorio, salvo poi dolersene quando accade che i panni sporchi vengano rivelati tali in pubblico.
Mi dispiace, quindi, ma proprio non capisco in cosa ci avrebbe offeso Mario Tozzi. E quanto alla proposta formulata da alcuni (che fanno finta di non vedere e non sapere) di invitarlo a Ischia per godere delle bellezze autoctone, io ci andrei cauto! Poiché se è vero che Ischia è un’isola dove di cose belle ce ne sono parecchie, è tuttavia saggio non ‘sfruculiare la mazzarella di San Giuseppe’, sfidando questo severo critico a disvelare le nostre pudenda: rischieremmo di coprirci di ridicolo, laddove non di infamia.
Vorrei ricordare che appena qualche settimana fa presso il centro congressi del Regina Isabella, con il patrocinio del Rotary, si è tenuto un convegno sul tema del condono edilizio. Durante i lavori ho ascoltato con divertito interesse la brillante dissertazione del notaio Arturo, della quale provo a riassumere alcuni passaggi che mi hanno colpito: poiché la legge consente di porre in vendita sul mercato immobiliare gli edifici abusivi, di fatto non mette alcun freno al proliferare di essi, poiché fin tanto che il costruttore saprà di poter costruire illegalmente e vendere legalmente continuerà certamente a farlo. D’altra parte le pene per il reato di abusivismo edilizio sono modeste e l’indulto assicura la non carcerazione, ergo perché non cercare di fare un buon affare? Arturo ha definito – giustamente – la legge italiana (in materia di costruzioni) criminogena. Se ad essa si unisce l’inattività dell’amministrazione comunale che non pattuglia il territorio, la gragnuola di condoni edilizi emanati dai vari governi, il facile rilascio del riconoscimento di esercizio di pubblica utilità per giustificare le licenze di abitabilità, allora si può ben capire che non vale proprio la pena di costruire nella legalità.
Non prendiamoci in giro, il sistema è marcio e non è certo colpa di Tozzi che è solo un osservatore critico e sincero dei danni che gli ischitani hanno compiuto. Piuttosto esorterei a volgersi all’esempio di un Comune come Lacco Ameno che ha avviato con ottimi risultati già da tempo il risanamento dei suoi rioni. Mi sembra che piuttosto che far chiacchiere sia più serio lavorare.
Sul secondo antefatto (le luci di Casamicciola) vorrei proprio partire da quest’ultima affermazione e cioè che bisogna prendere esempio da chi dimostra di saper lavorare con efficienza. Come ho già avuto modo di dire altre volte, la giunta Ferrandino ha saputo dimostrare le sue capacità ed il paese – è sotto gli occhi di tutti – è in pieno rinascimento. Francamente un pizzico di vanità e di orgoglio per il molto lavoro che si sta facendo mi sembra più che giusto, quindi appare fuori luogo giudicare eccessiva l’illuminazione natalizia di Casamicciola poiché non è quest’ultima a brillare troppo ma sono piuttosto gli altri comuni ad essere rimasti nelle tenebre…