n.14/2007
Photo: Marco Albanelli
Text: Annamaria Rossi
Le ultime elezioni amministrative che hanno, poche settimane fa, insediato sindaci ‘nuovi di zecca’ in quattro comuni su sei, sono in un certo senso ‘storiche’ per l’isola d’Ischia: per la prima volta, infatti, una donna è stata scelta per la carica di primo cittadino. Il suo nome è Restituta Irace, per tutti Tuta, neoeletto sindaco di Lacco Ameno, a coronamento di un impegno politico che dura da dieci anni, durante i quali ha ricoperto il ruolo di assessore alle politiche sociali e alla pubblica istruzione, occupandosi anche di turismo e promozione delle manifestazioni artistico-culturali che hanno riportato il comune del Fungo ad un livello di qualità da tempo smarrito.
Com’è cominciato il suo impegno in politica?
Siamo partiti nel ’97 come un gruppo di amici che desideravano esporsi in prima persona per lavorare al rinnovamento del paese, e tali siamo rimasti, con entusiasmo e voglia di fare. La nostra lista civica si è poi collocata con il centrodestra, ideologicamente parlando il gruppo in cui la maggior parte di noi si riconosce, e mi pare si sia lavorato discretamente bene, perlomeno molti risultati sono attualmente visibili a tutti.
La sua candidatura si è posta sotto il segno della continuità rispetto alle due amministrazioni precedenti, questo può essere un limite in quanto segno di staticità oppure un ulteriore vantaggio per i cittadini?
La nostra squadra è coesa e dinamica, molto stimolante, ci siamo sempre rapportati in maniera positiva verso i cambiamenti che possono portare al paese sviluppo economico e sociale. Il buon rapporto con gli altri organi istituzionali (Provincia, Regione, Comunità Europea) hanno fatto sì che si potessero realizzare parecchie migliorie alle strutture pubbliche, nell’interesse dell’estetica cittadina, dello sviluppo dell’occupazione, del sostegno alle classi disagiate, del risveglio di un turismo di qualità.
Individua degli errori cui si dovrà portare rimedio?
Certamente qualche sbaglio c’è stato, la capacità del buon amministratore è farne tesoro per correggere il tiro e rimediare, soprattutto senza perdere di vista il contatto con la gente.
La lista avversaria durante la campagna elettorale si è presentata particolarmente agguerrita, che tipo di opposizione si augura?
L’ideale sarebbe potersi confrontare con un’opposizione saggia, che lavori senza ledere gli interessi dei cittadini, costruttiva, che non metta in condizione di ritardare l’attuazione di progetti validi, vorrei non fosse solo una speranza ma una realtà, sono fiduciosa.
Nei famosi cento giorni, oggi così di moda, cosa intende realizzare per dare un segnale positivo di efficienza?
Innanzitutto, chiudere i cantieri ancora aperti visto che la stagione turistica è già iniziata, in secondo luogo programmare le attività di Villa Arbusto che è il nostro fiore all’occhiello per il cartellone di eventi culturali e ricreativi che i turisti amano tanto. Abbiamo avuto, negli anni scorsi, tali e tante soddisfazioni da questa struttura che è necessario metterla in movimento subito e con attenzione perché resti l’importante punto di riferimento che è.
E in tempi più lunghi?
Completare l’approdo turistico che è in avanzato stato di progettazione. E’ essenziale terminare prima possibile per dare un servizio che porterà fruttuose risorse economiche al Comune e ne migliorerà l’immagine, offrendo contemporaneamente risorse occupazionali e benessere per l’indotto.
Programmi per le politiche sociali?
Proseguire sul terreno del contatto con la gente: abbiamo già istituito un servizio di monitoraggio sul territorio per gli anziani in difficoltà, con il quale continueremo ad operare, inoltre continueremo ad occuparci con serietà dei giovani, con campagne di prevenzione, con lo sportello Informagiovani, creando anche un supporto per le famiglie dei bambini in età di scuola dell’obbligo affinché i ragazzi vengano coinvolti in attività extrascolastiche di valore civico e culturale.
Un progetto che sogna di realizzare in particolare, che abbia la sua impronta?
Riuscire in qualche modo ad essere di sostegno alle madri che lavorano, istituire un asilo nido ma non solo, dare ai ragazzi, soprattutto appartenenti a famiglie che non hanno i mezzi necessari, la possibilità di occupare il loro tempo libero in modo produttivo ed educativo. Io sono diplomata al conservatorio e la musica è rimasta per me una grande passione, vorrei che tutti i ragazzi potessero coltivare i loro interessi indipendentemente dal censo, chi ne ha l’opportunità può rimanere lontano dalla noia e dai pericoli che ne conseguono.
Essere donna, quindi, può costituire una plusvalenza, forse un uomo non avrebbe pensato a questi temi in modo così appassionato.
Ritengo che essere donna aiuti nel senso che si diventa un po’ ‘madri’ dei progetti che ci stanno a cuore, quindi si perseguono gli obiettivi con maggiore tenacia. Per il resto, credo non ci sia una grossa differenza. Tengo a precisare che non vorrei essere ricordata come prima donna sindaco dell’isola d’Ischia, ma come prima donna sindaco che ha lavorato bene, e spero di essere abbastanza concreta per farlo.
La sua vita privata subirà un cambiamento?
Non credo, ho un marito, un figlio preadolescente, una vita normale, un lavoro: fare il sindaco. Come tutte le donne che lavorano affronto serenamente la quotidianità con le sue gioie e i suoi problemi. Lacco Ameno è un piccolo comune, a volte con grandi problematiche, nessuna insormontabile, basta restare con i piedi per terra, ascoltare le persone e regolarsi di conseguenza.
Scendiamo dal Municipio per prendere un caffè al bar accanto, tutti salutano il nuovo sindaco con rispetto, una battuta, una stretta di mano, e soprattutto tanti sguardi complici da parte delle donne, una sorta di fiducia certamente ben riposta in questa signora capace e dalle idee molto chiare che appartiene ‘in toto’ della comunità che andrà ad amministrare.