Thursday, November 21, 2024

Text: Riccardo Sepe Visconti

Da un po’ di tempo cullo un progetto: quello di dar vita ad un nuovo foglio. Un quindicinale che si interessi di politica del territorio, nel senso che non sia ideologicamente schierato ma che aspiri a diventare una palestra di idee o, come preferisce qualcuno, un’agorà dove esprimersi e confrontarsi.
Salvo pochissime eccezioni trovo che sull’isola manchi clamorosamente un laboratorio di progettazione di idee politiche.
Mi guardo intorno e per lo più vedo solo bande raccogliticce di piccoli personaggi mossi da altrettanto piccoli interessi privati, in cerca della conquista di un po’ di potere.
Non posso spiegarmi diversamente la disinvoltura con la quale, sempre più spesso, gente che si è fatta eleggere nelle liste dei bianchi decida di passare – pur di mantenere un po’ di prestigio – nella lista dei neri e come sia possibile che alla corte dei neri venga accolta la ciurmaglia dei bianchi.
Questa non è politica ma semplice opportunismo: di nobili idee, di progetti, di battaglie per la loro realizzazione c’è ben poco.
Tutte questo mi ricorda il Monopoli – gioco in cui si comprano e si vendono tasselli del percorso solo in funzione dell’accumulo di fiches.
Ma l’Isola, inutile dirlo, non è un gioco di società.
Tornando al mio progetto editoriale, vorrei preannunciare che il titolo del foglio sarà “I Bravi Maestri” e andrà in stampa nei primi mesi del 2008.
Sarà certamente una novità per l’isola un po’ cloroformizzata dalla totale assenza di un contraddittorio politico.
Ci sono grandi temi da dibattere: il futuro dell’economia, le nuove scelte di indirizzo turistico, l’estrema concentrazione di lobbies degli albergatori, la crisi del commercio invernale, il luridume del mare e delle spiagge, il costo dei collegamenti marittimi, l’inefficienza di certi uffici pubblici, le normative necessarie per affrontare il problema del traffico, e tanto altro ancora. Insomma, si sente il bisogno di collaborare fattivamente facendo proposte che possano essere prese in considerazione dalla classe dirigente diventando noi stessi parte di essa, attraverso la funzione di indirizzo che credo ogni autorevole testata giornalistica debba avere. Con Ischiacity, fino ad oggi, con l’eccezione del mio editoriale, il solo modo di “fare politica” che ci siamo ritagliati è stato ciò che io chiamo il “modo educativo”, ovvero quello di trattare solo temi positivi nella speranza (non sempre resa concreta) di indicare la strada da seguire per far bene le cose. Oggi, in quanto polo editoriale, ci siamo resi conto che il “modo educativo” non è più sufficiente e che è necessario costruire un mezzo –“I Bravi Maestri”, appunto – che più direttamente e con maggior vigore intervenga nel dibattito politico.
Sono grato al sindaco Regine che mi ha recentemente permesso di accostarmi alla politica del Comune di Forio, nominandomi suo addetto all’immagine perché in tal modo ho potuto conoscere realtà che prima mi erano nascoste, sono ancor più grato allo stesso Regine perché nel giro di poco tempo ha accettato le mie dimissioni dall’incarico permettendomi così di allontanarmi – quel tanto che basta – da un certo tipo di conduzione amministrativa che tutto sommato non condividevo. Oggi mi sento, se è possibile, ancora più libero perché non avendo incarichi non devo rendere conto a nessuno delle mie scelte e soprattutto devo essere leale solo con la mia storia ed i miei ‘credo’. E’ forse proprio per questo che desidero che i miei lettori (tanto gli amici quanto coloro che non condividono le mie opinioni) sappiano tre cose, che all’inizio di questa mia nuova impresa giornalistica mi sembra fondamentale affermare: la prima è che nel mio petto batte il cuore di un socialista sebbene un po’ influenzato da una certa vena di disfattismo anarcoide che spesso mi trattiene dall’andare ai seggi a votare; la seconda che per l’isola d’Ischia sogno (e mi batterò) per il Comune Unico (ma come sempre farò una battaglia alla mia maniera, magari non condividendo i modi dell’ACUII che tuttavia rispetto); la terza posizione è il mio giudizio nei confronti di Giosi Ferrandino, ovvero penso che l’attuale sindaco di Ischia sia un ottimo sindaco, uno dei pochissimi uomini pubblici con incarichi di responsabilità capace di avere un’autentica visione politica. Mi piace sapere che proprio il mio Comune (risiedo ad Ischia Porto) sia amministrato da Ferrandino perché sono altrettanto convinto che ci sia l’urgente necessità di una figura forte, carismatica e concreta che sappia fare politica. Probabilmente mi troverò spesso in leale contrapposizione con il suo operato perché, pur stimandolo molto, non necessariamente condivido tutto ciò che fa (ma questo credo sia l’aspetto sano di una dialettica politica onesta e dignitosa), tuttavia è proprio con lui che vorrei iniziare a dialogare di programmi politici. Credo, infatti, che una lucida visione futura dell’economia politica dell’isola non possa prescindere dal considerare che dovremo abbattere i campanili e accettare l’idea di Ischia Porto quale centro nevralgico della vita amministrativa dell’Isola. Il resto sono solo chiacchiere da barbiere. Nel terzo millennio continuare la lagna delle “peculiarità culturali, delle identità storiche, delle diversità antropologiche”, etc. delle varie microscopiche frazioni è antistorico ma è soprattutto antieconomico. Il nostro territorio conta oltre 60 mila abitanti, se fossimo uniti potremmo essere una delle più ‘pesanti’ province della Campania e potremmo tornare ad esprimere legittimamente autorevoli rappresentanti politici alla Regione come al Parlamento. Non dimentichiamo mai che per andare avanti abbiamo bisogno dei fondi che ci arrivano dalla Comunità Europea, dallo Stato Italiano e dalla Regione, appunto, e che solo attraverso una rappresentanza autorevole ed un’interlocuzione seria potremo ottenere la giusta valorizzazione. E’ per questo che avendo trovato in Giosi Ferrandino un candidato ideale per rendere concrete le mie idee, non esiterò a ‘spendermelo’ per iniziare il mio percorso.
Grazie della vostra pazienza e auguri per un costruttivo 2008.