COLORE, PROFUMO, IDENTITA’ RENDONO IL ROSAMONTI, ROSÈ DELLE CANTINE TOMMASONE, IDEALE COME DONO DI NOZZE PER GLI SPOSI O COME ORIGINALE RICORDO PER GLI INVITATI.
Scegliere come dono un vino significa regalare un pezzetto dell’identità di un luogo (quello in cui nasce) e, insieme, è un modo per farsi ricordare da chi lo riceverà, ogni volta che una bottiglia verrà stappata e il contenuto sarà bevuto, magari in compagnia e accostato ai piatti giusti… Soprattutto se si tratta dei vini prodotti da una delle case vinicole più attive fra quelle presenti sul territorio ischitano, frutto di un grande, costante lavoro. La prima vendemmia firmata cantine Tommasone è del 2004: oggi sono dodici gli ettari coltivati a vite sparsi in tutta l’isola (Forio, S. Angelo, Serrara) con una media di 100mila bottiglie prodotte per undici etichette. L’obiettivo di Lucia Monti, enologa e proprietaria, insieme alla sua famiglia, è accrescere i vigneti e le etichette, pensate con intelligenza, seguendo con attenzione le tendenze del mercato. Come si vede dalla scelta di produrre anche un rosato, vino in genere meno bevuto in Italia, dove però si sta assistendo a un’inversione di tendenza a favore di questo prodotto, che combina alcune peculiarità del bianco con certe caratteristiche dei rossi. E’ molto diffuso in Germania e negli USA, ma non a caso anche in Francia, dove esistono importanti produttori di questo tipo di vino. Il Rosamonti proviene da Aglianico al 100%, con uve vendemmiate nelle vigne di Lacco Ameno, nelle prime due settimane di settembre, quando l’acidità è ancora un po’ alta, simile a quella del bianco e il grado zuccherino più basso, per mantenere la gradazione alcolica intorno ai 12°. In generale, il rosato va trattato come se fosse un bianco. “Lo raccogliamo, diraspiamo, pigiamo e va subito nella pressa, quindi non facciamo la macerazione sulle bucce tipica del rosso. Anche la pressatura è soffice e veloce, perché vogliamo conferire al vino solo una venatura rosa, in questo mi sono ispirata ai francesi che hanno creato alcuni dei migliori rosé fermi e con le bollicine del mondo. Il mosto, poi, decanta in vasca per 24 ore a freddo, metodo che usiamo anche per i bianchi. Si travasa quindi in un’altra vasca, si aggiungono i lieviti e fermenta sempre a freddo, per consentire di sviluppare meglio gli aromi. Trascorse due settimane viene sfinato ed effettua una serie di batonage, cioè rimontaggi in vasca con i lieviti fini per renderlo più strutturato. Quello che volevo ottenere è un vino che ha la freschezza del bianco e i sentori del rosso, come fragoline di bosco e ciliegia” – spiega l’enologa. Versatile negli abbinamenti, si accosta bene alla mozzarella di bufala e al carpaccio di pesce e gamberoni, ma pure a sushi, risotto alla pescatora, linguine ai frutti di mare e la sua freschezza lo rende ottimo con la pizza, migliore dei bianchi e dei rossi. Insomma, un vino appagante, anche per la vista, che merita di essere gustato. E se decidete di scegliere il Rosamonti (come una delle altre tipologie di vino Tommasone) per un dono di nozze, o come inedite “bomboniere” per gli invitati, è possibile personalizzare le bottiglie accordandosi con la casa vinicola, che si occuperà di applicare le etichette fatte realizzare a parte.