“Mi piacciono i tuoi lavori, interpreta tu lo spazio a disposizione, vorrei solo che la casa ricordasse una galleria d’arte”. Con queste parole Romolo Bianco, il giovane artista – è un cantante – proprietario della casa da rinnovare si è rivolto all’architetto Marco Cortese. Solo che lo spazio a disposizione consiste di 11 metri quadrati, distribuiti in un ambiente rettangolare (lungo 6 metri e largo 1,90). In una stradina a un passo dal corso principale di Ischia. “Quando sono entrato era tutto da rifare”, spiega l’architetto Cortese, “mi piaceva la volta a botte, tipica dell’architettura isolana, e sono sempre attento al preesistente perché cancellarlo o banalizzarlo significa perdere la nostra cultura, diventando un qualcosa che non è più l’isola, ma non è neppure la città e ciò va assolutamente evitato”. E se nei suoi lavori Cortese ricerca “programmaticamente” la leggerezza, tanto più l’ha fatto progettando questa ristrutturazione, dove tutti gli elementi presenti, dalla cucina al bagno agli infissi, al letto, alla pensilina esterna, all’armadio sono disegnati dall’architetto. Lo spazio a disposizione ruota, infatti, attorno allo scenografico armadio realizzato con rete in ferro microforata, che crea un volume multifunzione – è spalliera del letto (che è anche divano), elemento scenografico, divisorio dallo spazio-cucina – ma insieme dà trasparenza, lascia filtrare la luce.
La luce, infatti, è l’altro fil rouge prescelto, “fa la differenza nel progetto architettonico, che sia naturale o artificiale”. L’ingresso, dunque, è una porta a vetri che porta luminosità e, non casualmente, inquadra all’interno sulla parete nuda una lampada dal design particolare (uno dei pochissimi pezzi non su disegno).
Per creare una delimitazione dalla strada e garantire privacy, è stato ideato un divisorio in legno forato e invecchiato artificialmente, che contiene al suo interno elementi luminosi e
richiama le istallazioni di arte contemporanea. Legno di castagno anche dentro, sbiancato, per il letto-divano costituito da una pedana accessoriata con cassetti; contenitori anche i gradini che conducono allo spazio-cucina, dove si apre l’unica finestra (l’infisso è in ferro, materiale che l’architetto ama molto trattare mettendolo in acqua per dargli una patina di ruggine, e che consente di realizzare profili di pochi centimetri, indispensabili per non sottrarre spazio).
Omaggio alla tradizione, il rivestimento, con mattonelle in cotto spessorato dipinte a mano che riprendono un’antica decorazione; come il pavimento in gres, con un disegno esagonale che richiama vecchi modelli sono di Edilcasamicciola. Il risultato è un ambiente ricercato nel suo minimalismo, di cui si ammira la funzionalità e insieme l’eleganza: certo, non ci puoi mettere dentro tutta la tua vita, è piuttosto come una camera d’albergo che ti accoglie (facendoti stare bene) per brevi periodi. Marco Cortese ha raccontato che quando inizia un nuovo lavoro, oltre a conoscere il proprietario, cerca di capire lo spazio, “lo spazio ti parla e va ascoltato”: creando la piccolissima casa di Romolo Bianco lo ha fatto sicuramente.
text_Silvia Buchner
photo_Enzo Rando