Friday, November 22, 2024

Psyche- STRAORDINARIAMENTE 2

n.03/2005

Photo: Archivio Ischiacity
Text: Emilia Cece

 

Emilia Cece, psichiatra, psicoanalista membro della Scuola Lacaniana di Psicoanalisi, docente dell´Istituto Freudiano di Roma, consulente presso il Centro Sigma (Consultorio di Psicoanalisi Applicata di Napoli) risponde su questa rubrica alle domande dei lettori. Per scriverle, clicca qui.

Quando l´inconscio guida e governa le nostre azioni? Alcune problematiche rispondono ad un senso nascosto che è il binario della nostra esistenza. In questa rubrica di posta possono essere affrontati fatti che si ripetono automaticamente nella vita di ognuno, desideri nascosti e sogni insistenti che talvolta si traducono in sofferenze protratte, angosce, depressioni, panico o veri e propri malesseri psico-somatici.

Silvana: Spesso, troppo, sono assalita da incubi che mi avviliscono l´esistenza compromettendo la mia serenità quotidiana. Volendo descriverne qualcuno posso riportarle gli ultimi di questi giorni: una a persona vestita da prete è sdraiata a terra con un grosso crocifisso sul petto e le mani distese sul pavimento con un palo conficcato in bocca ed io mi trovo ai piedi del prete terrorizzata con l´angoscia di scoprire di essere l´autore di quel delitto. Oppure sono in spiaggia e guardo il mare. Ad un certo punto mi accorgo che dei bagnanti vengono assaliti da squali che sbranano e riducono a brandelli i corpi. Pezzi di carne umana arrivato a riva ed il mare diventa un lago immenso di sangue. Tutto l´orizzonte è color rosso sangue e io mi accorgo di essere inseguita da un demone terrificante. Il diavolo, forse?, Scappo e corro a casa ma la porta e chiusa non trovo le chiavi e nessuno mi apre. Salgo in ascensore per raggiungere il piano di casa mia, ma l´ascensore non si ferma e mi porta all´ultimo piano in una stanza buia, sono imprigionata in questo luogo oscuro e non so come fare per salvarmi. Cammino per strada e vengo assalita da quattro uomini. Riesco a divincolarmi e nelle vicinanze trovo una stazione della polizia salgo delle scale ma non c´è nessuno che mi può aiutare. Allora decido di tornare in strada ma mi accorgo che le scale, di pietra, sono disseminate di chiodi e mi rendo conto di essere a piedi nudi, mi appoggio al muro per superare l´ostacolo. Di fronte al muro ci sono delle piante dai colori fluorescenti. Improvvisamente i rami di queste piante prendono vita in un terribile e minacciosissimo serpente. Ai piedi delle scale c´è un bambino nudo appoggiato per terra. Non so come riesco a scappare e corro in ospedale perché le dita delle mani, che erano state precedentemente ferite dai chiodi, erano sparite. Entro in ospedale e incontro un infermiere al quale racconto il mio problema, ma quando l´infermiere afferra le mie braccia mi accorgo che le mani erano tornate perfette. Sinceramente non ce la faccio più di tutti questi incubi, che inevitabilmente affollano la mia testa. Ma quello che non riesco a capire sono tutti questi simboli che, ad esempio, nell´ultimo incubo descritto si sono manifestati: il bambino nudo, le scale che improvvisamente diventano di pietra e le difficoltà a scenderle, le dita che scompaiono. Cosa mi succede a livello inconscio?

Emilia Cece: Silvana, i suoi incubi sono connessi ad un disagio che si colloca intorno alla regione orale (il palo conficcato in bocca). La pulsione orale, ed in generale la bocca come zona erogena, possono essere al centro di fantasie, sogni, comportamenti colpevolizzanti che di solito riguardano eventi, traumatici o no, della prima infanzia, del rapporto con la madre, con il nutrimento, con il timore di ricevere quindi troppo poco (amore) dagli altri o di essere troppo esigenti e di essere quindi distruttivi nel proprio stare con gli altri. A questo credo siano da riferirsi la presenza del bambino minacciato dal serpente (l´istintualità in genere o la sessualità) ed i brandelli di corpo con tanto sangue (corpo frammentato dall´irruenza del bisogno di divorare o di essere divorata per amore). Per esempio, si usa dire ”Ti mangerei” quando si ama una persona o si vuole esprimere una tenerezza un pò particolare;la madre lo dice al bebè. Comunque, cosa le accade nell´inconscio, può emergere solo alla luce di un serio lavoro analitico. Non si tratta di ritrovare nei sogni una simbologia ma di intraprendere un percorso, che è un´esperienza personale, con un analista. La psicoanalisi non serve ad attribuire significato e simboli all´inconscio, ma mette al lavoro l´inconscio facendo rivivere esperienze pregresse per evitare che si ripetano le stesse delusioni di sempre.

Cavalluccio marino: A 40 anni il mio problema è: se l´essere umano si distingue da quello animale perché ha la possibilità di mentire, mi chiedo se questo è il suo potere o in fondo è la sua debolezza, infatti ciò significa che l´uomo è libero ma anche libero di farsi molto male…

Emilia Cece: Cavalluccio marino avanza amare riflessioni sull´essere umano. Per la psicoanalisi, in particolare lo ha sottolineato J. Lacan, la differenza fondamentale tra l´animale e l´essere umano è che quest´ultimo, diversamente dal primo, è dotato della parola, è preso nel linguaggio e pertanto può mentire. L´uomo alberga nella parola, dei propri genitori, dei propri cari, dell´Altro in genere. La menzogna non appartiene all´essere animale che è sincero per impegno preso verso ´la speciè. La solidarietà, per questo motivo, tra gli animali è molto più salda, tale genere si impegna infatti per la procreazione, per la solidarietà e per ogni forma di difesa in branco. Gli umani, invece, mentono ai simili, alle compagne, ai propri figli ma ancor più a se stessi. È tipico degli umani, usare il linguaggio per veicolare ogni forma di menzogna e innanzitutto per non guardare in faccia la propria verità. La psicoanalisi, possiamo dire, è una scienza non esatta che si occupa solo di menzogne, delle menzogne in cui ognuno crede e vuole continuare a credere per non riconoscere le proprie incapacità e l´impossibilità di essere veramente liberi. Per evitare di osare e di affrontare un modo migliore di vivere con i condizionamenti. Il massimo della libertà, infatti, viene raggiunto dall´uomo in ciò che comunemente è chiamata ´follià e, pure in questa ´libertà condizionatà detta follia, non si fa altro che rompere gli equilibri e le tranquillità del prossimo che è tenuto a difendersi attraverso le banalizzazioni culturali delle società più o meno organizzate. Il discorso comune è fondato su banalizzazioni estreme che consentono la convivenza dei più a discapito dell´originalità di ognuno. Eppure, queste sono le società più funzionali al progresso. Freud aveva parlato in uno scritto famoso del “disagio della civiltà”, di quel disagio che proviene dal discorso comune quando prevale prepotentemente sui singoli e sulle esistenze più originali. Un funzionamento che, a volte, pressa tutti verso ritmi invivibili, verso le depressioni e, in casi estremi di conflittualità, verso la soppressione dei singoli per mano degli altri o per suicidio. Tali tragici orizzonti, che si raggiungono tra gli umani ad esempio in epoche di regimi totalitari, non sono mai stati raggiunti nel mondo animale, ove non esiste il suicidio, tranne che per alcuni primati (considerati tra le specie più vicine a noi). Alcune scimmie si suicidano, troncando di netto la propria coda con un morso, sapendo che vi scorre sangue arterioso: tale gesto estremo si è verificato statisticamente in casi rarissimi e solo in cattività protratte. Caro cavalluccio, trovo le sue considerazioni molto acute e la ringrazio.