Friday, November 22, 2024

32/2012

Photo: Archivio Bizzarro
Text: Lucia Elena Vuoso

 

Colori forti e decisi che prendono vita, pura immaginazione che si anima, realtà concreta che cessa di esistere in quel momento e diventa per sempre. Fantasia e tecnica, lungimiranza e studio, passione e dinamicità, tutto questo è Marco, tutto questo è il lavoro di Marco, un ragazzo di 34 anni che ha smesso gli abiti del sognatore per indossare quelli di regista. Un desiderio, quello di fare cinema, che ha cominciato a prender vita nella mente di un bambino di 7 anni subito dopo aver visto “Fantasia” di Walt Disney: “Papà, io voglio fare questo da grande!”, esclamò all’uscita della sala, senza neanche capire bene cosa stava sognando di diventare. Ha sempre coltivato una forte vena creativa, Marco, cimentandosi nell’arte della fotografia, affinando pian piano le competenze e diventando un grande conoscitore di film (ne guardava due al giorno), analizzando nei minimi dettagli sceneggiatura, scenografia, soggetti, recitazione, metodo di lavoro. “Non riesco ad essere distaccato quando guardo una pellicola, non mi concentro sulla storia ma cerco di andare oltre, di immaginarmi la troupe all’opera, i comandi del regista, le apparecchiature utilizzate sul set e gli effetti inseriti in fase di montaggio…”. A Bologna per le prime sperimentazioni come cameraman lavorando per il Sindaco della città, a Francoforte per frequentare il corso “Movimenti di Macchina”, ad Ischia per girare il primo cortometraggio, a Los Angeles per cominciare la sua brillante carriera. Un curriculm ricco di esperienze, cresciuto con lui, anno dopo anno, viaggio dopo viaggio, idea dopo idea. Dopo una breve parentesi universitaria presso il capoluogo emiliano, decide di seguire una specializzazione di dieci mesi presso la Scuola di Cinema più settoriale della Germania, dove acquisisce competenze professionistiche su materie che ancora oggi, in Italia, non vengono insegnate. Tornato ad Ischia appena ventiduenne fonda, in collaborazione con Marco Di Maio e Claudio Cappello, la EICON Produzioni, società che si occupa di realizzare spot e documentari e, con l’aiuto dei due soci firma come regista “Con i se e con i ma”, il suo primo corto. La vicenda, ambientata alla fine della Seconda Guerra Mondiale, narra di un soldato dell’esercito di liberazione di Badoglio, che, mentre porta le paghe ai suoi commilitoni, viene ferito ad una gamba. Sanguinante si rannicchia in un cantuccio e comincia a fantasticare su cosa farsene di tutti quei soldi, fino al momento in cui due tedeschi lo scoprono, gli sparano e scappano col bottino. Un invito a non restare chiusi dentro le proprie fantasie, ma a scoprirsi nel tentativo di concretizzarle. Ed è proprio grazie a questa breve pellicola di 14 minuti, ricca di ‘visual effects’ montati in post produzione, che riesce a partecipare fuori concorso al festival di Venezia. Mai il giovane regista, seppur di talento, avrebbe immaginato di essere notato da Jonathan Stevenson, famoso produttore americano e di ricevere da lui una mail in cui chiedeva di essere richiamato. Marco, incredulo, si reca ad una cabina telefonica a Piazza degli Eroi con la tasca piena di gettoni e fa la telefonata che gli cambierà la vita: Stevenson lo invita a Los Angeles a girare una serie per bambini da 0 a 3 anni, “Meet your animal friends”. Durante questa entusiasmante esperienza negli States conosce una ragazza e se ne innamora e decide così di stabilirsi nel Nuovo Continente. Da questo momento in poi l’intraprendente isolano lavora spostandosi di set in set, ricoprendo tutti i tipi di ruolo all’interno della troupe, dal ragazzo che porta i caffè, al quarto assistente alla terza unità (le grandi produzioni hanno, di solito, 3 o 4 unità, ciascuna composta da regista, operatori di macchina, assistenti e segretaria d’edizione, indipendenti l‘una dall’altra), al ‘publisher’ che cura i rapporti tra stampa, attori e produttore, fino ad essere aiuto regista nella prima unità. Sul campo impara direttamente dai più grandi art director svariate tecniche, gira molte volte con la costosissima pellicola (col produttore alle spalle che gli intima di non sbagliare, poiché ogni centimetro di bobina da tagliare rappresenta migliaia di dollari persi) e fa tantissime amicizie. Con la verve che contraddistingue gli italiani e la sua abilità nel cucinare è spesso invitato a cene coi più famosi attori come George Clooney o Jon Voight, papà di Angelina Jolie e registi come Peter Jackson che ha diretto la trilogia de “Il Signore degli Anelli”. Un’avventura durata 5 anni, quella di Marco in America, fino a quando, complici la sua rottura con la fidanzata e la morte del nonno, torna ad Ischia. Qui fonda Web Italy, seconda società di videoproduzione e conosce i Thisorder, rock band formata da quattro ragazzi isolani, che gli commissiona regia e sceneggiatura dei video di due singoli estratti dal loro primo album: “Unus” e “Late Empire”. Completa e totale sinergia tra le idee dei musicisti e le trovate di Marco: per “Unus” si è voluto ricreare un ambiente fumettistico, dove gli effetti speciali padroneggiano la scena; per il secondo videoclip, invece, è la definizione del colore a farla da padrone e le immagini dure, d’impatto. E proprio “Late Empire” si è aggiudicato tre riconoscimenti nazionali tra cui il primo premio al Festival del Cinema Giovane Indipendente e il primo premio al Videoclip Award 2010 di Roma. Eppure Marco che, a dispetto del cognome ‘Bizzarro’, ha la testa ben piantata sulle spalle, di tutti i guadagni fatti nel corso degli anni non ha mai speso niente per sé, ma ha reinvestito tutto in apparecchiature professionali per il cinema e così oggi si ritrova uno degli studi più attrezzati e all’avanguardia di tutta la Campania, con sede proprio qui ad Ischia. Carrello, gru, ottica cinematografica, parco luci, due enormi steadicam (macchine da presa montate su un corpetto indossabile, per le quali è necessario seguire un corso al corretto utilizzo, poiché se indossate in maniera errata sono causa di ernie al disco), e alcune telecamere su cui sono state apportate modifiche per girare in una qualità che supera addirittura quella del full HD. Attualmente Marco è ramingo tra la capitale bielorussa Minsk, Kiev in Ucraina e il Vietnam dove deve dirigere un fashion reality, Los Angeles dove sta girando videoclip musicali per Rebecca De Rio, famosa attrice che ha recitato anche nel film “Mulholland Drive” di David Linch e Roma, dove insegna le corrette tecniche per girare clip musicali e ha firmato la regia del singolo “Amami” di Thomas Grazioso, ex concorrente di “Amici”, che ha partecipato a Sanremo Giovani quest’anno. Ma il sogno nel cassetto di questo ischitano che lavora instancabilmente, anche per 16 ore al giorno – 8 sul set e 8 in studio ad analizzare le riprese giornaliere – resta quello di girare, un giorno non molto lontano, un film per il grande schermo e riuscire a trasmettere all’intera platea la sua smisurata passione per il cinema.

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