19/2008
Photo: Marco Albanelli
Text: Annamaria Rossi
Lo sportello di intermediazione culturale per gli immigrati dell’isola di Ischia è da qualche tempo una realtà ed un importante punto di riferimento per l’universo dei migranti di ogni nazionalità presenti sul nostro territorio, nonché un forte segnale di crescita sociale e culturale. Se ne occupa Hamed M’rad, tunisino residente da molti anni a Barano. Per tutti è Amedeo, ed ha caparbiamente lavorato per la realizzazione di questo progetto: “Già quattro o cinque anni fa era forte l’esigenza di avere un luogo dove poter aiutare gli stranieri a mettersi in regola, molti miei amici dovevano recarsi a Napoli affrontando le difficoltà che creano sempre le differenze, per buttarsi nell’inferno della burocrazia, ottenendo scarsi risultati solo dopo estenuanti viaggi e trafile ad insensibili sportelli. Con l’aiuto del Laboratorio Culturale Controvento, abbiamo costituito l’Associazione Tunisini dell’Isola d’Ischia ed abbiamo cercato di risvegliare la sensibilità delle istituzioni locali verso il problema. Agli inizi trovammo una collocazione provvisoria presso la CGIL, con cui continuiamo a collaborare, poi finalmente la cooperativa Kairos, lo scorso anno ha scelto di costituire lo sportello in via dello Stadio 62 ad Ischia _Tel. 081.983536, che funziona ogni pomeriggio ed al quale chiunque può rivolgersi per ricevere aiuto, a titolo gratuito salvo le spese dei bolli previsti per legge ed il rimborso per i viaggi a Napoli”. Sono veramente molte le persone che entrano ed escono da questo microcosmo, sono arrivata qualche minuto prima dell’apertura e ho trovato una discreta fila che è aumentata con il trascorrere dei minuti. Per due ore insieme ad Amedeo, entro in un confuso mondo di documenti, fotocopie, leggi, appuntamenti, passaporti, carta di soggiorno e permesso di soggiorno, che pare non siano la stessa cosa. Con grande perizia, padronanza e pazienza quest’uomo si destreggia tra un ucraino ed una rumena, un dominicano ed un argentino che conosce un italiano stentatissimo. Parla in arabo con i nordafricani, un italiano il più elementare possibile con gli altri, un sorriso per tutti. Rassicura i timorosi, raccoglie numeri di telefono, risponde al cellulare, mentre le carte volano a destra e a sinistra in modo da diventare, per chi si affida a questo piccolo ufficio, una scala reale ovvero l’opportunità di migliorare la vita, di avere i figli finalmente vicini. E’ una faticaccia incredibile, che richiede grande lucidità. Amedeo è appena arrivato da Napoli, dove tre volte a settimana lui stesso porta e ritira i documenti di tutti, in quanto accreditato presso lo Sportello Unico per l’immigrazione della Prefettura come referente dell’Associazione che
ha costituito, avendo così un canale privilegiato per l’espletamento delle formalità. Chiedo di darmi un’idea, dal suo osservatorio, di quanto gli ischitani siano disponibili ad aiutare la regolarizzazione degli immigrati: “Esiste ancora qualche sacca di disinformazione, qualche diffidenza, ma tutto sommato per quanto riguarda i permessi di soggiorno non si incontrano grandi reticenze, in fondo ora la legislazione consente di effettuare relativamente in fretta e con la necessità di pochi passaggi il perfezionamento del documento per lavorare in Italia, così come è possibile il ricongiungimento familiare. Anche la contribuzione per i badanti non è una cifra elevata, quindi per loro non è difficile essere regolarizzati a tutti gli effetti. Per le altre categorie, esiste senz’altro il lavoro nero, ma esiste anche tra gli stessi ischitani, come sappiamo tutti, quindi non entro nel merito. Posso dire che ci sono pochissimi clandestini ormai, c’è un passaparola per cui quando uno arriva, viene qui e si trova subito la soluzione per mettersi a posto. Capita abbastanza frequentemente che qualcuno si rivolga a noi convinto di essere in regola ed invece ha una pratica svolta da commercialisti o avvocati non abbastanza competenti che hanno combinato qualche pasticcio, allora si ricomincia da capo e si sistema la faccenda. Sono contento quando qualche professionista mi chiede di seguire qualche suo assistito, vuol dire che c’è ormai fiducia nello sportello e nel suo lavoro”. Chiedo se esistano dati sulle nazionalità delle persone straniere ad Ischia, e la risposta un po’ mi sorprende “I rumeni sono in maggior numero rispetto alle altre nazionalità, seguono le persone provenienti da Santo Domingo che, secondo me, sono anche le più integrate con la nostra comunità e stanno aumentando in modo notevole. I senegalesi sono in calo, gli altri più o meno stabili”. Voglio sapere contro che cosa lotta tutti i giorni Amedeo, quali sono gli ostacoli che incontra più spesso, anche se dopo questa full immersion tra i problemi dell’immigrazione posso immaginare la risposta che puntualmente arriva “La lotta quotidiana è con la burocrazia e le sue lentezze. In secondo luogo con la disinformazione (per non dire altro) di certi impiegati, che quando vedono uno straniero non lo trattano certo con i guanti, ed in ultima analisi, un grosso problema ad Ischia sono le enormi difficoltà con l’Ufficio Postale, che si tiene i moduli ben nascosti, li consegna agli italiani che non c’entrano niente e li rifiuta agli stranieri che ne hanno necessità. Mi arrabbio tanto, soprattutto quando non c’è rispetto per le persone, quando si considera l’immigrato un individuo di serie B. Ma porto pazienza e continuo a fare il mio lavoro, cercando di facilitare al massimo le procedure, di evitarne il rallentamento negli uffici, di informare il più possibile. Questo foglio di carta che vedi, può cambiare la vita ad una persona, ed io tutte le volte che ne consegno uno, sono un uomo felice”.