Text_ Riccardo Sepe Visconti
Photo_ Dayana Chiocca
Prima che arrivasse lui – Lucio D’Orta – Ischia Ponte era un mortorio. Una frazione marginalizzata, ancorché bellissima, del comune di Ischia. Fine della storia. Ha voglia di cincischiare e borbottare il vecchio presidente del Borgo di Celsa… la verità è che nessuno prima di Lucio era riuscito a far emergere le potenzialità di questo borgo caratteristico che si affaccia sulla baia di Sant’Anna e sul Castello. E ci è riuscito con una formula facile facile: risvegliare l’orgoglio della gente del posto, il senso di appartenenza ad una comunità e ad una storia comune, valorizzare le attività commerciali senza fare preferenze, inciuci, doppiopesismi… Insieme ad un gruppo di amici (Luciano Iacono, Francesco Iacono, Raffaele Cannovo, Sebastiano Balestrieri) che fin dal primo momento hanno attribuito valore e fiducia alle idee di Lucio, è stata costituita un’associazione con lo scopo di animare la vita di Ischia Ponte et… voilà, il gioco è fatto: tutti i venerdì, dal primo all’ultimo metro di estensione territoriale la zona si anima di artisti e performer, ciascuno occupa una postazione ed intrattiene (piacevolmente – e gratuitamente!) il pubblico. Allo stesso tempo – l’idea è semplice ma assai azzeccata – il centro viene interamente interdetto al traffico veicolare e (ed è questa la novità!) disseminato lungo le strade di tavolini e sedie per accogliere il grande pubblico a cena (hanno calcolato circa 5mila persone ogni venerdì). Pian piano dal bar Cocò, presso il piazzale delle Alghe, a tutti i localini lungo lo Stradone (che fino a poco tempo fa vivacchiavano), a quelli in largo “Boccia” e in via Giovanni da Procida e, ancora, dietro le Chiazze, per non dire di quanti si trovano lungo la via principale (via Seminario e via Mazzella), insomma tutti hanno compreso che Ponte può diventare uno straordinario luogo di accoglienza non solo per passeggiarvi ma anche, e soprattutto, per degustare cibo in una cornice piena di allegria, coinvolgente e, al tempo stesso, molto ben organizzata (da sottolineare, per esempio, l’efficiente servizio di navette gratuite dal parcheggio periferico di Fondobosso, che consente di portare tanta gente a Ponte senza creare ingorghi). E questo aspetto modifica, anche in profondità, la destinazione commerciale del Borgo e la sua funzionalità: infatti, declinandola in chiave di ristorazione, lo si trasforma in grande attrattore di pubblico, conferendogli una personalità ed uno spessore dal punto di vista economico assai più importante rispetto al recentissimo passato.
Adesso, migliaia di turisti, ma anche di isolani, decidono di andare “al Ponte” per trascorrervi del tempo e fermarsi a cena. Pasti semplici e caratteristici, che tuttavia aprono le porte a nuovi dinamismi economici e commerciali che non potranno che fare un gran bene a tutta la zona. Ma naturalmente Lucio D’Orta (che ha le idee chiarissime) non pensa affatto di fermarsi qui: nei suoi progetti, partendo dal prossimo Natale – che intelligentemente vuole programmare già oggi! – c’è il coinvolgimento (finalmente!) degli alberghi: già, perché se Ischia Ponte fungerà da attrattore turistico anche nei periodi di bassa stagione i primi a giovarsene saranno proprio loro. Poi pensa anche al futuro prossimo e immagina di esportare questo format in tutta l’isola: basterebbe (!!!) creare una connessione tra i 6 municipi locali per assicurarsi che anche altri territori di gran fascino possano seguire l’esempio di Borgo in festa. Fino ad oggi, ad Ischia, nessuno ci è riuscito, stai a vedere che Lucio ce la fa!…