Friday, November 22, 2024

n.10/2006

Photo: Barbara Mussi
Text: Barbara Mussi

 

L’interesse verso la Natura negli ultimi anni è notevolmente aumentato, soprattutto nei confronti del mare, una risorsa sempre sfruttata dall’uomo, ma poi dimenticata e mai “coltivata”. Contemporaneamente sembra crescere tra tutti, e specialmente tra i giovani, la consapevolezza della fragilità degli ecosistemi, e dell’attuale inadeguatezza degli esseri umani di “governarli” e/o restaurarli.
Frutto di questa coscienza, è la necessità di incrementare la propria cultura naturalistica, studiando i delicati equilibri naturali.
La divulgazione scientifica in Italia però è spesso parziale, frammentaria e riservata ai vari esperti di settore. L’insegnamento delle scienze naturali nelle scuole è purtroppo carente, mancando di base una specifica preparazione naturalistica dei docenti.
I musei, messi a disposizione di insegnanti, studenti e cittadini, agiscono come infrastrutture naturalistiche che attuano una divulgazione scientifica corretta e permanente.
Nel nostro caso, sull’isola di Ischia, nonostante la presenza storica del Laboratorio del Benthos della Stazione Zoologica con le derivanti conoscenze biologiche e naturalistiche delle specie marine che caratterizzano i nostri fondali e, in anni più recenti, lo studio sulle comunità dei cetacei attuato dell’associazione Delphis, non esisteva alcuna infrastruttura adibita alla didattica degli animali che vivono in mare.
I miei primi ricordi di musei dedicati agli animali sono affollati di esemplari impagliati, teste e arti mozzati e ricostruzioni un po’grottesche; in campo marino invece sono trionfanti di acquari, abitati da specie multicolori che fluttuano in vasche di vetro.
Oggi l’idea di museo è concretamente cambiata: la tecnologia che abbiamo a disposizione ci permette di realizzare ricostruzioni virtuali degli animali più maestosi che siano vissuti sul pianeta, le tecniche multimediali ci mettono a disposizione interi archivi dedicati all’esplorazione e all’apprendimento.
Con investimenti modesti è possibile creare strutture di grande fascino, in grado di attrarre visitatori da tutto il mondo ed evitando elegantemente di sfruttare animali viventi. Immaginate solo il calco di una coda di capodoglio a grandezza naturale, che sfoggia la sua apertura di 4,5 metri, ed insieme ricostruzioni delle specie di delfini, circondati da installazioni video dedicate alla vita e alla geologia dei fondali di Ischia.
Così, abbiamo cominciato con una piccola cosa…dedicata ai Cetacei, grandi protagonisti del mondo subacqueo.
Delphis ha istituito un piccolo museo dedicato alla conoscenza, allo studio e soprattutto alla divulgazione di temi importanti e attuali come la salvaguardia e la conservazione di questi stupefacenti mammiferi marini.
La sezione de Cetacei del Museo di Villa Arbusto è un’iniziativa dedicata al il progresso culturale scientifico-naturalistico delle popolazioni locali oltre che dei numerosi turisti che periodicamente visitano l’isola.
Il progetto è finalizzato alla conoscenza delle problematiche ambientali del bacino del Mediterraneo, ed in particolare del mar Tirreno ed alla salvaguardia della sua significativa biodiversità, con particolare riferimento ai mammiferi marini dei mari di Ischia, Golfo di Napoli e Isole Ponziane.
La mostra è allestita nei locali alti di Villa Gingerò, e contiene pannelli divulgativi sui cetacei di Ischia realizzati con tavole a colori di Maurizio Wurtz e foto raccolte negli anni dai ricercatori di Delphis.
Tra i reperti esposti, lo scheletro completo di un giovane delfino comune (Delphinus delphis) spiaggiatosi ad Ischia nel novembre del 2003 e recuperato dai volontari dell’associazione. Lo scheletro è stato ricomposto dal tassidermista Vincenzo Cicala con la supervisione di Nicola Maio, curatore del Museo Zoologico dell’Università Federico II di Napoli. Rappresenta il primo spiaggiamento documentato di questa specie sull’isola.
In vetrina sono esposti anche preparati biologici storici della Stazione Zoologica A. Dohrn messi a disposizione dal Laboratorio del Benthos di Ischia, mappe geologiche dell’area di studio e una bacheca dedicata alle prede più comuni dei delfini.
Una sezione è dedicata alle ricerche ad Ischia, con la descrizione delle metodologie di ricerca e dei risultati più importanti di Ischia Dolphin Project.
Infine, a disposizione di tutti, un ambiente immersivo dedicato alla scoperta degli animali sotto la superficie dell’acqua: una sala video tutta blu per letteralmente tuffarsi nei suoni e nelle immagini subacquee dei delfini.
La mostra è stata realizzata dall’associazione Delphis, con il patrocinio del Comune di Lacco Ameno, del Museo Zoologico dell’Università Federico II e della Stazione Zoologica A. Dohrn.
Da maggio a settembre il museo ha avuto moltissimi visitatori… Che ne direste di aiutarci a farlo crescere? Tutti gli amministratori di Ischia potrebbero collaborare e sostenere un progetto un po’ più ambizioso investendo una minima parte dei fondi dedicati alle attività culturali.
In particolare il museo, tramite la sua attività educativa, potrebbe diventare un grande mediatore culturale, elaborare settori espositivi rispondenti alle più accreditate metodologie museologiche e supportate dai più moderni strumenti della comunicazione multimediale.
Per la didattica, un centro di programmi sperimentali di scienze naturali indirizzati al mondo della scuola e insieme ad un’utenza diversificata (turisti, studenti universitari, appassionati ecc.).
Vorremmo infine un museo capace di fornire indirizzi utili all’elaborazione di programmi per la protezione del mare e delle sue risorse, teso alla formazione di una coscienza naturalistica in una utenza vasta e diversificata.

La sezione Cetacei di Villa Arbusto è visitabile tutti i giorni eccetto il lunedì.

L’ accesso è gratuito, visitatela!
Orari: mattina 9.30 – 13.00, pomeriggio 16.00 – 19.00.