Friday, November 22, 2024

People- DRAGON SIGNORE DEL FUOCO

19/2008

Photo: Marco Albanelli
Text: Silvia Buchner

 

Lo entusiasma il brivido che sente scorrere nel suo pubblico, quando in mezzo alla strada, si esibisce come sputafuoco, lanciando fiammate luminose e caldissime nell’aria, ma tiene altrettanto a uscire travestito da Babbo Natale per tutto il periodo delle feste, caricando la macchina di caramelle e palloncini che regala ai piccoli, adoranti quanto gli adulti che lo ammirano quando compie esercizi di arti marziali e pericolose prove fisiche. Con questi due episodi Pasquale Di Costanzo, in arte Dragon, si sta raccontando, mostra la sua personalità poliedrica, un uomo con un’anima d’artista, ricca di contrasti e anche di contraddizioni. Alto, corpo asciutto e assolutamente in forma, occhi penetranti, oggi come quando negli anni ’70, giovanissimo, grazie all’incontro con la contessa Alberti che lo porta a Roma, getta il suo sguardo avido di vivere sul mondo dorato dello spettacolo e del cinema. L’attrazione è irresistibile. Gli occhi di Pasquale s’illuminano ancora adesso quando racconta delle feste, dei teatri affollati, dei grandi personaggi – Litrico, Romolo Valli, la Lollobrigida, Giancarlo Giannini – dei set cinematografici su cui desiderava approdare. Ma la famiglia lo richiama a Ischia, c’è l’albergo da mandare avanti, la concretezza e la sicurezza contrapposte ad un mondo splendente ma altrettanto difficile da trattenere. E così il giovane Pasquale fa la sua scelta, resta nell’isola, e ancora adesso è albergatore. Ma, quella sua anima di artista, le sue inquietudini interiori lo guidano e lui cerca altre vie per interpretare dei ruoli, che poi probabilmente è quello che più gli piace fare. Già prima si era accostato alle arti marziali folgorato da un film di Bruce Lee, ma poi il karate e le discipline orientali consorelle divengono per lui uno stile di vita, un punto di riferimento che gli dà equilibrio, modellandogli lo spirito, oltre che il corpo. Per molti anni, gestisce una palestra e scopre nuovi talenti ischitani, finché circa 15 anni fa la sua curiosità e voglia di mettersi alla prova, non lo spingono a provare altro. Il solo assistere alle prodezze di uno sputafuoco durante l’esibizione della compagnia dei Balestrieri di Assisi, gli fa desiderare di diventarlo anche lui. Detto fatto, proprio così: con semplicità Pasquale racconta che si è fatto spiegare le tecniche, si è allenato e, anche grazie all’autocontrollo su muscolatura e respiro che gli danno le arti marziali, si trasforma in Dragon. Costume ad effetto (com’è giusto che sia, anche se noi lo preferiamo nell’essenziale abito nero con cui si è esibito, insieme alla ballerina Rosita D’Aiello, per l’obiettivo di Ischiacity), illumina il buio di suggestione. Lui ha ben capito il fascino che esercita il fuoco, luce, calore, ma anche ombre e pericolo, e lo fa rivivere ad ogni spettacolo. Ne ha fatti tanti in giro per l’Italia: sarà per le vie di Sanremo, durante il festival della Canzone, non mancherebbe per nulla al mondo, e quando gli chiedo se ci guadagna, mi guarda stupito “non prendo soldi, lo faccio solo perché la cosa che mi piace di più è essere circondato da migliaia di persone che si fermano per guardarmi, e lì le strade nei giorni del Festival sono un immenso palcoscenico all’aperto”. In verità, per la prossima estate, se si sentirà pronto, un bel po’ di pubblico vorrebbe radunarlo anche a Ischia, quando cercherà di battere un record da Guinness dei primati. Al solo racconto c’è da rabbrividire: sdraiato su un letto di cocci di bottiglia, si farà mettere sul torace e sullo stomaco un mucchio di pietre che un gruppo di assistenti farà a pezzi con grossi martelli! Intanto si allena, con serietà e rigore, e non a caso si entusiasma quando parla del rapporto bellissimo che ha costruito con il nipote Pietro, che lo assiste durante prove e spettacoli: “senza di lui non potrei fare nulla, è per me come un altro figlio”. Perché c’è anche la famiglia, ha due figlie e quel ruolo gli piace, è la sua solidità. Parlando passa veloce sulle recite che ama mettere in scena, sul circolo sportivo che ha creato, un caleidoscopio di interessi e passioni che si fatica a seguire.
Pasquale Di Costanzo è un uomo in continua ricerca, sicuramente inquieto, “periodicamente ho bisogno di vivere anche una crisi interiore, è necessaria per poter tornare alla vita”, ma è riuscito brillantemente a incanalare il suo lato oscuro in una perenne sfida con se stesso, con i propri limiti, sfida che si concretizza in una nuova disciplina di cui impossessarsi, in un nuovo spettacolo da costruire. Ma anche nel riuscire a realizzare un piccolo ‘tempio’ in cui poter praticare il Chi Kung, uno spazio dedicato in primo luogo a se stesso, per meditare ed allenarsi.