31/2011
Text: Anna Maria Rossi
Ad Ischia, nella zona dei “Pilastri”, a lato di un arco dell’antico acquedotto, c’è una stradina che s’inerpica fino a raggiungere un pezzetto di campagna selvaggia, dove la vegetazione prospera indisturbata in tutta la sua potenza. Qui, con grande fatica, è nato il Museo delle Carrozze, a cura della famiglia Carcaterra, un’antica stirpe di trasportatori dell’Isola. Nunzio Carcaterra è un vigoroso ultrasettantenne che coltiva, cura gli animali, vinifica e, soprattutto, cerca di non far morire, con l’aiuto del figlio, la tradizione del trasporto in carrozzella. Già il padre di Nunzio era un vetturino che agli inizi del Novecento, trasportava per l’isola persone e cose con la sua carrozza. Infatti, i Carcaterra possiedono la licenza del Comune numero 1, la più vecchia esistente, che campeggia ancora sulla targhetta ben lucidata della carrozza che a volte si incontra per le strade di Ischia o di Lacco Ameno. Tutta la famiglia è sempre andata in carrozza: il vecchio Giovangiuseppe, che addirittura terminò la sua vita proprio in piazza sul suo mezzo di trasporto, ed il fratello Catello; seguì Nunzio, nato negli anni ‘30, vetturino dagli anni ‘50 in poi, fino a quando quei mezzi di trasporto pubblico sono stati soppiantati dai pullman, dai taxi e dalle motocarrozzette. Il grande attaccamento alle vecchie tradizioni ischitane, però, ha fatto sì che la passione delle carrozze rimanesse e si radicasse fortemente anche nel figlio Giovangiuseppe che con dedizione e sacrificio raccoglie veicoli antichi, spesso in condizioni disastrose, per provvedere al loro restauro, rigorosamente rispettandone le caratteristiche originali, reperendo ricambi con grande difficoltà, ricreando i pezzi mancanti con legni vecchi recuperati chissà dove. Nel Museo delle Carrozze, è esposto un gran numero di veicoli di tutti i tipi, risalenti ad epoche che vanno dalla metà del IXI secolo in poi, tutti molto belli e restaurati con cura meticolosa. Ci sono le due vetture con cui normalmente i Carcaterra escono a farsi un giro per puro piacere o per proporsi ai turisti, una carrozza americana di fine ‘800 imponente e sontuosa, la carrozza chiusa, sempre ottocentesca, che porta lo stemma di famiglia ed è uscita anche in occasione della festa dei 150 anni del Porto, un divertentissimo calessino che è servito a trasportare la posta a Procida per quarant’anni, donato dal suo proprietario, il fu Cristoforo Ventrice, e molto altro ancora, tra cui la fedele ricostruzione di una biga romana. Si possono anche ammirare diverse motocarrozzelle, i tipici veicoli proprio ad Ischia inventati, che ne hanno fatto la storia dal dopoguerra in poi. Qui si passeggia tra tante coppie di “manici” di legno, ognuna appartenente ad una tipologia di vettura diversa, ed ogni vettura ha la sua affascinante storia. Decine e decine di finimenti in cuoio originali penzolano qua e là, tra ruote dai mille raggi di legno da ultimare e molti oggetti antichi facenti parte della tradizione contadina. La parte tecnologica dell’Associazione Ischia Carrozze contempla un sito internet www.ischiacarrozze.it e, nel museo, diversi schermi sparsi in punti strategici, che permettono ai visitatori ed alle scolaresche di seguire filmati con i maestri d’ascia al lavoro e di manifestazioni storiche, oltre ad avere a disposizione un vasto archivio fotografico. La speranza è che il museo possa ancora crescere, essere ulteriormente organizzato ed abbellito, allo scopo di poter mostrare i mezzi di trasporto che hanno caratterizzato l’isola dalle origini. Fondamentale sarebbe poter dare ulteriore dignità a tutto questo meraviglioso materiale e permettere a tutti di seguire la storia attraverso quanto raccolto. Ancora un piccolo sforzo, e un aiuto da parte dell’Amministrazione pubblica o di qualche volenteroso mecenate, permetterebbe di completare questo interessante progetto, che ha tutte le potenzialità per diventare un polo culturale ed una ulteriore attrattiva turistica. L’entusiasmo, la passione e la dedizione di Giovangiuseppe Carcaterra meritano un sostegno, anche attraverso una visita al museo stesso, che ha un costo simbolico a sostegno dell’iniziativa. Per chi desiderasse avvicinarsi alla storia di Ischia attraverso il mondo delle carrozze, è possibile contattare l’Associazione attraverso il numero telefonico 3281864666 e prenotare una visita.