21/2008
Text: Ciro De Angelis
Secondo una delle ultime stime su dodicimila stilisti ne sfondano solo due o tre, è la norma questa in un campo, quello della moda, dove la concorrenza cammina sul filo del rasoio. L’esigenza di una immagine di sé molto curata dilaga ma a ciò non corrisponde un portafogli altrettanto fornito: i più non possono permettersi capi a cinque cifre ed ecco che viene loro incontro tutto un mercato di prêt-à-porter che ha le caratteristiche dell’alta moda. Armani, Gaultier, Lagerfeld, Ralph Lauren sono stilisti la cui creatività gioca tantissimo, ma accanto a loro c’è uno stuolo di giovani che si sta facendo strada, e non solo perché sono fashion designers di una grande casa. Mark Jacobs per Louis Vuitton e Marras per Kenzo, per esempio oltre ad essere direttori creativi di questi marchi disegnano anche la propria linea, mentre Tisci per Givenchy e Decarnin per Balmain, Giannini per Gucci e Facchinetti per Valentino e soprattutto Alber Elbaz per Lanvin seppur giovani devono attenersi alla regola per cui innovazione deve far rima con tradizione. Diverso è il discorso, di tipo puramente commerciale, che fanno i brands low-cost: pensiamo a Madonna e Kylie, designers d’eccezione per H&M. Tante stars incrementano il loro giro d’affari, vale a dire arrotondano i loro stipendi, investendo nelle proprie linee di moda, la cantante-attrice Hilary Duff si è cimentata disegnando la sua linea d’abbigliamento personale e nominandola, con accortezza, Stuff by Hilary Duff. Jennifer Lopez nonostante sia una delle cantanti di maggior fama e fra le attrici più pagate, dal 2001 ha intrapreso anche la carriera di stilista, con ben 3 linee di vestiti di successo: Jlo by Jennifer Lopez, la collezione più venduta di una star e la più venduta nella storia di internet, SweetFace e JustSweet, e come se non bastasse nel 2007 ha firmato un contratto triennale con la Yamamay. Per non parlare della linea di lingerie Seduzioni Diamonds di Valeria Marini. Riuscite a immaginare queste grandi celebrities disegnare e scegliere campionari di tessuti? Chi vive della propria immagine non può voler creare dei cloni, se non per fare soldi. La moda non è questo e il successo di vendita registra il riscontro sul mercato di un prodotto di moda ma non dovrebbe esserne l’obiettivo primario. Avanguardismo architettonico e linee sartoriali, modelli innovativi e immagini futuristiche, impronte etniche e visionarie, contaminazione con le arti visive: essere stilista per i giovani già famosi nel mondo della moda significa guardare oltre nelle tecniche, nei tessuti, nei tagli, nei modelli.