ATTRAVERSO IL SUO OCCHIO FOTOGRAFICO
L’ARCHITETTO FLORIAN CASTIGLIONE VA ALLA SCOPERTA DEL CASTELLO ARAGONESE DI NOTTE, RIVELATO FRA LUCE E BUIO, SILENZIOSO
E INEDITO.
“Il sole mostra, il buio rivela” ha scritto qualcuno su un social network, ed è proprio questo il tema di “Rivelazioni notturne”, la mostra fotografica di Florian Castiglione, che è stata ospitata dal Carcere Borbonico al Castello Aragonese di Ischia. Contrapposizioni di luci ed ombre, pezzi di storia uniti all’immensità della volta celeste, che suscitano in chi osserva un senso di pace e tranquillità oppure d’immensa solitudine. L’autore, Florian Castiglione, che ha dedicato a questo progetto due anni di lavoro, pensa che “stelle e materia trasmettano una sensazione di immobilità e silenzio”, e non ha tutti i torti. Se ci si sofferma ad osservare le sue immagini, di fronte all’infinito della volta celeste e alla maestosità delle opere architettoniche ritratte, ci si sente davvero piccoli e non si può che contemplarle nel silenzio che emanano. “Il desiderio di scoprire, la voglia di emozionare, il gusto di catturare: tre concetti che riassumono l’arte della fotografia”: sosteneva Helmut Newton, fotografo di moda tedesco, famoso in particolare per i suoi studi sul nudo femminile. Un artista in fondo è colui che tenta di emozionare il proprio pubblico, che vuole scoprire nuovi scenari e guardarli da differenti angolazioni, per rendere immortali sensazioni, luoghi e talvolta anche persone. E ci è riuscito l’architetto-fotografo Castiglione, che ha interpretato la roccaforte, uno fra i più famosi simboli dell’isola d’Ischia, in modo inusuale, cercando prospettive e scorci non comuni fra pezzi di storia che vantano anche 500 anni di vita, dalla cattedrale diroccata dell’Assunta, alle mura di guardia, alle torri del Maschio, focalizzando talvolta la sua attenzione su dettagli decorativi e strutturali.
Le foto sono realizzate con un particolare bianco e nero, scattate in low key, con un tempo d’esposizione lungo. Sono stati numerosi i sopralluoghi ed i giorni di lavoro sul posto, per ottenere la giusta luce, il momento perfetto. L’illuminazione artificiale, combinata con quella della luna e delle stelle – perché la luce riesce sempre a farsi strada nel buio – insieme ad un’attenta ricerca dell’inquadratura, hanno messo in risalto dettagli delle murature e dei paesaggi che in orari diversi, quando l’isolotto roccioso è popolato dai turisti, sono impercettibili.
Classe 1986, Florian Castiglione si è laureato in architettura nel 2012 presso la Federico II di Napoli ed è impegnato in un dottorato in Storia dell’architettura, incentrando le sue ricerche sulla Fotografia di Architettura. Già durante gli studi universitari, si dilettava a scattare foto in giro per la città partenopea, e ha approfondito le sue competenze tecniche partecipando ad un corso del fotografo Mimmo Jodice, uno dei grandi maestri della fotografia internazionale. Nel 2014 ha partecipato alla seconda edizione del concorso fotografico tematico “Italian Liberty”, nato per censire il patrimonio architettonico della penisola legato al Liberty e all’Art Déco, giungendo quarto su ben 18.374 foto partecipanti con uno scatto di palazzo Velardi a Napoli, ed attualmente lavora come reporter per varie associazioni tra cui la startup Linkpass e il C.S.I. Gaiola, attivo nell’omonimo parco marino.
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text_Manuela Bottiglieri