Friday, November 22, 2024

Text: Riccardo Sepe Visconti

Nel 2009 tutto cambierà ad Ischiacity (perché tutto resti così com’è)

Cari lettori, ci siamo, Ischiacity è giunto al giro di boa (che coincide con il suo quinto anno di pubblicazione). In altre parole (e con buona pace di Tomasi di Lampedusa) dal 2009 cambierà tutto (se la testata deve rimanere in vita).
Per quattro (lunghi) anni ho finanziato, costruito, sorretto e diretto il magazine, l’ho sempre voluto solare, proteso al bello ed alla positività, l’ho voluto indipendente.
Ed è sul doppio concetto di indipendenza e positività che vorrei che mi dedicaste qualche minuto della vostra attenzione. Ma per parlare di ciò, occorre che io prima vi chieda di guardarvi intorno e di riflettere su quanto si è vissuto ad Ischia negli ultimi anni: ditemi, c’è stata una crescita o una terribile involuzione? Le cose oggi vanno meglio o peggio di qualche anno fa? Quante nuove strutture sono nate e quante hanno chiuso i battenti? Quanto lavoro decente siamo in grado di dare ai nostri ragazzi e quanto spesso accade che i giovani per lavorare dignitosamente debbano lasciare l’isola?
Insomma, dove stiamo andando?
Questi interrogativi io me li pongo (con pena) quotidianamente e dico a me stesso (e a tutti coloro che mi sono affianco) che occorre darsi da fare per arrestare la crisi e lavorare per tornare ad essere produttivi. E così mi riallaccio al punto di partenza: per guardare con fiducia al futuro ed al tempo stesso essere indipendenti bisogna avere le spalle forti ed io oggi mi rendo conto che da solo non potrò mai farcela. Occorre allora che venda una quota consistente della società editoriale che ho costituito affinché entrino nell’azionariato un bel po’ di imprenditori pronti a condividere i miei obiettivi, che sono quelli di dar voce ed immagine a quest’isola, affinché Ischia finalmente comunichi col mondo.
A questo punto, sia pur sinteticamente, vi descrivo il mio progetto: dar vita al “Polo della Comunicazione”, che amministri il magazine Ischiacity insieme ad una nuova testata, “I Bravi Maestri”, che sarà un quindicinale di formazione politica (quello che io – ispirandomi a ciò che fu La Repubblica negli anni ’70 – definisco un “giornale-partito”); a ciò si aggiungerà una web-TV “www.ischiacitynetwork.it” con cui realizzeremo una vera e propria televisione (perché – consentitemi di dirlo – l’emittente locale esistente non è assolutamente all’altezza del compito (a) di farsi vedere da tutta l’isola; (b) di essere vista fuori dell’isola; (c) di fare programmazione di qualità; (d) di fare un’informazione completa ed equilibrata); a tutto questo affiancheremo un ufficio stampa, che lavori per diramare presso le testate giornalistiche nazionali ed estere tutte le notizie più importanti che riguardano quanto accade a Ischia, perché abbiano il giusto risalto.
Ma affinché il mio progetto sia realizzabile, lo capirete, sono necessarie molte energie e questo vuol dire che occorrono capitali (ecco perché per me è necessario cedere parte della mia azienda e consentire l’ingresso di soci finanziatori). A questo punto sarà finalmente possibile che l’isola d’Ischia comunichi sia con gli ischitani che con il resto del mondo.
Purtroppo, però, le cose non sono così semplici (le cose importanti non lo sono mai!). E quando si parla di comunicazione ed informazione regolarmente si presentano due tipi di ostacoli: da un lato l’odioso tentativo di imporre un guinzaglio e costringere i giornalisti a piegarsi alle logiche del potere; dall’altro, una certa ignoranza mista ad insensibilità che rende miopi gli investitori, i quali non sempre comprendono l’assoluta necessità di investire in immagine e comunicazione per scongiurare il rischio di naufragio. Sono due problemi con i quali devo fare i conti perennemente e che rappresentano i più gravi ostacoli al mio impegno. I miei lettori sanno l’entusiasmo e l’onestà con i quali ho sempre lavorato ai miei progetti: oggi Ischiacity è una realtà conosciuta e stimata da moltissime persone. Ma Ischiacity è ancora troppo debole perché la crisi sta minando il flusso pubblicitario che lo alimenta.
Infine, in tempi recentissimi vedo intorno a noi agitarsi uno strano gruppo di imprenditori che sotto le insegne dell’associazione “Consorzio Ischia Isola” sta cercando di invadere ed influenzare il mondo della comunicazione isolana. Il presidente del Consorzio è il commerciante Gerardo De Rosa, storico massone che ha saputo attrarre nella sua sfera di influenza decine di personaggi che a vario titolo (politico, civile, professionale) sostengono i suoi obiettivi. Fino ad oggi, a quello che mi risulta, il Consorzio è stato solo capace di organizzare festival fallimentari, corsi per commesse di dubbia utilità (i corsi, non le commesse), campagne civiche di nessuna eco e, infine, distribuzione agli ospiti VIP in visita ad Ischia di boccette di falso profumo ischitano. Oggi questo gruppo, per motivi comprensibili ma allo stesso tempo molto opinabili, ha deciso di amministrare l’ufficio stampa dell’isola d’Ischia (e quello che è peggio, è che i politici avallano il loro progetto) così come ha assorbito la proprietà de Il Corriere dell’Isola, rendendolo nel volgere di pochissimo tempo sempre più un settimanale politico e snaturando ogni giorno di più la sua antica vocazione di foglio di gossip locale. Insomma, a mio giudizio c’è da preoccuparsi. Ed io sono tanto più preoccupato perché so che questa gente sta ostacolando in ogni modo la nascita del Polo della Comunicazione libero e indipendente voluto da me.
Ah, dimenticavo! Tanto per ricordarlo, io da sempre mi occupo solo di comunicazione (e qualcuno mi attribuisce anche qualche merito) mentre il Consorzio si occupa solo di affari! A voi le conclusioni.