IL PIACERE DELLA CUCINA FRA RISCOPERTA DELLA TRADIZIONE ISOLANA ED ESALTAZIONE DELLE MATERIE PRIME, SECONDO IL NUOVO CHEF DEL RISTORANTE DEL PARCO IDROTERAPICO A DUE PASSI DA CASAMICCIOLA.
Text_ Cecilia D’Ambrosio Photo_ Riccardo Sepe Visconti
La baia del Bagnitiello, a Casamicciola Terme, è un luogo in cui la natura ha voluto essere generosa: una serie di balze che si tuffano nel mare, la rigogliosa macchia mediterranea, la brezza fresca e una sorgente naturale di acqua calda mineralizzata conosciuta da secoli per le sue proprietà. E’ in questo ambiente unico che sorge ‘O Vagnitiello, il parco idroterapico gestito da Luisa, Luciano e Roberta Schiano e dalla loro famiglia da tre generazioni. Una scoperta per i cinque sensi: terrazze arredate per rilassarsi, mare e piscine, da provare la vasca naturale di acqua calda formata da rocce e la sauna da cui si gode il panorama; inoltre il Vagnitiello ha al suo interno un piccolo albergo, composto da otto deliziose stanze. Un gioiellino, insomma, di cui Luciano Schiano cura ogni aspetto, e non poteva mancare quello della ristorazione. Pescatore provetto, appassionato di cucina, attento alle esigenze dei suoi ospiti, ha finora scelto di dedicarsi soprattutto alla ristorazione veloce legata al parco (panini, zingare, magnifiche bruschette, insalate, primi, pesce fresco). Da quest’anno, però, il piacevole spazio del ristorante del Vagnitiello – una terrazza sul mare, luci soffuse, l’incanto della costa illuminata – si arricchisce della presenza dello chef Tommaso Di Iorio, tanta esperienza alle spalle, e adesso il sodalizio con Luciano, che è facile prevedere farà del locale uno di quelli da visitare nel dinamico panorama della ristorazione isolana. Lui ha collezionato esperienze in strutture prestigiose (come L’Albergo della Regina Isabella e hotel e ristoranti all’estero) e con chef stellati (Andrea Migliaccio al Capri Palace ed Emanuele Mazzella a Palazzo Seneca), soprattutto per apprendere tecniche diverse e innovative di lavorazione delle materie prime, ma queste ultime gli piace sceglierle qui, magari nel suo orto sulle colline di Casamicciola, da combinare con il pesce – spesso quello pescato dallo stesso Luciano – ma anche con il coniglio nostrano. Per Ischiacity ha preparato come antipasto delle delicatissime alici marinate con aceto e timo, poi messe sott’olio e farcite con ricotta di bufala lavorata con scorza di limone candito. E ancora il Gambero visto nell’orto: verdure cotte e crude croccanti e gambero viola, su un letto di morbide patate mantecate all’olio d’oliva. Il suo spaghetto al riccio è cremoso, con le uova di riccio in due versioni, cotte nell’intingolo e crude, dall’aroma più intenso, nella salsa servita a parte. Ma per Tommaso Di Iorio Ischia è anche terra, per esempio, coniglio alla cacciatora. Con il sugo condisce le pappardelle di pasta fresca cui aggiunge rucola selvatica per conferire un tocco amarognolo, che ben contrasta con le carni dolci dell’animale. Servito quest’ultimo in forma di involtini: una foglia sempre di rucola (ma può essere anche bietola) circonda la carne, lombo, rognone, fegato, ‘imbruglietielli’ (intestini dell’animale puliti e cucinati con erbe aromatiche), insomma, tutto il sapore di una ricetta che si tramanda da secoli.