Thursday, November 21, 2024

Text_ Riccardo Sepe Visconti

Ho avuto la fortuna di rivestire in un recente passato il ruolo di assessore al turismo e questo mi permette di comprendere perfettamente quanti e quali siano gli ostacoli che un Sindaco deve superare per dare consistenza ai suoi progetti, specie poi se queste idee si sviluppano nel campo dell’industria dell’accoglienza. Pozzuoli è una cittadina di circa 90mila abitanti, che si è lasciata alle spalle un passato funestato da un lato dalla deindustrializzazione e dall’altro dal bradisismo: tra gli anni ‘80 e ’90 del ‘900 sono decine di migliaia le attività entrate in crisi e le famiglie alle quali è venuto meno il reddito per il sostentamento. Il preciso compito di un Primo Cittadino, in una situazione del genere, è ricercare nuove risorse di redditività ed il sindaco Vincenzo Figliolia le ha trovate, immaginando di far convergere le grandi potenzialità del territorio che amministra verso un’unica destinazione industriale, quella dell’ospitalità. Per dar vita a questo progetto è stato necessario intervenire in molti ambiti di competenza municipale: pulizia e decoro del paese, vivibilità e sicurezza, riorganizzazione delle attività produttive, destinazione delle aree di pubblico utilizzo e valorizzazione delle risorse patrimoniali (Rione Terra su tutte), per finire con la razionalizzazione del porto. Oggi, indubbiamente, la città di Pozzuoli appare un luogo assai più ordinato ed accogliente rispetto agli anni trascorsi che l’avevano relegata al ruolo di Cenerentola ai confini della metropoli napoletana. Restano, tuttavia, tanti i nodi cruciali che con molta determinazione il Sindaco, insieme al presidente della Regione De Luca, sta provando ad affrontare e risolvere. Questi scogli si chiamano: Circumflegrea, parcheggi, collegamenti autostradali e più in generale viari e, quindi, mobilità, funzionalità dello scalo portuale, riconversione delle aree industriali abbandonate, recupero delle fonti termali, valorizzazione dei siti lacustri, rilancio dell’immenso (e sottostimato) patrimonio archeologico, riorganizzazione della linea di costa e degli insediamenti di balneazione, promozione di attività ricettive, pieno riconoscimento di una vasta area identitaria e sistemica che riunisca tutte le località limitrofe nel medesimo progetto, vale a dire un Sistema turistico. Ai miei occhi è evidente il grande impegno profuso per affermare queste idee e poiché vivo quotidianamente gli effetti positivi che ha sul territorio una ben organizzata economia turistica, sono molto interessato alla trasformazione industriale che si sta compiendo intorno al Golfo di Pozzuoli. Nell’inserto che segue ho provato a raccontare questo grande programma di rinascimento dell’area flegrea con l’obiettivo di incuriosire il lettore attraverso una narrazione – anche fotografica – che ne testimoni la sfaccettata realtà. Ho volutamente pubblicato parecchie foto della ristrutturazione del Rione Terra perché sono convinto che sia esso l’epicentro di tutto il progetto di rilancio: infatti, è assolutamente inconsueto che un così ampio borgo sia nella piena disponibilità di un municipio che, tra l’altro, s’è dimostrato efficientissimo nel promuovere un’accurata azione di recupero e di destinazione industriale. Il Rione Terra avrà “la responsabilità” di essere il faro d’orientamento di tutta l’attività futura del comprensorio flegreo e, messo a sistema con le zone vicine, fungerà certamente da catalizzatore affinché in tempi ragionevoli si sblocchi l’annosa paralisi della contigua area ex Italsider a Bagnoli, della stessa Nisida e, verso nord, del litorale domizio. Su questi temi abbiamo raccolto le testimonianze del ministro Dario Franceschini, del governatore Vincenzo De Luca, del sindaco Vincenzo Figliolia e del presidente della III commissione regionale Nicola Marrazzo; abbiamo intervistato la direttrice del Parco Archeologico dei Campi Flegrei Adele Campanelli ed abbiamo affidato all’ingegnere Mario Rispoli, esperto di statistica, il commento dei dati legati ai flussi turistici. Inoltre, abbiamo chiesto ai responsabili della progettazione del tunnel di raccordo fra la tangenziale e il porto di fornirci una relazione che descrivesse i vantaggi che porterà il nuovo svincolo. Poi siamo andati in giro, tra la notte ed il giorno, per cogliere la bellezza della vita calata nella quotidianità, ispirando la rubrica Pozzuoli is different, per sottolineare che è lo spirito degli abitanti che fa la differenza nelle attitudini di un luogo e, naturalmente, abbiamo provato a mostrare le grandi opportunità che offre il territorio. Ci siamo impegnati a sintetizzare in modo efficace la plurimillenaria storia che fece di Pozzuoli, Baia e Miseno i più importanti porti della potente flotta dell’impero Romano. Per finire abbiamo dato ampio spazio alla ristorazione, convinti come siamo che sia quella la forza aggregante che lega insieme i territori e induce gli ospiti a visitarli da ogni parte del mondo.

Ha reso possibile questo lavoro la collaborazione di Mauro Finocchito, Paolo Russo, Costanza Gialanella, Rosanna Immarco e Giovanni Giannini, che ringrazio per averci permesso di accedere a luoghi e persone. Spero d’essere riuscito a documentare in modo sufficientemente ampio e descrittivo l’immensa bellezza unita alla vastissima dinamicità che questa terra esprime.